Metti un venerdì sera d’inizio Novembre, il primo freddo che quasi accogli con piacere tanto è stata intensa l’estate e soprattutto metti una cena fuori dove arrivi presto per goderti il locale. 
È iniziato così il mio ultimo venerdì sera in una Cittadella che, complice anche l’orario (erano le 19.30) iniziava a riempirsi con tutta calma mentre io invece sceglievo di rintanarmi dai ragazzi di Bar Borsa Caffè Bistrot in Piazza Pierobon 8. 

Ad accoglierci Matteo Carlesso, il proprietario del locale che solo dopo qualche sorriso ci spiega come andrà la serata. Spolier: molto bene! 
A lui, in cucina con il giovanissimo cuoco Steve, lasciamo carta bianca; così come la lasciamo ad Elisa che sceglierà per noi il nostro percorso “degustazione” tra cocktail e vini e ci delizierà facendoci assaggiare in anteprima la sua carta cocktail che sarà presentata solo l’indomani. 
Lo stesso onore vale anche per i piatti che proveremo, tutti presenti nel nuovo menù invernale in partenza proprio da quel venerdì sera e, oggi mentre scrivo, già disponibile per tutti voi. 
Ps. Durante il resto della giornata, ad accogliervi, troverete anche Giulia, Maria Anegla, Sara e Sofia. 

Neanche il tempo di pensare alla fame che ci sta stuzzicando lo stomaco…

…che arriva il simpaticissimo e molto professionale Mariano a portarci i primi due “piattini” di una lunga serie di piatti ben più corposi. Iniziamo insomma con un piccolo “aperitivo” e due tra i cicchetti più amati e scelti in casa Bar Borsa: il crostino con il baccalà mantecato e la focaccia con porchetta, schiuma di burrata e porcini. Entrambi sono il classico modo per iniziare bene qualsiasi cosa si scelga d’iniziare e, visto che sono il preludio di una cena non possiamo che ritenerci estremamente fortunati e curisosi di ciò che verrà. 

Elisa abbina a questi due cicchetti, ma più in generale sceglie per noi due cocktail della sua nuova lista. Il primo si chiama “Venturo Tonic”, alla vista mi ricorda la mia adolescenza fatta di discoteca pomeridiana e angelo azzurro, ma all’assaggio è tutt’altro, anzi, potremmo descriverlo come l’angelo azzurro sì, ma per quando diventi adulta. Venturo (un liquore mediterraneo a base rosmarino), infuso di camomilla blu - da cui prende il colore - e acqua tonica, è un cocktail perfettamente bilanciato, fresco, erbaceo ma non troppo, molto dissetante e dal finale mieloso tipico della camomilla. 
Il secondo invece si chiama “Latin” ed è pressoché perfetto. Falernum (un liquore molto pregiato fatto da loro con una base di rhum, mandorle, chicchi di garofano, lime e zenzero) servito con una spruzzata di lime e un goccio di chinotto. Perfetto, l’ho detto che è perfetto? Dolce ma non troppo, aspro il giusto, pungente quanto serve. Ti scalda e al contempo ti disseta esorso dopo sorso faticherai a staccarti. 

Che ottimo inizio! 

E che perfetto proseguo perché ad attenderci dopo il primissimo giro di boa di questa cena ci sono i nostri antipasti: baccalà mantecato con patate schiacciate, timo, sale, pepe e olio e dei crostini di pane alla curcuma fatti in casa e tostati al forno per me mentre per la persona che mi accompagna un “giardino d’autunno” - questo il nome del piatto - che è un quadro. Hummus di ceci, tosella leggermente flambata, acciughe del Mar Cantabrico, pomodorini disidratati fatti in casa e crostini integrali. 

Due piatti che a mio avviso ognuno a modo loro raccontano la filosofia della cucina di questo posto: semplice ma mai banale, costruita con pochi e rigidi capisaldi e tutta incentrata sulla qualità. Qui infatti non troverete alcun volo pindarico o nessuna voglia di sembrare ciò che non si è, ma la sana decisione di appagare pancia e occhi con poche regole ma tutte giuste. 
Il baccalà è una coccola ad ogni boccone, la patata sotto aiuta il ricordo di casa e il pane croccante mostra come qui si sia pensato ad ogni aspetto del piatto ma è il giardino d’autunno la vera protagonista di questa portata. Un piatto vegetariano (diversa la selezione in questo locale) che però non si limita a sfamare ma ne esalta ogni sua caratteristica. 

Due parole di contorno? 

Facciamole e facciamole sull’estetica di questo locale veramente molto bello che dalle prime luci del giorno fino a tarda serata cambia “faccia” più volte senza però perdere i propri capisaldi. Qui che sia una colazione (il nome da fare è Biasetto) o un pranzo easy con i colleghi, stare bene, guardando la bellissima piazza dalle vetrate è presto fatto. 

Ecco, ci siamo persi in chiacchiere…

E infatti sono arrivati i nostri primi. Il primo è un tortello fatto in casa con un ripieno di ricotta (metà pecora e metà vaccina) e zucca finito da una spolverata di Asiago stagionato (almeno 18/20 mesi) burro spumeggiante e tartufo nero. Che dire? Che gli vuoi dire ad un piatto che ha tutto per essere perfetto? È di stagione, è caldo e burroso, morbido ma bello tenace e soprattutto sa di casa anche fuori casa. Come non bastasse poi, è pure bello farcito!

Il secondo piatto è invece - con somma sorpresa - forse il migliore di tutta la cena: pacchero con ragù di triglia, calamari e bottarga di muggine. Sapido, cremoso, con un pacchero bello al dente come piace a me e un ragù goloso che si fa sentire sotto i denti. Un piatto a mio avviso perfetto che avrei continuato a mangiare ad oltranza. 

Ad accompagnare il nostro primo Elisa sceglie per noi uno dei vini attualmente in mescita (dico attualmente perché sono soliti cambiarla molto spesso). È un Merlot riserva di Bosco del Merlo bello corposo che - non lo sapevamo ancora ma lo scopriremo presto - è perfetto anche per accompagnare il secondo piatto. 

Che infatti arriva e non manca di stupire!

Ribs di maialino iberico cotte a bassa temperatura, riduzione alle prugne e purè di zucca e potrei non sentire la necessità di dire altro. Giusto? 
La carne è morbida e saporita, la riduzione è veramente ottima e bilancia perfettamente il tutto e il purè di zucca è un concentrato di zucca al 100%. Che bellezza. 

La chiusura è una coccola da vera padovana 

Bar Borsa infatti è da qualche anno rivenditore dei prodotti di Biasetto che, per i padovani (ma non solo) è sinonimo di eccellenza, qualità e lavoro ben fatto. Non solo però, perché anche se potrebbe esimersi, sceglie comunque di metterci - egregiamente - il suo piccolo zampino. 
La chiusura di questa cena è perfetta come la cena stessa con un piccolo assaggio di Sacher di Biasetto (solitamente è servita come vera e propria fetta), macarones al limone (altra leccornia made in Biasetto) e un gelato fatto invece da loro proposto in due varianti: yogurt e scaglie di cioccolato e caramello salato e grandlla di nocciole. 




Tutt’attorno a noi, inizia ad essere allestito ad immagine e somiglianza delle festività natalizie, panettoni in primis che - arrivati proprio oggi - spiccano per bellezza e golosità. Matteo quest’anno ha scelto i seguenti gusti: milanese, classico, al cioccolato e la novità con noci lava, caramello e fior di sale. Ovviamente tutti made in Biasetto. 




* Tutte le foto che vedete in questo articolo mostrano delle mezze porzioni. 





Bar Borsa Caffè Bistrot, 
Piazza Pierobon 8, Cittadella (PD) 
Tel. 0499569789

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