Milano anni 80

Pubblicato il 1 aprile 2025

Quando parli di anni '80 a Milano, parli di età dell’oro. Tutto ciò che nasceva o passava per la città diventava un vero e proprio simbolo. Nelle autoguidate da teste cotonate suonano gli Spandau Ballet e Milano è una giungla di pubblicità accattivanti e insegne al neon luminescenti. Tutto promette vita. Sono gli anni di Armani, del risotto all’oro di Marchesi, del mito di Piazza Affari e degli yuppies, dei paninari e di Berlusconi. Dopo gli impegnativi anni '70 sul fronte politico, l’edonismo è la parola chiave di questo decennio, capace di evocare un senso nostalgico anche in chi quegli anni non li ha mai vissuti. 
In questa guida ti presentiamo 5 locali iconici degli '80, dai locali notturni ai cabaret, passando per le trattorie. 

Dove si muoveva la politica


Partiamo dal contesto storico. Il PSI è il partito in crescita e, alla guida del paese, c’è Bettino Craxi, milanese doc. In pieno centro a Milano si trova la sua trattoria preferita: Al Matarel, a Brera. Si racconta che qui si tenessero i suoi famosi “pranzi del lunedì” e che, tra un ossbuss e una bottiglia di Croatina, si decidessero spesso le sorti politiche del paese. L’anima del posto è quella tipica meneghina e il menù parla milanese: rostìn negàa, cassoeula e ossbuss sono alcuni tra i piatti più ordinati. L’arredamento è rustico, il pavimento in graniglia e sulle pareti si ammira una città dipinta da Gustavo Boldrini nel '79. Qui di storia se ne respira.

 
Via Laura Solera Mantegazza, 5, Milano
02 654204 

Dove nasceva la club culture


Per il Plastic non servono molte presentazioni. Se parli di Lucio Nisi e Nicola Guiducci a Milano, ti risponderanno clubbing. Effettivamente il Plastic, a cui loro hanno dato vita, è un luogo simbolo della città e degli anni '80. Qui, ballando, ti capitava di incrociare lo sguardo di Keith Haring o incontrare Springsteen o Madonna. In questa discoteca Oliviero Toscani cercava modelli e modelle per i suoi scatti. La clientela, fatta di eccellenze del mondo dell’arte, ha fatto guadagnare al Plastic la nomea di nido della creatività milanese, oltre a ricevere nel 2009 l’Ambrogino d’oro per aver dato lustro al nome della città. Il Plastic continua a essere un punto di riferimento per la club culture milanese e, nonostante vari cambi di sede, spinge ancora la propria visione del mondo. 

Via Gargano, 15, Milano

Dove si rideva (e non solo) tutta la notte


In principio era il Derby Club, in via Monte Rosa 84. Sulla storia del Derby e su ciò che portò poi alla sua chiusura si è detto di tutto. Ritorniamo all’edonismo. Qui trovava la sua massima espressione tra vizi e risate che si consumavano ogni notte. I mattatori comici delle serate degli anni '80 del Derby erano personaggi del calibro di Diego Abatantuono, Paolo Rossi e gli Elio e le Storie Tese. Purtroppo, gli eccessi che attiravano troppa attenzione portarono al sequestro e alla successiva chiusura nel '85. I comici milanesi e il loro pubblico, però, non rimasero nomadi a lungo e, il 12 maggio 1986, nacque lo Zelig di Viale Monza, che ha scritto e continua a scrivere intere pagine di storia della comicità meneghina prima e poi nazionalpopolare. 

Viale Monza, 140, Milano
375 831 6444

Dove stavano i giovani


Come dicevamo nell’introduzione, gli '80 a Milano sono gli anni dei paninari, adolescenti col mito degli Stati Uniti. Branchi di accecanti piumini Moncler, blue jeans e stivali Timberland invadevano la zona di San Babila e del Duomo, accompagnati dalle squinzie (le paninare), mentre si cerca un tavolo disponibile per mangiare un burger in pieno stile americano dai compianti Burghy o Quick. I più discreti e meno pretenziosi, però, si rivolgevano a Luini, un posto che senza fare troppo rumore e lasciando parlare solo i suoi panzerotti (sebbene, da pugliese, devo dire di averne mangiati di migliori) è riuscito a resistere all’attacco continuo dei fast food nella sua zona. Nel 1988 Luini, infatti, viene premiato anche lui con l’Ambrogino d’oro. 

Via Santa Radegonda, 16, Milano
02 8646 1917

Dove nascevano le idee


Il posto dove, negli anni '70, nacque il negroni sbagliato (per un fortuito errore di miscelazione) e, negli anni '80, divenne il luogo di ritrovo di designer e creativi di spicco. Ad animare il Bar Basso in quegli anni furono specialmente gli artisti del Gruppo Memphis, guidati da Ettore Sotsass, che trasformarono il Bar nella loro base creativa, luogo in cui sono nate idee che avrebbero poi rivoluzionato il mondo. L’arredamento del posto è rimasto praticamente invariato e qui gli anni '80 non sono solo passati, ma ci hanno lasciato il segno. Per i nostalgici è d’obbligo passare per un aperitivo in pieno stile milanese e immaginare di vivere nell’epoca d’oro della mitica Milano da bere. 

Via Plinio, 39, Milano
02 2940 0580

Concludendo, gli anni '80 a Milano non sono soltanto un ricordo, ma un patrimonio vivo che continua a influenzare il nostro modo di vivere la città. Questi locali, con la loro storia e autenticità, ci permettono di rivivere un’epoca che ha lasciato un’impronta indelebile sulla nostra cultura, in cui innovazione, creatività ed espressione si intrecciavano ad ogni angolo. Nonostante il tempo che passa l’anima degli anni 80 rimangono un mito per tutti coloro che Milano in quel periodo l’hanno vissuta e bevuta.  

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