Se questo locale potesse parlare beh, racconterebbe di quel giro di boa che ogni generazione a un certo punto dell’adolescenza compie passando dal “solito” spritzetto con gli amici ad un vero e proprio cocktail strutturato. Ecco, se hai abitato a Padova negli ultimi dieci anni circa, probabilmente questo cambio radicale di vita, usanze, abitudini e anche perché no conoscenza, lo hai realizzato con e grazie al Barcode, il locale simbolo di Piazza dei Signori che i padovani se li è cresciuti tutti alla grande.
Sotto l’orologio c’è un locale dove il tempo si ferma
Sembra ieri quando Dorian Ymeray ha rilevato il locale sistemandolo a propria immagine e somiglianza e facendolo diventare - non con poca fatica - un punto di ritrovo per chi non solo amava “bere una roba” ma voleva berla bene, saperne il nome, la provenienza, la fattura. Il Barcode ha fatto “scuola” da questo punto di vista, ha normalizzato la possibilità di bere qualcosa di “altro” che si discostasse - e spesso non di poco - dal “solito” drink cui tutti erano abituati, prima fidandosi delle mani esperte dietro al bancone, oggi più consapevoli dei propri gusti e perché no, anche delle diverse possibilità.
Il risultato? Un cocktail bar per tutti, dove tutti amano tornare
Non è un locale solo per “giovani”, anzi, è un locale per tutti. Ci sono i giovanissimi che qui vengono a togliersi lo sfizio e farsi un buon cocktail; ci sono gli abitudinari che però si dividono in due: quelli che ordinano sempre la stessa cosa e quelli che hanno provato tutto il menù; ci sono le coppie di signore che vengono a chiacchierare dopo una bella passeggiata ma ci sono anche i signori che vengono qui a farsi un ottimo whisky. Ci sono tutti questi colori, sfumature, necessità e la cosa più dirompente è che tutto non solo viene sapientemente soddisfatto ma tutte queste “diversità” riescono a coesistere nello stesso spazio e nello stesso tempo rendendo il Barcode un luogo unico nel suo genere, un posto letteralmente per tutti.
Se i cocktail sono incredibili, lo staff non è replicabile
Realizzare dei drink perfettamente bilanciati e dagli abbinamenti riusciti è un’arte che richiede molto studio, tanta preparazione e moltissima esperienza sul campo. Difficile? Sicuramente, ma mai quanto riuscire ad ottenere uno staff così unito, ben oliato e in grado di completarsi muovendosi - spesso letteralmente dietro al bancone - all’unisono. Una grande maestria questa in capo a Dorian stesso, che ha saputo “tirarsi su” giovani volenterosi che non lo hanno più lasciato e che anzi oggi volano perfettamente con ali proprie rendendo il Barcode (e il Frida) dove poter stare bene, perché ancora prima del drink, arriva il sorriso di chi è veramente felice di accoglierti nella propria casa.
Non solo cocktail ma anche tapas
Il Barcode non ha una cucina ed è per questo che dopo un primo rodaggio, oggi la possibilità di godersi dei cocktail del Code stuzzicando qualcosa è cosa possibile. Un piccolo menù con “il meglio di” tra tapas, polpettine, cicchetti e mini burger è la perfetta unione di due ottime realtà della piazza. Consigliatissima la nuova tapas “Frida Kahlo”, obbligatorio l’assaggio del cicchetto con crudo e cioccolato (no, non ho sbagliato a scrivere) mentre è semi impossibile resistere alle polpette con pollo e bacon: una bomba.
Frida: la prova che si può (e si deve) alzare sempre l’asticella
Frida Tapas Bar è la seconda scommessa di Dorian che, sempre in Piazza dei Signori ha pensato bene di offrire alla sua clientela qualcosa che prima non esisteva: la possibilità di godersi di qualche tapas, in un locale bello ma informale e con un enorme plateatico vista Piazza. Qui i cocktail neanche a dirlo sono pazzeschi e il cibo è la sua giusta unione con uovo cotto a bassa temperatura su fonduta di parmigiano e tartufo nero con crostini, mini burger di salmone o di manzo, avocado toast o un paio di scampi crudi per sgrassare che ci stanno sempre gran bene.
Barcode
Via Dante, 1 - Padova
Tel. 0497380599
Frida
Piazza dei Signori, 31 - Padova
Tel. 3456343407
Foto di Francesca Mazzon @itspeachzone per Barcode
