Siamo in pieno centro città, a due passi dalle principali piazze ma in una zona poco battuta, dove si respira e ci si può godere il silenzio ma perché no, pure un aperitivo e una sontuosa cenetta. Si chiama VinET, scritto diverso però, perché beh il senso è che qui si può trovare il vino, colonna portante del locale, ET… tutto il resto. In quel “tutto il resto” è racchiusa la magia!

Un localino dal piccolo ingresso, ma dal cuore grande


Rimanere sbalorditi, una volta entrati da Vinet – Itinerari di vino et cibo padovani – è quasi d’obbligo, almeno la prima volta. Anche se credo di volte ne servano almeno tre, per abituarsi alla bellezza e alla precisione con cui è stato creato l’intero locale che, incredibile a dirsi, nonostante un ingresso minuto e semi-nascosto, apre su ben tre piani di locale. Arredi moderni e finiture eleganti, richiamano però al territorio che ospita questo locale: il legno di ulivo, la trachite euganea, i colori, i metalli, tutto è un'ode ai Colli Euganei e a questa incredibile terra. 

Circa 60 coperti interni, suddivisi tra piano terra e primo piano, ed una cantina sotterranea che, assieme ad un’altra dozzina di posti esterni; rendono questo locale adatto letteralmente a qualsiasi momento.

Un viaggio, nel mondo del gusto


Vinet non è solo la massima espressione del territorio, la sua ricerca di tradizioni e specialità, la sua attenzione al prodotto, alle materie prime e alla loro filiera produttiva: è espressione di un luogo, di un qui e di un’ora che non è mai banale, mai convenzionale, nemmeno nelle cose più semplici come possono essere i cicchetti.

Hai detto cicchetti?


Tutto il menù di Vinet, cicchetti al banco compresi, è preparato al momento e racchiude i sapori della nostra terra, cercando di offrire le migliori punte di diamante per ogni stagione: il radicchio, il fungo e via così, momento dopo momento: qui non ci si ferma mai. Assieme quindi ai grandi cavalli di battaglia del locale: polpette bastard inside e rocher di gallina euganea, via con la fantasia e con la tradizione con zucca in saor, anelli pasta & fasoi o tartina brise alle erbe con lingua salmistrà. Il prezzo? Mediamente 3€ l'uno.

Da Vin...et, certo non può mancare il vino!


E infatti non manca, anzi. Circa una ventina i vini che sono costantemente scelti per la mescita che variano ricercando sempre etichette particolari, seguendo le stagioni o perché no, anche in base all’estro di Domingo Bufano – il titolare, nonché il sommelier del locale. Una mescita che, strutturata come tutta la carta vini del locale, viene suddivisa in zone territoriali al fine di offrire la migliore rappresentanza, per ciascun luogo, valorizzando in primis i vini locali. 

Un glera, moscato bio di Alla Costiera, un moscato secco di Tenuta San Nazario e molti altri per quanto riguarda i nostri Colli Euganei, ma anche un Trento Doc Riserva 2016 o un Franciacorta di Cascina San Pietro per le bolle. I rossi? Tutti da scoprire, assieme ai bianchi ovviamente. Il prezzo invece, non presenta sorprese: dai 3,50€ ad un massimo di 6€

E la cantina?

Una chicca incredibile, il giusto incontro tra etichette per tutti e qualche chicca di livello. Una selezione ampia, veramente ampia, di vini che racchiudono un po’ tutte le specialità del nostro territorio Veneto, ma anche di ciascuna nostra regione italiana con qualche incursione estera.
È finita qui? Certo che no, questo ce lo assicura lo stesso Domingo perché beh si sa, c’è sempre “l’ultima” bottiglia da comprare, no?

E proprio da Vinet è possibile anche acquistare le bottiglie per una cena da godersi a casa, bottiglie che qui – a differenza di quanto accade molto spesso – vengono tenute alla giusta temperatura e con cura, tra cantina interrata (e buia) o frighi alla temperatura controllata. Meglio di così?

Dulcis in fundo lui: il cibo


Ultimo non per importanza, ma perché, anzi, richiede tutta l’attenzione possibile: perché trovare un menù così sapientemente costruito, ad un prezzo così competitivo mica è semplice eh.

Il locale è aperto sia a pranzo che a cena con due differenti proposte: un menù alla carta e un menù degustazione, cui volendo si può aggiungere l’abbinamento dei vini.

Il menù è un menù mai banale, in ogni sua portata, in ogni suo particolare, c’è del lavoro dietro: una ricerca e un rispetto della tradizione e delle materie prime locali, unita però ad un guizzo di fantasia che in cucina mai può mancare. È un menù – lo abbiamo detto – che varia in base alla stagionalità ma che per raccontarlo nella sua totale genialità, merita qualche esempio. Bigoli al ragù d’oca e polvere di aglio nero, faraona ripiena di meline e salsiccia di cinghiale dei Colli Euganei con mostarda di mele ruggine o soppressa veneta ripassata con aceto balsamico e bis di radicchi.

Un’ode poi a sua maestà: il tagliere


Due diverse proposte, il tagliere “Antenore” più piccolo e il tagliere “Petrarca”, con maggiore varietà e quantità. La vera forza di questa proposta? Ovviamente la qualità del prodotto, personalmente scelta salumificio dopo salumificio, caseificio dopo caseificio. Il risultato? Una soppressa il cui fornitore rimarrà un mistero “altrimenti poi non ha più da vendere a noi”, formaggi di pecora e di capra del caseificio Morandi, e di mucca del caseificio Turato.

Vietato ordinare un cocktail


Anzi, più che vietato è pressoché impossibile dato che qui proprio non si fanno. Due uniche possibilità restano però: lo spritz e l’americano; rigorosamente in versione “euganea”. O le birrette, tutte artigianali e tutte molto particolari, presenti sia alla spina che in bottiglia. Birretta analcolica compresa! Così come molto lontani dai “soliti” nomi, troviamo la selezione di amari, liquori, rhum e whisky. Insomma, scordati il Montenegro o il Zacapa e le altre etichette commericali, e affidati al servizio attento e molto, molto preparato!
 

Foto di Chiara Rigato per 2night.

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