Con la sua anima scissa tra vintage e moderno, le forti radici nella tradizione e uno sguardo sempre aperto al futuro, Burici ha disegnato un nuovo modo di concepire la ristorazione in centro a Treviso. Easy restaurant e vermoutheria che sorge in uno storico palazzo del ‘500, a pochi passi da Piazzale Burchiellati, ha assunto un ruolo da protagonista nella scena trevigiana grazie alla sua filosofia illuminata, i piatti esclusivi e i cocktail “fluidi”.

La filosofia

Il nome del locale è un omaggio al nonno del titolare Michele Pozzobon, che era solito chiamare il nipote proprio “burici”, ovvero “bambino”. Ma la radice del termine rimanda anche alle parole “cavallino, puledro o asinello”, animale che è diventato il simbolo del locale. Il cavallo, infatti, è legato al mondo della campagna, dove Michele è cresciuto e che identifica i valori di genuinità, trasparenza e accoglienza propri del locale, custode di un know how del passato.

La location

Il locale unisce un’anima squisitamente retrò a uno stile minimale e moderno. Via il tovagliato, sì ai tavoli e alle sedie vecchio stile, in legno o in ferro scavato dagli anni, a favore di una mise en place semplice che punta tutto sulla sostanza.


Il ristorantino è diviso in tre ambienti: la prima sala, dove protagonista è un grande tavolo sociale, pensato per la condivisione, una seconda sala interna e la veranda, che dà sulla corte interna. In tutti gli ambienti, c’è la presenza discreta ma dominante dell’elemento naturale. I centrotavola, ad esempio, sono bottiglie di vetro convertite a vasi di fiori, mentre le piante del giardino sono il florido risultato della semina dei bulbi di tulipano o delle rose, a seconda della stagione, praticata nel giardino di casa di Michele.


Le pareti di mattoni a vista, il soffitto travato e i complementi d’arredo, restaurati nel rispetto dell’ambiente originario, sono testimonianza di una profonda passione per le origini e di un’idea di accoglienza d’altri tempi.

Il menu

La condivisione è il filo conduttore che unisce le proposte del variegato menu, composto da tanti piatti da smezzare, come i padellini, lievitati realizzati con farine macinate a pietra e lievito madre e serviti a spicchi, ideali per l’aperitivo. Il menu cambia ogni mese e mezzo circa, senza mai rinunciare ai piatti best seller, i preferiti dai clienti. Il CheeseBurici, ad esempio, con carne di manzo, della macelleria Damini, maionese agrodolce, bacon croccante, scamorza affumicata, lattuga e pomodoro, è l’evergreen del ristorante, sempre uguale nella sostanza, affinato nelle tecniche di preparazione. A cambiare, infatti, più che i piatti sono i processi di lavorazione, sempre al passo con le ultime novità del settore.


Oltre che alla condivisione, il locale guarda con curiosità anche alla contaminazione. In menu, ci sono piatti che risentono dell’influsso turco, arabo e indiano, perfezionati grazie ai consigli di alcuni membri del team, provenienti da Paesi mediorientali e asiatici. La scelta delle materie prime punta all’eccellenza, anche se ciò significa spostarsi fuori confine. Burici, infatti, ha steso una sorta di carta d’identità del fornitore, che deve condividere la sua stessa filosofia: mirare alla qualità estrema per offrire al cliente la migliore esperienza possibile.


Per i lievitati, ad esempio, core business del ristorante, che sorge negli spazi di un vecchio forno - da qui la scelta di puntare sui panificati, per mantenersi fedeli alle origini -, il locale ha in piedi numerose collaborazioni, perché ogni realtà ha la sua specificità. Il Panificio Marinato di Portogruaro, ad esempio, prepara la maggior parte dei prodotti con ricette studiate proprio per Burici. Ma il locale si rifornisce anche da piccoli produttori della Grecia e della Germania, grazie al processo di globalizzazione che ha reso più vicine le cose lontane.

La drink list

Protagonista assoluto della drink list è l’Americano o, meglio, gli americani, che qui vengono proposti in numerose varianti originalissime, merito delle venticinque referenze di vermouth e della ventina di bitter, ma anche e soprattutto della sperimentazione del concetto di “cucina liquida”, ovvero l’introduzione delle tecniche della cucina nella preparazione dei drink. Così un aperitivo apparentemente semplice si arricchisce di sfumature finora inesplorate.


La carta degli americani è un lavoro a quattro mani del barman e dello chef: la cucina e la pasticceria si fanno spazio nel mondo della mixology, come nel Crispy, con le praline di cioccolato, o il Bury, con la spuma agli agrumi, o il Salty, con il caramello. Ogni volta che cambia la drink list, viene aggiunto un americano speciale, si veda quello “delle 5”, preparato con un’infusione di tè. L’obiettivo? Proporre un drink buono ed equilibrato, ma rendersi riconoscibili grazie a un approccio libero, svincolato da ricette prestabilite. La stessa storia vale anche per il Negroni, altro cavallo di battaglia del locale.

E poi c’è il resto…

Ma la filosofia Burici, fatta di tradizione e lungimiranza, radici e futuro, non può certo rimanere confinata dentro quattro mura, seppur storiche. Il locale, infatti, si occupa anche di catering e banqueting per aziende e privati, esportando l’arte dell’accoglienza, la qualità e la ricercatezza che lo hanno reso riconoscibile nel panorama trevigiano. Inoltre, ospita degustazioni e serate a tema su prenotazione, per avvicinare gli appassionati o i semplici curiosi al mondo della mixology e non solo.


Burici
Via A. Manzoni, 52 - Treviso
Tel: 3755046785

  • RECENSIONE
  • APERITIVO
IN QUESTO ARTICOLO
  • Burici

    Via Alessandro Manzoni 52, Treviso (TV)

×