Un locale immerso nel verde, piatti raffinati ed un pescato ottimo. La mia esperienza in questo ristorantino di Padova
Pubblicato il 22 maggio 2024
Era molto tempo che aspettavo l’occasione giusta per provare questo ristorante che da anni sento nominare e che, sempre da anni, vedo frequentare da un sacco di amici e conoscenti. “L’attesa del piacere è essa stessa piacere” qualcuno ha detto ed è una cosa che per certi versi mi trova pure d’accordo però ecco, mi sento di dire che il piacere di andare da Simon’s Bistrot sta tutto nell’affondare la forchetta in uno dei suoi superlativi primi piatti.
Insomma sì, l’occasione per prenotare qui è poi finalmente arrivata e fatalità questo ha pure combaciato con il nuovo menù primaverile quindi meglio di così forse proprio non mi poteva andare!
Il ristorante lo avevo visto spesso in foto e già da lì mi era parso un luogo pensato nei minimi dettagli, raffinato ed elegante senza però mai sentire l’esigenza di esagerare. Quello che mi sono trovata davanti però - posso dirlo - ha superato di gran lunga l’idea che mi ero fatta tanto che il “wow” una volta arrivata non me lo ha potuto togliere nessuno. Arrivare a cena poi, credo abbia aiutato, perchè quello che mi son trovata davanti è uno scrigno di vetro che, dolcemente illuminato dentro, ben contrasta con il buio del poco illuminato parco adiacente. Il risultato? Una sala calda, accogliente e super super romantica.
La cosa che mi ha piacevolmente sorpreso di più? La clientela variegata che secondo me è sempre un fattore fondamentale di un locale. Qui infatti coesistono famiglie con bambini e tavolate di amici, coppie in libera uscita e qualche straniero probabilmente in visita nella nostra bellissima Padova. Che dire? Un ottimo inizio.
Simon’s Bistrot è famoso per essere un ottimo ristorante di pesce, sia cotto che crudo. Certo, non mancano di proporre anche qualche piatto di terra - e pure qualche piatto anche molto interessante sia chiaro, ma il cuore pulsante qui è sicuramente il pescato. E proprio qui andiamo anche noi con la nostra cena che però viene interamente lasciata nelle mani del giovanissimo Chef Fabio, a lui infatti il compito di farci assaggiare quelli che sono i piatti più rappresentativi del nuovo menù primaverile appena presentato.
Come iniziamo? A mio avviso con il botto. Ci propongono infatti un piatto che è però la crasi di diversi antipasti che potrai trovare da Simon’s Bistrot: una coda di gambero in pasta kataifi marinata alla liquirizia e proposta con una maionese al wasabi e salsa teryaki e un fiore di zucca in tempura ripieno di ricotta di bufala accompagnato da un gambero rosso di Sicilia. Che dire…
La coda in pasta kataifi è perfetta, scrocchiarella al palato si apre poi con la morbidezza di un gambero dalla consistenza perfetta al quale la liquirizia regala una nota quasi dolce mentre la punta di wasabi equilibra il tutto. Il fiore di zucca ci lascia però senza parole perchè nella sua semplicità riesce a entrarti nel cuore, così come il gambero rosso che lasciato più naturale possibile è come mangiare una caramella. Una sorta di crema di mais accompagna il tutto portandoti obbligatoriamente a fare scarpetta!
E il vino? Ci affidiamo a loro anche per l’abbinamento e, anzi, troviamo un ragazzo in sala che con competenza e simpatia ci mette subito a nostro agio raccontandoci anche quello che ci sta servendo. Per l’antipasto iniziamo con un grane classico: Lugana di Ca dei Frati che fruttato e dal gusto deciso si sposa perfettamente con le pietanze scelte e poi è anche un vino del territorio, meglio di così?
Chef Fabio sembra tenerci molto al presentare un piatto sì buono ma pure bello e lo si vede nella cura dei dettagli, nell’attenzione ai particolari e perchè no, anche nella scelta di piatti dalle forme e dalle dimensioni sicuramente non consuete. Continuiamo insomma la nostra cena con un inno al pescato grazie a tre diversi assaggi di primi: dei fusilli con salsa di carciofi e tartare di gambero rosso; uno spaghettone fresco in cruditè di cicale di mare e infine dei ravioli viola al granciporro. Eleggo lo spaghettone come “miglior giocatore in campo” ma questo solo perchè io ho un gran debole per le cicale e quando le trovo fatico poi ad essere obiettiva. La realtà è che seppur non lo credessi possibile il carciofo e la tartare di gambero si sposano perfettamente mentre i ravioli (bellissimi alla vista) con il loro ripieno deciso e una crema di pesto di limone ad accompagnare sono veramente un piatto che vorresti non finisse più.
Certo, il pistacchio croccante a pioggia sicuramente aiuta!
Poteva mancare l’abbinamento vini? No e infatti arriva con un interessante Sauvignon di “La Viarte” che con le sue note ancor più fruttate è il perfetto compagno di viaggio.
Chiudiamo una serata che è stata perfetta dall'inizio alla fine e che ci ha permesso - cosa non scontata - anche di rilassarci perchè nonostante la sala fosse tutta piena (di giovedì, bravi) la sensazione era quella di essere veramente gli unici presenti tanto il silenzio e la riservatezza di ciascun commensale.
Scelgono per noi due dolci diversi: un semifreddo al passion fruit con noci tostate e una incredibile lemon tart che ripiena da un curd di limone e chiusa da una meringa all’italiana è stato un gioco di consistenze, acidità e perfezione morso dopo morso.
Un dolce questo, che già da solo valeva il viaggio!
La prossima volta però Simone Pulin - il titolare - e brigata ci obbligheranno ad assaggiare il loro spaghetto allo scoglio che dicono essere una cosa indimenticabile. Io segno e, presto, poi ripasso.
Foto di copertina di Chiara Rigato per 2night
Simon’s Bistrò
Via Santa Rita, 5 - Padova
Tel. 049756256
scritto da:
Nata a Padova qualche anno fa, appassionata di film gialli e pizza diavola, meglio se assieme. Giocatrice di pallavolo nel tempo libero e, nel restante, campionessa di pisolini. Saltuariamente (anche) studentessa. Da grande voglio scrivere, ma siccome essere grande è una rottura, intanto bevo Gin&Tonic. Con il Tanqueray però.
Via Santa Rita 5, Padova (PD)
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