Ma una bella pizza al Pigneto? Che je voi dì? Guida all’impasto perfetto

Pubblicato il 6 dicembre 2019

Ma una bella pizza al Pigneto? Che je voi dì? Guida all’impasto perfetto

Se c’è una cosa che mette d’accordo tutti è la pizza. Fino a qualche tempo fa c’era chi non la digeriva, chi non amava l’impasto alto, chi la giudicava troppo “unta”. Adesso invece la pizza è diventata un reale punto di incontro che soddisfa anche i vegetariani, i vegani e i celiaci. Quasi tutte le pizzerie si sono attrezzate per offrire impasti diversi e pizze con ingredienti sempre più originali. Al Pigneto c’è l’imbarazzo della scelta, ma senza una buona guida è impossibile dirigersi verso l’impasto perfetto…

La pizza pane


La pizza si fa in 4 alla Pizzeria Sant’Alberto e all’ospite la scelta dell’impasto: per i fan del cornicione c’è la napoletana, per gli amanti della pizza bassa e croccante c’è la romana, per i vegetariani o per chi ama il cibo integrale c’è quella con l’impasto integrale e poi c’è la pizza pane, la specialità della casa: una pizza soffice e alta ideale per accompagnare ingredienti “estremi” come la stracciatella di burrata, il pastrami, l’hummus, i formaggi e il roast-beef. Si mangia solo qui e la si può gustare in tutte le salse. A dicembre, il gusto del mese è la pizzetta pane con fior di latte, puntarelle e alici. Slurp! 
Via del Pigneto 46, tel. 06 701 3827

La pizza napoletana


23 anni di pizze napoletani soffici e belle da vedere. Alla Pizzeria Margarì si mangia la verace pizza napoletana, soffice, inebriante al gusto e impeccabile alla vista. Gli ingredienti arrivano direttamente dalla Campania: pomodoro rosso, mozzarella di bufala, farina 00, lievito di birra, olio extra vergine di oliva e basilico. La cottura avviene in un forno su una brace in legno di faggio. In poche parole, è come se la mangiassi a Napoli ma stai al Pigneto.
Via Marco Vincenzo Coronelli 30, tel. 06 2170 0650

La pizza di classe


Da Dalodi al Pigneto la pizza è eccellenza italiana. Innocenzo Febi, un mastro pizzaiolo segnalato nelle guide più autorevoli, è il creatore di un impasto davvero interessante: 48 ore il tempo medio di lievitazione (che può arrivare fino a 110 ore), niente lievito di birra, niente zuccheri, niente latte. L’uso dei grassi quindi è ridotto ai minimi termini, fatta eccezione per una dose di olio extra vergine di oliva. L’impasto che deriva è altamente digeribile perché la lievitazione avviene in modo naturale e in frigo non avviene alcun tipo di fermentazione. E poi c’è il forno, il Rotoforno: esso ha un piano cottura che si alza verso la cupola (dove si trova il maggiore calore). La pizza si cuoce qui e non più in basso, dove si raggiungono i 200 gradi in più a causa della fiamma.
Via Fanfulla Da Lodi 72A, tel. 06 6935 3023

La pizza da asporto


Anche la pizza da asporto ha le sue regole e deve essere un piacere, esattamente come quella che si mangia seduti. Da Appizzati al Pigneto, la pizza al taglio è una delizia: lievitazione fino a 72 ore con un mix di farine pregiate (soia, riso, frumento e fibre). Una pizza leggera e croccante che dà il meglio di sé con fiordilatte, bufala e pomodori secchi. Gli Appizzati è l’ideale per un pranzo al volo. Senza rinunciare al gusto.
Via Erasmo Gattamelata 139, tel. 06 2170 9166

La pizza romana da cinema


Il cinema a Roma è storia, passione, cultura. E c’è un locale al Pigneto che è riuscito a fondere la tradizione cinematografica romana (e i suoi simboli) con la cucina dello stivale. Piatti semplici, genuini e impiattati con originalità. Da Ciak si mangia la pizza è da Oscar: cotta al forno, riporta il nome di celebri film italiani per radicarla ancor più nella memoria (Demoni, Relazioni Pericolose, Halloween, La Ciociara, Duello al sole, Bianco Rosso e Verdone).
Via Brancaleone 72, tel. 06 2755 3017

Immagini interne provenienti dalle pagine Facebook dei locali
Immagine di copertina: Pagina Facebook di Dalodi

  • PIZZE PARTICOLARI E GOURMET

scritto da:

Angelo Dino Surano

Giornalista, addetto stampa, web copywriter, social media manager e sognatore dal 1983. Una vita intera dedicata alla parola e alle sue innumerevoli sfaccettature.

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