3 chef che ti conviene tenere d'occhio a Mestre e dintorni se ti piace mangiare

Pubblicato il 9 ottobre 2017

3 chef che ti conviene tenere d'occhio a Mestre e dintorni se ti piace mangiare

Trovo che il cibo sia una parte fondamentale della nostra cultura ma anche della nostra vita: non è strano pensare che per alcuni è una passione così forte e intrigante da diventare un lavoro. 
Parliamo degli chef.

Vi è mai capitato di andare in un ristorante dove oltre a mangiare da dio, avete l’opportunità di conoscere il cuoco? A me è successo qualche volta e devo ammettere che parlare di persona con lo chef che ti prepara la cena, o il pranzo, è piacevole e regala quel qualcosa in più all’esperienza. In moltissimi casi il menu dei ristoranti dipende dalla personalità ed esperienza dello chef e quindi poter conoscere il cuoco rende il tutto molto più significativo.
Ecco quindi gli chef di talento di Venezia e provincia che vi consiglio.

Perché si sa che cucinare è un’arte

Partiamo con una giovane chef, Serena Bergamo, che insieme a Marco Rosada gestisce la cucina del DiMe.
Lei è l’esempio di quanto trainante può essere la passione: dopo un corso alla scuola di Gualtiero Marchesi, ALMA, nel 2015 avvia una nuova realtà ristorativa: DiMe bistrot.
L’ obiettivo di Serena è mettere in scena una cucina flessibile e curiosa, in base ai prodotti d’eccellenza disponibili al momento: ogni settimana le proposte cambiano, ma la qualità resta.
Di basilare importanza in questo contesto è la presenza del collega di Serena, lo chef Marco Rosada, che dopo aver lavorato a lungo in numerosi noti locali del veneziano ha sposato questo nuovo progetto insieme a  lei, cercando di sviluppare una cucina creativa e personale con la materia prima che entrambi amano di più per la sua delicatezza ed equilibrio: il pesce.
Nel menu del DiMe, che varia con frequenza, puoi trovare ad esempio l’insalatina di astice al profumo di rosmarino, mazzancolle al curry e ravioli con foie gras e tartufo nero.
Nella foto: Cuore di capasanta bardata con speck e crema di radicchio trevigiano.

La cucina veneziana spiegata agli americani

Riccardo Enzo è uno chef con esperienza internazionale, dopo l'arberghiero a Jesolo, ha infatti trascorso diverso tempo in francia, ora è l'executive della cucina del Ristorante Malipiero, all'interno dell'Hotel Villa Barbarich, un posto pazzesco in cui la sala è decorata da affresci settecenteschi e il parco, con piscina, si perde a vista d'occhio. La sua cucina è veneziana, in gran parte a base di pesce, con molti prodotti locali. La presentazione è superba, come la calamarata al nero di seppia con le fave fresche della foto, oppure come i gamberi rossi crudi coi funghi procini. La cucina come esperienza di bellezza. 


Dalla politica al salone del gusto


David Marchiori si è reinventato chef e da quel momento guida la cucina della Plip e il suo esuberante staff.
Una storia inusuale, un personaggio che impegnato nel mondo sociopolitico, decide di buttarsi in una nuova avventura con un mantra tutto particolare: lui ed il suo staff sono outsider della ristorazione, con un percorso insolito alle spalle. Ma hanno una cosa che non è sempre facile trovare: una motivazione quasi ossessiva a fare il meglio possibile. Sempre.
Al Plip lo staff cerca di fare le cose bene, secondo la propria maniera: l’autonomia, spesso non facile da ottenere, è un forte punto a favore per il locale e per lo chef David, che può gestire il Plip senza seguire standard precisi.
David si occupa da molto di economia solidale, e questo influenza anche la sua cucina che utilizza materie prime biologiche, fornitori locali e eccellenze gastronomiche dal mondo, con uno sforzo notevole di selezione.
David nel suo ristorante propone piatti interessanti, che sanno stimolare la curiosità, oltre che il palato.  Un esempio? Voi sapevate della possibilità di lavorare degli ingredienti, come il parmigiano, sottozero? Ecco neanche io finché ho letto questa intervista.
Il piatto in questione è il cotechino con terra ghiacciata di parmigiano e zafferano, che fa parte del menu -sezione carne- del Plip. Ci sono anche piatti di pesce, come il pancake con salmone coda nera, verza e robiola fresca, piatti vegetariani, come l’hamburger speziato di cereali e legumi con verdura.
Nella foto: Tartare di chianina, cantucci salati, gelato di cannellini e crema di fegatini con vin santo

 

Foto copertina: Hammersmith & Fulham Council su Flickr CC

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scritto da:

Federica Spangaro

Studentessa di comunicazione, potrei avere una laurea in “costruzione di castelli per aria”. Non ho mai avuto una passione unica e chiara, ma tante cose che mi interessano. Non so se sia un bene o un male ma nel dubbio cerco di dare il mio meglio.

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