L’aperitivo che ha inventato l'happy hour a Lecce festeggia 40 anni di successi

Pubblicato il 17 maggio 2021

L’aperitivo che ha inventato l'happy hour a Lecce festeggia 40 anni di successi

Loro non hanno seguito una moda, ma l’hanno creata. Sì, perché nel 1981, in Salento così come in quasi tutto il resto d’Italia, il rito dell’aperitivo non era conosciuto e apprezzato come oggi. Forse le grandi città come Roma, Milano e Torino iniziavano a proporlo, ma erano ben lontane dal mettere in carta una sorta di happy hour come intendiamo nel 2021. Figuriamoci una cittadina a misura d’uomo come Lecce. Per questo motivo mi piace definire Luana e Tommaso i pionieri dell’aperitivo, quello con la A maiuscola, perchè sono stati i primi in assoluto a capire e a scommettere sulla potenzialità di questo momento sacro. E in occasione del 40esimo compleanno del loro locale, dal momento che gli aperitivi all’aperto sono finalmente ripartiti, abbiamo ritenuto doveroso scambiare con loro quattro chiacchiere, ovviamente con spritz alla mano.

Intervista a Luana e Tommaso


Quarant’anni e non sentirli: un locale sempre sulla cresta dell’onda grazie a…?
Passione, impegno e tanti sacrifici. Quando decidi di aprire un locale di questo tipo, infatti, devi mettere in conto che stai per dedicare anima e corpo ad esso. E così abbiamo fatto per quarant’anni, prima noi due da soli, da qualche anno anche con il supporto di nostro figlio Gabriele e della sua compagna. Un sentito ringraziamento, ovviamente, va non solo alla nostra affezionata clientela che ci sceglie ogni giorno, ma anche ai nostri collaboratori (Danilo, Giampiero e Morena) che garantiscono un servizio cortese e professionale, ma non impostato. Insomma un locale easy, dove ci si sente a casa.

Ci saranno dei festeggiamenti?
L’idea iniziale era proprio quella di condividere il traguardo insieme a tutta la nostra clientela, ma per salvaguardare la salute e la sicurezza di tutti abbiamo deciso di rimandarli a data da destinarsi. Quando gli assembramenti saranno consentiti e si potrà brindare non solo ai 40 anni del Bamboo, ma anche alla sconfitta di questa terribile pandemia.



Torniamo indietro nel tempo e toglietemi una curiosità: se Luana è originaria di Bolzano e Tommaso di Alessano, come si spiega la nascita del Bamboo e perché lo avete chiamato così?
Io e mio marito ci siamo innamorati nell’estate del 1980, durante una vacanza a Santa Maria di Leuca. Dopo pochissimi mesi mi sono trasferita a Lecce, ci siamo sposati e abbiamo iniziato la nostra avventura in questo locale. Quando lo abbiamo rilevato, nel maggio 1981, il bar era caratterizzato da un arredamento originale, creativo e all’avanguardia per l’epoca, con sacchi di juta, piante ovunque, bambù e colori che ricordano quelli di una giungla rigogliosa. 

Come si è evoluto il Bamboo Bar in questi anni?
Al di là delle varie ristrutturazioni e delle migliorie a livello estetico e funzionale, il Bamboo è nato come bar a trecentosessanta gradi, aperto dal mattino presto fino a tarda serata, e così è rimasto tutt’oggi (coprifuoco permettendo), con un aumento di tavoli e sedute grazie anche all’ampio dehor fronte strada. Per quanto riguarda l’offerta, invece, si parte dalla colazione con prodotti di pasticceria tradizionali e caffetteria varia, si passa alla pausa pranzo con panini, focacce o piadine farciti a piacere, per arrivare al vero protagonista, l’aperitivo, che abbiamo incrementato sempre più vista la costante richiesta ed è disponibile in qualsiasi ora della giornata.



Al Bamboo ci si viene dopo lezione, dopo lavoro o in un giorno di festa. Insomma ogni occasione è buona per concedersi un momento di relax sorseggiando ottimi drink e stuzzicando qualcosa di buono senza sorprese al portafogli...
Sì. In quarant’anni abbiamo visto passare sui nostri tavolini generazioni di giovani e non solo, abbiamo assistito alla nascita di amicizie, amori e progetti Sono cambiate le mode, ma noi siamo sempre rimasti un saldo punto di riferimento. Forse anche grazie all’ottimo rapporto qualità – prezzo; per chi ancora non lo sapesse, infatti, proponiamo una formula all inclusive (drink alcolico o analcolico con tagliere) che non teme concorrenza.

Ordino uno spritz. Cosa mi arriva in abbinamento?
Quello che oggi chiamano apericena: il vassoio base, infatti, è composto da taralli, patatine, mozzarelline, arachidi, salsa rosa, paninetti misti, focaccia bianca e rossa, piadine e tramezzini farciti con diversi ingredienti. Le immagini parlano da sole.
Ovviamente in alternativa allo spritz, che attualmente va per la maggiore, si può ordinare un calice di vino, un cocktail, un succo, una bevanda analcolica, un’ottima birra e via dicendo.



Come avete affrontato questo stop forzato dovuto alla pandemia?
Pur essendo rimasti aperti con il servizio d’asporto, devo dire che abbiamo assistito a un importante calo del lavoro. Del resto il rito dell’aperitivo è così bello perché lo si condivide in compagnia e possibilmente fuori casa, senza doversi preoccupare di nulla. Abbiamo approfittato della situazione per riposarci e goderci la casa, con la consapevolezza che saremmo ripartiti alla grande.

Finalmente siamo in zona gialla e possiamo godere di nuovo dei vostri aperitivi. È cambiato qualcosa?
Rassicuriamo la clientela che la formula dell’aperitivo non cambierà mai. La differenza sta nelle accortezze che dobbiamo avere per quanto riguarda il servizio al tavolo e dal momento che è ancora obbligatorio il distanziamento è consigliata, ma non obbligatoria, la prenotazione. Dal 1 giugno, invece, dovrebbe essere consentito utilizzare anche gli spazi interni. E nel rispetto del coprifuoco il Bamboo, aperto tutti i giorni dal lunedì al sabato, chiude alle 22 fino a nuove disposizioni.



Progetti futuri?
Continuare a essere un punto di riferimento al momento aperitivo e, perché no, magari pensare di aprire un secondo locale da far gestire alla nuova generazione. Ma questo al momento è solo un sogno, anche perché l’eccessiva tassazione in Italia scoraggia l’imprenditoria. Come si suol dire… chi vivrà vedrà.










 

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scritto da:

Laura Sorlini

Vanta un’esperienza giornalistica competente e versatile maturata in anni di redazione. Appassionata di enogastronomia e turismo e sommelier, è alla continua ricerca di aspetti ed eventi da raccontare nelle rubriche che cura periodicamente per alcune delle più autorevoli riviste di settore.

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