​Intervista a Jacopo De Rai, Manager dell’Hotel Savoia & Jolanda

Pubblicato il 13 luglio 2018

​Intervista a Jacopo De Rai, Manager dell’Hotel Savoia & Jolanda

Incontro Jacopo De Rai, Manager dell’Hotel Savoia & Jolanda, sulla terrazza panoramica del Ristorante Principessa. Di fronte, la vista spettacolare, intorno a noi la vivacità di una mattina d’estate. Elegante e impeccabile, Jacopo ha le idee chiarissime sul passato, il presente e il futuro dell’accoglienza turistica a Venezia.

Come sei arrivato fin qui?

Devo dire che fin da ragazzo ho respirato l’aria del settore alberghiero. Mio zio è un albergatore, è stato direttore di un grande albergo qui a Venezia. così ho iniziato a lavorare in questo ambiente molto presto, appena finito le superiori. Anche il mio percorso di studi si è concentrato su questo percorso: università e master mi hanno portato all’estero, sempre approfondendo le tematiche riguardanti questo settore. Di fatto, lavorare in hotel per me è stata una conseguenza naturale.

Come si combinano e interagiscono hotel e ristorante al Savoia & Jolanda?

Ho iniziato occupando la figura di Sales Manager. L’integrazione tra hotel e ristorante è meno semplice di quanto si possa pensare. Abbiamo lavorato molto per conciliare la vocazione più turistica del Principessa diviso tra hotel e ristorante (per scoprire tutto sul Ristorante Principessa, leggi la nostra intervista al maître Stefano Marongiu), vista la straordinaria posizione con vista sul Bacino di San Marco, con l’accoglienza esclusiva dell’hotel. Impostare un coordinamento efficace tra le due realtà però, ha dato ottimi risultati. Anche grazie a un’attenta pianificazione, a restauri significativi e migliorie strutturali, alla scrupolosa formazione del personale, abbiamo lavorato - con successo credo - per portare le due strutture allo stesso livello.

Il rapporto con i collaboratori è importante.

Certamente. Sensibilizzare il personale a una collaborazione reciproca è fondamentale. Quando ci sono persone capaci come al Savoia & Jolanda, tutto è più semplice.

Cosa ti piace di questo lavoro?

Un po’ tutto direi. In particolare il contatto diretto con il cliente: relazionarsi quotidianamente con tante persone, anche di culture diverse, determina un profondo arricchimento personale. Mi piace anche gestire il personale come una squadra, in modo che il lavoro di tutti vada nella stessa direzione e che tutti “quadrino il cerchio”. In questo settore poi, è facile misurare la soddisfazione del cliente, un modo per stimolare sempre il miglioramento. Tutto fa esperienza.

Quali sono gli obiettivi per il futuro?

Stiamo andando nella giusta direzione. Il nostro obiettivo è consolidare quello che stiamo facendo e migliorare sempre. Lavoriamo inoltre per sviluppare sempre di più un certo tipo di clientela, di prima fascia.

Qual è l’immagine di Venezia che ti piacerebbe venisse diffusa?

Stiamo vivendo una stagione un po’ imprevedibile. Ci sono stati investimenti importanti in città nel settore alberghiero di lusso, ma spesso l’immagine di Venezia che si percepisce all’estero non è chiara. Riceviamo chiamate di clienti che credono che l’acqua alta in città sia permanente - o quasi - e sono spaventati, ma questo fenomeno dovrebbe essere un’attrazione, non un deterrente. È sempre più importante fare fronte comune tra albergatori e affrontare le nuove sfide compatti, magari anche supportando un’agenzia di stampa che promuova il territorio in modo efficace.

Come lavorate durante i grandi eventi di Venezia?

Anche qui è fondamentale la comunicazione. Noi come Savoia & Jolanda utilizziamo i grandi eventi come volano per offrire un servizio in più al cliente. Non solo per serate come la Festa del Redentore, in cui offriamo un servizio quasi unico per un hotel delle nostre dimensioni con terrazza e una barca di nostra proprietà, ma anche per altri eventi. Venezia potrebbe e dovrebbe avere ogni mese un evento Top.

Come vede accoglienza e ricettività a Venezia e nel futuro?

Di sicuro c’è spazio per un turismo di qualità. Grandi catene hanno investito sull’eccellenza alberghiera a Venezia; d’altra parte ci sono anche notevoli sviluppi per un turismo medio basso, anche in terraferma. Credo che possano convivere tutte le realtà, la selezione della clientela è data dal prezzo. Una volta chi non poteva permettersi di venire a Venezia d’estate sceglieva il periodo invernale, ma “le stagioni" in laguna sono finite cinquant’anni fa. Anche gli appartamenti in affitto costituiscono nuove opportunità, a patto però che tutti rispettino le regole. Se invece parliamo di agenzie che gestiscono decine di appartamenti il discorso cambia…

Cosa ti piace di Venezia?

Sono nato qui e vivo qui. Mi piace moltissimo camminare e poterlo fare in un luogo dove non ci sono auto. Non c’è niente da fare: a Venezia la qualità della vita è più alta. Magari ci sarà anche qualche disagio in più, ma tutto il resto compensa ampiamente.

Cosa fai quando non lavori?

Di sicuro mi piace viaggiare, fare sport, leggere, ma forse queste cose le dicono tutti - sorride Jacopo. Al di là di questo, credo che scoprire il mondo sia fondamentale anche per il mio lavoro. È impensabile gestire un’attività senza conoscere le diverse realtà dei clienti che provengono da luoghi e paesi così diversi. A volte ,mentre soggiorno all’estero trovo anche degli spunti per migliorare o arricchire i nostri servizi qui. La gente deve ricordarsi l’esperienza che gli ha lasciato soggiornare all’Hotel Savoia & Jolanda.

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scritto da:

Giacomo Pistolato

Cinefilo e gattofilo, mi piace scrivere e osservare. Vivo e scelgo Venezia, quasi tutti i giorni. Non amo le contraddizioni. O forse si.

IN QUESTO ARTICOLO
  • Ristorante Principessa

    Riva Degli Schiavoni 30122, Venezia (VE)

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