Nel locale di Orietta e Moreno a via dei Gelsi stupisce la qualità altissima, la ricerca dell’eccellenza assoluta e alcune invenzioni geniali, come il SushiBrado

Centocelle è un quartiere che da qualche anno non smette più di stupirmi dal punto di vista enogastronomico, perché ormai ho perso il conto delle splendide realtà trovate e provate. Nonostante le mille difficoltà dell’anno passato, momenti bui e pesanti, Centocelle continua a macinare e vede realizzare ancora oggi bellissimi progetti. L’ultima scoperta è un gran bel locale, il Dejavu in via dei Gelsi, che Orietta e Moreno – i proprietari – hanno ben delineato con un imprinting tutto basato sull’eccellenza della piccola produzione italiana di salumi e formaggi. Un’offerta, lo ribadisco, tra le migliori in assoluto in città che mi ha letteralmente lasciato di stucco, frutto di un lavoro certosino capillare di ricerca e scoperta di eccellenze del territorio italiano che contiene anche una fortissima impronta di solidarietà.

Cos’è il Dejavu

A prima vista sembrerebbe un classico cocktail bar, ma non bisogna fermarsi all’apparenza, perché il Dejavu è un ristorante a tutti gli effetti e lo si capisce subito sfogliando il bel menu proposto. Certo il bancone e la grande mixologia non mancano, ma sono tanti i tesori di questo posto da scoprire. La filosofia del locale è quella della condivisione del piacere del cibo, insieme si mangia meglio e si sta meglio, come dargli torto?

Il SushiBrado

La prima scoperta è il SushiBrado, un’invenzione partorita dalla mente di Orietta, Moreno e dello chef Roberto Texeira. Si tratta di una rielaborazione in chiave “italiana” del sushi fusion che vede come protagoniste le eccellenze della piccola produzione gastronomica italiana. Qualche esempio? Gli Uramaki con Mortadella Flambè, ricotta di bufala di Amaseno e pistacchi, il Nigiri Special con Prosciutto di Maialino Brado di Norcia e composta di fichi ed il mio preferito, il Futomaki mini con Caprino, ricotta di Amaseno, avocado e mango.

I Capricci e le Tartare

Il mio consiglio è quello di cominciare la degustazione scegliendo e condividendo almeno uno tra i Capricci e le Tartare della casa. I Capricci sono degli assaggini di introduzione, che partono dalle bruschette (imperdibile quella con Lardo Toscano affinato alla frutta), agli spiedini di frutta e formaggio e alle insalate special. Per quanto riguarda le Tartare, preparate esclusivamente con Fassona Piemontese della macelleria Liberati, si può scegliere tra le classiche o le speciali, come la freschissima Mandorle, zeste di arancia e zenzero.

I Taglieri, patrimonio storico artistico

E’ stato un lavoro che ha impiegato anni - mi spiega Orietta - e che continua ancora oggi”, una ricerca spasmodica dell’eccellenza assoluta dei territori italiani. Il risultato è quello di proporre oggi al Dejavu uno dei migliori taglieri di Roma, con una selezione di salumi e formaggi che quasi nessuno nella Capitale oggi può proporre. Stupisce ancora di più il rapporto qualità prezzo che veramente non ha eguali, 11 euro per un tagliere misto. Strepitoso.

Una forte scelta solidale

Altro elemento che mi ha colpito è la scelta, ad oggi, di preferire come fornitori i piccoli produttori italiani delle zone del terremoto che ha colpito il centro Italia tre anni fa. “Siamo noi ristoratori che abbiamo il compito di aiutare quegli imprenditori, oggi più che mai” ci ripete, giustamente, Moreno.

I dolci

Entriamo, poi, nel regno della giovane Beatrice, figlia di Orietta e pastry chef del Dejavu. Lo spazietto per il dessert va lasciato obbligatoriamente qui perché sono tante le golosità da assaggiare e da condividere. In primis l’Uovomisù, una simpatica variante home made del tiramisù, poi c’è il fresco Profumi d’Oriente, un semifreddo ai semi di sesamo e al miele millefiori e i Bon Bon al cocco e cioccolato fondente, una vera droga.

Cosa si beve al Dejavu

Colpisce innanzitutto la ricca, variegata e soprattutto ben strutturata Carta dei Vini che contiene decine di etichette italiane divise per regione ed annata di produzione, quasi tutte disponibili anche alla mescita. Molto importante, poi, la selezione di vini naturali anch’essa frutto di una minuziosa ricerca territoriale. Non mancano poi le bollicine e una discreta bottigliera. Per la cockteleria, i classici da bancone ci sono proprio tutti ai quali si aggiunge qualche delizioso signature drink, come quello a base di yuzu per accompagnare il SushiBrado. Per ciò che riguarda la birra artigianale, invece, trionfa il km zero, perché il Dejavu è infatti uno degli 8 birrifici ufficiali a Roma brand ambassador del romanissimo Birrificio delle Tre Fontane.

Dejavu, Via dei Gelsi
, 1/B Roma - Tel:  3281233102

Foto gentilmente concesse da Dejavu

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