I pesci, per definizione, sono muti. Almeno al nostro orecchio. Ma a Firenze c'è un locale che riesce a "dar voce", metaforicamente parlando, al cosiddetto pesce povero - dalle alici alle sarde, dai lupini alle cozze, passando per sgombri e aringhe - in un'osteria di mare alla portata di tutti. Insegna storica della ristorazione fiorentina, rilevata negli ultimi anni Francesco e Lorenzo, Il povero pesce è un intermezzo marinaro che inizia dall'ambiente e prosegue nei piatti, dove è la bravura dei cuochi Edoardo e Mariano a esaltare le qualità del prodotto con ricette tradizionali e il giusto pizzico di creatività.


Pochi fronzoli, sapienti attenzioni. Sin dall'insegna esterna, bianca con scritta rossa e bianca, colori che si ripetono nella grafica delle tovagliette e nella mise-en place dei tavoli interni, mentre nel tranquillo giardino fa capolino il blu, fra il verde delle piante e il bianco imperante delle strutture e delle sedie.


Conchiglie, mini-velieri, piccole sculture a tema mare, una ciambella di salvataggio e un grande timone sulla destra: l'accoglienza è già parte del viaggio. Due le sale interne, cui si aggiunge un tavolo più intimo affiancato da una vetrina con vini e miniature di navi e illuminato da un lampadario di design. Nella seconda sala, maioliche a parete a tema mare, lampadari old-style e la lavagnetta con le proposte del giorno.


Francesco e Lorenzo hanno scritto nuove pagine della storia del locale, senza andare a modificarne la filosofia a monte. Un bistrot marinaro o, meglio ancora, un'osteria di pesce dall'aspetto fresco e contemporaneo, con una proposta "ecumenica", che guarda a chi abitualmente per mangiar pesce fuori deve fare i conti con il budget. Una Calamarata con le sarde costa di 12 euro, un Baccalà alla livornese 16 e "con 35-40 euro, fai un pasto completo", per usare le parole di Francesco e Lorenzo.


Ai fornelli, sono Edoardo e Mariano a dare al pesce povero (e non solo) de "Il povero pesce" una memorabile seconda vita. La cucina valorizza la qualità del prodotto, arricchendolo di note cromatiche e gustative, come per la "Tartare di muggine" impreziosita da petali di cipolla rossa di Tropea sotto sale e salsa di senape e miele. O come gli stessi Calamari ripieni di baccalà mantecato su crema di patate e spinaci.


Gli antipasti vanno dalle Sarde gratinate ai Crostini di mare, passando per l'Impepata di cozze. Gli Spaghetti ai lupini di mare sono un "must" fra i primi, con la Calamarata con le sarde e il Risotto allo scoglio a contender loro il trono delle preferenze. Gli amanti delle fritture possono svariare dalle alici alla mista con totani, gamberi e verdure, passando al baccalà (di origine norvegese, sotto sale, dissalato lentamente come si faceva una volta), proposto anche in altre specialità: alla livornese, coi porri, in umido. Le fritture sono gluten free: viene infatti utilizzata farina di riso.


Immancabili i piatti tipici della costa toscana come le Tagliatelle alla Trabaccolara, le Alici alla povere e le Aringhe marinate. Oppure la Gran grigliata mista, 50 euro, per due persone. Fra i dolci, incanta la Millefoglie croccante con crema e lamponi, così come incuriosisce il Tiramisù al vin santo e cantucci.


Per quanto riguarda la cantina, si può partire con un buon vino della casa Trebbiano di Montepulciano o spaziare dalla Toscana alla Sardegna, ma anche Campania, Sicilia e Trentino-Alto Adige.


Il Povero Pesce
Via Pier Fortunato Calvi, 8r - Firenze
Telefono: 0557603085

 

  • RECENSIONE
  • RISTORANTE DI PESCE
IN QUESTO ARTICOLO
×