Quella di Alle Castrette è una saga familiare dai poetici risvolti che non smette di evolversi. Un mestiere che si tramanda di padre in figlio, tra passione e tanta voglia di fare bene. La ristorazione qui è di casa e si sente. Perfetto per un pranzo confortante, ideale per un aperitivo dove il bere e il mangiare assumono toni di grande livello, la scelta perfetta per un catering dove tutto fili alla perfezione e, neanche a dirlo, il riferimento definitivo per una cena in compagnia, che sia più o meno informale. Tutto questo è Alle Castrette.

Il riferimento del "mangiar bene" trevigiano che racconta una storia


Alle Castrette è un albergo-ristorante che mantiene tutt’oggi il fascino velato della locanda di passaggio, con il piglio di chi nel tempo ne ha viste parecchie e rimanendo, dunque, una traccia storica dal valore inestimabile. Oggi indossa un’aria vezzosa, grazie anche alle più recenti ristrutturazioni, che l’hanno valorizzato sia all’esterno che all’interno. Il porticato coperto, dove si consumano vivaci aperitivi, è un benvenuto rincuorante: l’aspetto e gli arredi richiamano lo stile country, che è certamente ingentilito dai dettagli: carta da parati d’impatto, perline bianche e tavole ben apparecchiate, con un elegante accenno di fiori che arricchisce la mise en place. La storia, insomma, si è fatta contemporanea senza voltare le spalle alle origini lontane, quando la struttura era un cambio cavalli napoleonico o un fermo posta.

Orgoglio di famiglia


Chi cerca i sapori della buona cucina veneta qui è accontentato, ma c'è da dire che il menù non si limita a ripeterne i capisaldi senza, invece, andare anche alla ricerca di piatti più contemporanei. L'idea è innanzitutto quella di glorificare l'ingrediente: stagionale, genuino, ricercato. Il pesce arriva fresco e delinea i tratti del menù, tra portate che non mancano mai, cascasse il mondo, e una buona restante parte di proposte che vengono spesso aggiornate. Se la gestione è da tempo affidata alla famiglia Cendron, ciascuno qui ha il proprio ruolo. C'è Mario che ha avuto la felice intuizione di cominciare con quest'attività nel '93 e che oggi è un punto di riferimento anche per i clienti, i più affezionati non mancano mai di chiedere di lui. C'è poi la moglie Lidia, a lei ancora oggi è affidata la preparazione di alcuni piatti, come il baccalà alla vicentina, ma tendenzialmente supervisiona la cucina, che è il regno del figlio Ivano. Alla reception del ristorante e dedita all'ospitalità, con la cura dell'albergo, infine, c'è Mirka, sorella di Ivano. Un lavoro di squadra, insomma, dove ciascuno mette a servizio le proprie peculiarità e un amore innato per la ristorazione, che evidentemente scorre nei geni di famiglia.

Dall'aperitivo al dessert, tra tradizione e ricerca


Ad aprire le danze è l'aperitivo, che trova piacevole sfogo nel comodo portico coperto. Gli ottimi vini della cantina, che cura personalmente Ivano, sommelier sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, accompagnano salumi e crudi di mare, tra ostriche, scampi e gamberi, insieme a una ricca selezione di cicchetti, che arrivano guarniti con caviale, dentice mantecato o carpaccio di spada. 

Il menù cambia tendenzialmente ogni settimana, così da integrare di volta in volta nuovi ingredienti che vanno a ispirare i piatti. Si può cominciare con una degustazione di cotto, per proseguire con spaghetti alle vongole o tagliolini alla busara. Ottima anche la zuppa di pesce, che viene preparata con la coda di rospo ed è particolarmente rinfrancante nelle giornate più fredde. Tra i secondi si passa da filetto di branzino e seppie alla griglia a una buona tagliata di tonno, tutto sempre abbinato a verdure di stagione. Quando arriva il tartufo bianco il menù è in festa e in cucina ci si diverte, ormai è un appuntamento fisso per il quale accorrono in tantissimi.

Il tiramisù di Ivano è decisamente il principe dei dessert, ma anche i babà piacciono molto e, poi, in fondo al menù una chicca da intenditori: le praline che Mirka si fa arrivare dalla Francia, proposte accanto a rum e gin tonic, per un fine pasto da non dimenticare.

Innovatori da generazioni


Ereditare un'attività di famiglia è una fortuna che dota di oneri e onori, neanche a dirlo. Mantenere fede alla propria storia, nonché alla storicità di una tipologia di cucina, non può tuttavia condizionare la ricerca innovativa. Preparare gli stessi piatti di un tempo con gli strumenti di oggi è un valore aggiunto inestimabile, perché consente più margini sotto diversi aspetti, tra i più importanti quello dello spreco. Come anche il potersi concedere cotture meno aggressive riesce a garantire che l'ingrediente, al quale qui si pone il massimo dei riguardi, mantenga tutte le sue proprietà. La famiglia Cendron questo l'ha compreso alla perfezione e se c'è una cosa che li distingue è proprio l'attitudine al miglioramento e alla crescita. Ciò si avverte anche in sala, dove in un'epoca che ha messo a dura prova i ristoratori a causa di una drammatica carenza del personale e conseguente riciclo di dipendenti, qui si rimane compatti, con collaboratori storici che sono diventati parte della famiglia.

Per Mirka il lavoro di sala è essenziale e ci tiene che tutto sia perfetto, che si ragioni con empatia e gentilezza, perché il valore del contatto umano può determinare l'intera esperienza culinaria. Così, oltre a mangiare bene, qui ci si sente a casa.

Come il ristorante anche l'albergo è comodo e accogliente e continua a preservare una collocazione geografica ideale, perché vicinissimo a Treviso, a metà strada tra Cortina e Venezia e punto di partenza strategico per raggiungere tanti bellissimi borghi, come Asolo e Bassano del Grappa.

Albergo Ristorante alle Castrette
Indirizzo: Via Roma, 165 - Villorba (TV)
Telefono: 0422919439


Tutte le foto sono di proprietà di Alle Castrette

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