A.A.A. fino al 23 dicembre Svevo Birreria è aperto il sabato e la domenica dalle 12 alle 18.

"Prima ero consulente informatico, non mi potevo lamentare ma quella vita mi pareva tropo monotona. Ciò che è successo dopo, forse, è dipeso dalla mia forte passione per i viaggi, e soprattutto per i viaggi birrai. Così aprii il birrificio. All’epoca, in tuta Italia, di birrifici artigianali ve n’erano una trentina al massimo, di cui 2 o 3 da Roma in giù. Pensa, era così marziana come cosa che perfino al momento di fare i documenti per l’apertura non venivo capito. Da dietro lo sportello, un giorno, un burocrate mi chiese: ma state per aprirvi una birreria? No, un birrificio, risposi. Una birreria? Domandò nuovamente. No, un birrificio! Come quello della Peroni? Ecco, sì, ma più piccolo".
Quando ci hanno raccontato questo aneddoto non siamo riusciti a non ridere....

La prima sede di Birrificio Svevo fu in Via Castromediano, a Bari. Dopo lunghissime procedure, nel marzo 2002, aprì ufficialmente. Rimasero lì fino al 2013, poi si spostarono a Modugno, perchè avevano bisogno di spazi maggiori. Infine, nel 2017, dopo la splendida estate con il chiosco del birrificio a Torre Quetta, capirono che avere un punto vendita era importantissimo ai fini del progetto e aprirono la birreria attuale, presso l’Arco delle Meraviglie, a Bari Vecchia.

Un gran bel posto. Un posto magico, la leggenda popolare lo identifica come l’arco degli innamorati, in quanto si dice che venne costruito in una sola notte da un giovanotto con l’intento di incontrare la sua bella. L’arco creava un passaggio tra due edifici abitati da famiglie rivali. Un po’ la storia di Romeo e Giulietta… in salsa barese!

Vito e la sua idea di birra

Vito è un grande appassionato di Birre anglosassoni, e ricorda un viaggio, nel Regno Unito, nel 2000; rimase strabiliato da ciò che vide, lo colpirono soprattutto i piccolissimi produttori, alcuni dei quali ad esempio lavoravano la birra in vasche in pietra. Fu uno degli spunti per aprire il suo birrificio.

E in questi vent'anni ha notato, dal suo punto di osservazione privilegiato come primo birrificio a Bari e in tutta la Puglia, l’evoluzione del fenomeno birra artigianale, un fenomeno che non esitiamo a definire culturale. Negli anni è aumentato non tanto il consumo di birra, quanto la consapevolezza di quello che si beve. La gente va a cercare birre particolari, cose che non è sempre abituata a bere. E Vito ha fatto tesoro di come come  stimolare la curiosità del consumatore, che sempre più se ne intende di stili,di bicchieri, di come versare la birra, etc… 

Anche se le birre dello Svevo, per volontà del suo titolare, sono facili da bereanche se allo stesso hanno un carattere deciso. Nelle intenzioni di Vito non c'era una birra troppo intellettuale, ecco.

Vito ha anche una bella idea sui "competitors" che ora fioriscono frequenti in tutto il territorio. Ci racconta di come quello di fare la birra sia un mestiere affascinante, e come sempre, ciò che è affascinante è meno faticoso da fare. Ma non vede gli altri come concorrenza, ci dice che " si tratta di ragazzi che sensibilizzano sempre più la gente alla qualità, la invitano all’esplorazione di quell’universo infinito che è il nostro settore, e che è ancora tutto da scoprire!"

La storia del nome Svevo.

Aprire un birrificio, al Sud, in Puglia, era una follia! Come comunicarlo, 20 anni fa, quando non esistevano proprio i birrifici artigianali? Vito pensò che il collegamento tra la Regione e la Germania, paese dalla chiara tradizione birraia, era la dinastia Sveva, e soprattutto quel Federico II, il PUER APULIAE, il fanciullo di Puglia, che in tutto il Sud Italia ha lasciato meravigliose testimonianze. Dunque, da grande appassionato di storia, ha usato questo nome per rimarcare la territorialità ma anche la storia della birra che indiscutibilmente porta nel Nord Europa. 

Un capitolo importante: le fiere e gli eventi

 

Le prime manifestazioni interessanti alle quali hanno partecipato sono avvenute nel 2006, di lì hanno iniziato a vincere premi prestigiosi, e non solo: piano piano incontrandosi tra produttori, ci si conosceva sempre meglio, e sono nate vere e proprie amicizie.

Uno dei piatti must della birreria a Bari Vecchia

Il motto della casa è “birra nel piatto e anche nel bicchiere”: polpo ubriaco cotto nella birra blanche, buccia d’arancia e coriandolo. Poi, passatina in forno per crostarlo. Da servire con purè di fave e cipolla caramellata. Tutti i piatti serviti sono freschi e in cucina non hanno nemmeno il congelatore. Da non perdere nemmeno gli Hamburger, o come li chiamiamo a Bari, le svizzere, da 180 gr di macinato fresco. 

Un'indicazione per chiunque voglia accostarsi al grande universo della birra

Assaggiare e solo poi giudicare dato che i birrifici in Italia hanno toccato livelli altissimi. Per non essere monotematico, Vito continua a viaggiare perchè ritiene che sia dovere del mastro birraio assistere qualsiasi avventuriero che voglia esplorare questo universo. 

  • RECENSIONE
  • PUB
IN QUESTO ARTICOLO
×