Passione e imprenditoria al servizio del Salento nell’Agri Bio Relais di charme Filippo de Raho

Situato all’interno dell’omonima dimora del ‘900, Filippo de Raho – Il Ristorantino è un nuovo progetto imprenditoriale che porta la firma del trentunenne Filippo Cavaliere de Raho, che rappresenta la quinta generazione imprenditoriale della nobile famiglia salentina.


È sua, infatti, l’idea di trasformare l’antica residenza invernale in un Agri Bio Relais con ristorazione, con l’intento di far vivere ai suoi ospiti esperienze multi sensoriali all’insegna di gusto, relax e spensieratezza. Un contesto bucolico – a soli 8 km da Lecce - dove la privacy è intrinseca e la tranquillità un’irrinunciabile commensale.


Inserita in uno scenario naturale di impareggiabile bellezza, tra ulivi secolari, profumati gelsimori e distese di fichi e fichi d’india, l’intera struttura, dunque, in seguito a un’attenta e raffinata attività di restauro conservativo, si presenta in tutto il suo splendore, alternando pezzi di antiquariato a complementi d’arredo di design.


Non solo nella zona vocata all’accoglienza, con sofisticate camere e suites, ma anche negli ambienti riservati all’attività ristorativa, in particolare l’ampia e luminosa hall, l’elegante sala principale e l’originale cucina economica, utilizzata come seconda sala del ristorante e, su richiesta, concessa in esclusiva previa disponibilità.


Eleganza, sobrietà e sartorialità sono anche il fil rouge della filosofia di cucina, prevalentemente territoriale e impreziosita da qualche contaminazione che trae ispirazione dalle altre regioni d’Italia.
Il menù, contenuto ma vario, è rigorosamente legato alla stagione, con proposte del giorno che variano in base alla disponibilità degli ingredienti.


Grandi protagonisti della cucina di Emanuele Confessore, lo chef de Filippo de Raho – Il Ristorantino sono gli ortaggi a metro 0, la pasta fresca fatta in casa, formaggi, latticini e le carni locali, che vengono prevalentemente cotte a bassa temperatura con l’utilizzo di macchinari da cucina di ultima generazione, nell’ottica di esaltarne le qualità preservandone i valori nutrizionali.


Alla proposta vegetariana e a quella di terra, di norma le più richieste, si affianca qualche piatto di mare e, su richiesta e con preavviso, è possibile avere anche un menù gluten free.
Per stuzzicare l’appetito consiglio di non perdere la degustazione di polpette homemade, il brisket di Fassona pugliese al coltello, il cestino di frolla salata con rape e zest di arancia ma anche il tortino di patate con fonduta di pecorino in crosta fiorita.


Proseguiamo con un altro piatto che è considerato il cavallo di battaglia del ristorante, ovvero i fusilloni con funghi cardoncelli e salsiccia al Negroamaro. Un signature dish sempre in carta, che subisce leggere e impercettibili variazioni in base alla stagionalità, ma senza perdere l’appeal di sempre.
Tra gli amanti della tradizione, invece, gettonatissimi i maccheroncini di grano duro al pomodoro con fonduta di cacioricotta o le orecchiette alle cime di rapa e acciughe.


E se nei primi si dà spazio alla creatività e alla varietà di condimenti, per quanto riguarda i secondi la filosofia seguita dallo chef, come anticipavamo prima, è quella di lasciare quanto più possibile intatte le carni, senza contaminarle con altri sapori, bensì esaltandole nella loro gustosissima semplicità attraverso l’utilizzo di tecniche moderne di cotture e qualche contorno sempre freschissimo appena colto dall’orto che si ammira dal bordo piscina.


Dulcis in fundo… nessuno resiste al frollino con pan di Spagna al rum, crema pasticcera e granella di meringa su cioccolato extra fondente.
Nel menù digitale e sempre aggiornato anche un’interessante carta di vini, in prevalenza locale, con tantissime referenze di bianchi, rossi e rosati; qualche tappa extra regione, per bianchi e bollicine, e infine non mancano alcune etichette di birre artigianali salentine.


Per concludere siamo di fronte a un locus amoenus dove è sì possibile soggiornare, ma anche semplicemente concedersi un ottimo pasto all’insegna del gusto e della qualità.
Qualità che è inversamente proporzionale alla quantità di coperti disponibili e di conseguenza al calore e all’attenzione del servizio, sempre impeccabile: 24 durante la stagione fredda, che al massimo diventano 30 d’estate, quando si cena all’aperto e a far da cornice c’è un profumatissimo agrumeto.


In alternativa, in questo splendido Agri Bio Relais, che tra l’altro di recente è stato selezionato come partner da Les Collectionneurs (nota community francese presidiata dallo chef pluristellato Alain Ducasse e il manager Xavier Alberti), è possibile organizzare feste o eventi privati, creando su misura menù, abbinamenti e ambientazioni.








 

  • RECENSIONE
  • BISTROT
IN QUESTO ARTICOLO
×