Superassassina è un concept che sta appassionando Bari e tutto il mondo. L’idea portata avanti da Arjan Paluka, Mimmo Vitucci, Alessio De Lucia, promette di esplorare tutte le possibilità gustative che questo piatto può dare. Dalla tradizionale a quella più innovativa, l’assassina – promette Arjan – non sarà solo una moda. 

Come nasce il nuovo concept che cavalca la moda del piatto croccante?



Volevamo proporre qualcosa di nuovo nel mondo dei locali e da un paio d’anni pensiamo a questo format. Certo, non siamo stati i primi e non abbiamo inventato niente, ma abbiamo dato una direzione alla nostra idea che si è focalizzata solo e soltanto sull’assassina.

L’assassina è un piatto che a Bari sta spopolando. Credi che l’assassina diventerà un must come la carbonara a Roma?

L’idea di cavalcare la tendenza che sta appassionando social e non solo, servirà per mantenere alta l’attenzione su questo piatto che piace perché ricorda la tradizione e, sono sicuro,il piatto non andrà nel dimenticatoio. Il perché è semplice: ci sono così tante sfaccettature che non faranno altro che far crescere il piatto. Non la si fa più nella padella di ferro, noi la risottiamo a crudo così da renderla croccante ed evitare le bruciature.

Ci siamo focalizzati solo su questo piatto e non lo pensiamo come un completamento di gamma, piuttosto come principale attrazione del locale. Per questo sappiamo che il format può funzionare e farlo bene.

Ma come si fa bene l’assassina?

L’assassina o la sai fare o non ci provare neanche. Questa è la filosofia che abbiamo adottato con lo chef Sabino Aresta. Utilizziamo 8 fuochi tradizionali e 2 li destiniamo al senza glutine. L’unica soluzione per assicurare il piatto buono è lavorare con l'espresso e assicurare un'ottima rotazione. Su questo ci supporta un'organizzazione ben rodata da 5 persone e lo chef a capo. Insomma, è una vera e propria catena di montaggio.

L’assassina è un piatto instagrammabile a tutti gli effetti. Quanto conta questo aspetto al tavolo e nel locale?



Con la cucina a vista assicuriamo uno show cookingogni sera. La location è carina e giovanile, i piatti sono impressionanti perché colorati e adatti per riflettere sui social l'idea di golosità. La parte emozionale arriva ben prima di entrare nel locale. Questa è la magia dei social che noi seguiamo.

Perché l’assassina di Superassassina è diversa? Quante e quali varianti sono previste?

Perché andiamo oltre i grandi classici e con 14 proposte in menù non lasciamo indietro neanche le edizioni limitate. Ad esempio per l’inverno abbiamo realizzato due varianti con sugo di polpo alla luciana e l’assassina fave e cicorie che riprende un po’ il concetto di pugliesità. Qui spaziare e inventarsi sempre qualcosa di nuovo con l'assassina è possibile. Metteteci alla prova.

A Bari ci sono polemici e puristi di ogni tipo riguardo gli spaghetti all’assassina. Che messaggio vuoi lanciare a chi potrebbe criticare questo format?



A loro voglio dire che anche l’assassina è destinata ad evolversi per non stufare. Noi vogliamo fornire un nuovo punto di vista, ma senza mai svalutare la qualità e la capacità di incuriosire chi ci segue. C’è bisogno del cambiamento e questo vale per ogni target, dai più giovani agli adulti. Bisogna saper essere più pragmatici e capire che lavorare come si faceva 50 anni fa è sbagliato. Quindi basta vivere nel passato e innoviamoci.

Superassassina quindi, si fermerà solo a Poggiofranco?

Superassassina è un format nato per evolversi ed essere replicato anche fuori. Prima di espanderci vorremmo dare una forte impronta sul nostro territorio.


 

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