Si può addentare la Lussuria? Certo che sì! Basta varcare la soglia del Corto Maltese, a Lecce, scorrere col dito in fondo al menù e scegliere voraci d’emozioni, il paino speciale in fondo. Insieme agli altri bandiera di un locale storico e senza tempo. Dove il tempo non ha rosicchiato muri né bancone simil bastimento, dalla cui prua pare di poter scorgere il marinaio-pirata nato dalla matita di Hugo Pratt e di sicuro si vede all’opera, in questa nuova stagione, Koko. Sorriso marrano, tatuaggi quanto basta e mani all’affettatrice che quella lussuria la farcirà a dovere.


Patè, salsiccia di cinghiale, prosciutto crudo di cervo, brie, prosciutto crudo affumicato della foresta nera, crema di formaggio al pepe verde e salse. Eccolo lì il piacere, che è goccia di memoria, un lasciapassare gustoso verso un mondo altro, neppure così lontano.


Un’epoca bella, datata ’85, di ragazzi senza smartphone e passa parola a fine scuola. “Ci vediamo al Corto”. E così andava. Pochi pochissimi locali, in una Lecce che sarebbe esplosa di vita negli anni a venire. Il Corto Maltese era uno di quei pochi tempio di panini, insalatone e musica dal vivo. Fila fuori in attesa del proprio turno e giù a tirare tardi fino alla prossima.

Qualche salto generazionale dopo in via Giusti la musica non cambia. Anzi cambia in meglio, ricca di una proposta più vasta in cui memoria e futuro si mescolano e magicamente rivivono prossimità e accoglienza. Perché quel locale è una promessa, nata in riva al mare qualche mese fa a San Cataldo, da uno di quei ragazzi di allora, Alessandro Fiocca.


È lui il timoniere. Uno di quei ragazzi degli anni Ottanta, che durante un pranzo in riva al mare ha deciso che sì, quel locale vissuto da avventore doveva diventare suo, ripopolarsi di quelle emozioni senza tempo e rivivere di bellezza. As usual.

Inaugurato il 26 dicembre, quel luogo del cuore è sintesi alchemica di vecchio e di nuovo. Vecchia è la passione, la cura, il piacere di ritrovarcisi, la formula live music&food. Nuovi l’energia, la squadra, le proposte musicali, il guizzo che anima ogni angolo dalla cucina al dehors. 


Volete provare ancora le emozioni di quegli anni o viverle per la prima volta? Lasciate ogni dubbio, voi ch’entrate. E Corto sia.
Il bancone centrale è rimasto lì, a vista per scrutare l’orizzonte o sorridere alla schiuma d’onde dalla poppa.
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Mi hanno cresciuto i vecchi gestori, sono figlio di quegli anni in cui dovevi uscire di casa per ritrovarsi con gli amici – ci racconta Alessandro Fiocca -. Questo nuovo progetto nasce sulla scorta di quelle emozioni. Oggi il locale si chiama Corto Maltese 22, perché “22” è il soprannome della mia compagna. Dal momento in cui l’ho acquistato l’ho immaginato così, la casa di tutti, il luogo in cui si può venire da soli in qualsiasi momento, senza sentirsi mai soli davvero. Quello stesso giorno ho comprato anche un cavallo, pensate un po’”.


Niente derive gourmet, si alla qualità della materia prima e all’ingrediente segreto inserito abbondante in ogni piatto: il cuore. E il gioco è fatto.

Chi serba buona memoria ritroverà nel menù tutti i piatti degli inizi, con l’aggiunta di altri sfizi e una gamma di vini, birre e spiriti di gran livello.
Il menù è identico anche nella forma, bianco e celeste, con quelle palme che richiamano gli orizzonti di Corto Maltese. Sandro ne ha recuperato uno di allora e l’ha riprodotto.
Idem per il pane. “Abbiamo rifatto lo stesso panino, si chiama il pane della sera. Impasto di semola su un panino che non ha piena cottura affinché la preparazione si possa ultimare sulla piastra. C’è un forno che lo prepara per noi. Ho riaperto un posto che è di tutti i leccesi, in cui siamo cresciuti tutti noi e quando i clienti mordono un panino devono ricordare ciò che accadeva qui dentro, aprendo una finestra sul cuore. Qui ci si può arrivare in tacchi a spillo, infradito o scalzi. Chiameremo sempre tutti per nome, come a casa”.


Chiuso il lunedì, con una programmazione di live music ogni mercoledì, venerdì e domenica. A breve sarà pronto anche il dehor con divani e tappeti e, col passare dei mesi, anche i live si diversificheranno diventando appuntamento quotidiano. Ci sarà tempo e spazio, lì nell’angolo a destra - anche quello rimasto lo stesso -, per gli artisti emergenti che vorranno presentarsi, così come il rap di altissimo livello.

Questa deve essere un’isola felice- aggiunge “Sandro-Maltese” -, un luogo dove si abbattono le distanze. E se hai voglia di suonare o strimpellare qualcosa, gli strumenti sono lì a portata di mano. Zero barriere, zero distanze”.

Sandrooo, ehi compare…! Si sente qualcuno in lontananza.

Qui è così, ora. Com’era trenta-venti anni fa.

Quei ragazzi di allora sono cresciuti diventando padri e madri e si riconoscono. Non sono su un pulpito a pontificare, ma dietro a un bancone che parla di mare e porti e marinai. Perché la vita quello è. Che si solchino mari perigliosi o si vada di bonaccia, val la pena dell’avventura. A qualsiasi età. Ma insieme, non attraverso un tablet bensì guardandosi negli occhi.

Lo diceva anche Corto Maltese, del resto: «Non sono un eroe, mi piace viaggiare e non amo le regole, ma ne rispetto una soltanto, quella di non tradire mai gli amici. Ho cercato tanti tesori senza mai trovarne uno, ma continuerò sempre, potete contarci, ancora un po’ più in là...»

Corto Maltese - Via Giusti 13, Lecce. T: 3246284064

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