A tutta zuppa! 5 modi di mangiare la zuppa a Milano
Pubblicato il 30 gennaio 2016
Se non è zuppa è pan bagnato. Ma anche minestrone, vellutata, brodetto, ribollita… Alzi la mano chi, durante la stagione fredda, non si affida a una gustosa zuppa fumante per ritemprarsi come si deve, lasciandosi sedurre dal vapore caldo, dagli aromi e dagli ingredienti perfettamente amalgamati. A base di ortaggi di stagione, di legumi e cereali, con la pasta o senza pasta, a base di carne o di pesce... non è mica “sempre la solita minestra”! Naturalmente, in città ho i miei “fornitori” di zuppa preferiti. Ecco quali ti consiglio.
Cavolo nero, fagioli e pane raffermo. Con questi ingredienti e pochi altri si prepara un piatto che è un vero e proprio toccasana: la ribollita. Viene definito piatto “povero”, ma il suo inconfondibile gusto lo rende uno dei più ricchi della cucina regionale. Una ribollita preparata con tutti i crismi è quella della Tavernetta da Elio, trattoria genuina e affidabile che vanta più di mezzo secolo di attività. Ma la ribollita non è la sola zuppa in menu. A farle compagnia ci sono il Minestrone di farro della Garfagnana, la Garmugia Lucchese di primizie, la Vellutata di calamari e fagioli di Sorana e l’immancabile Pappa col pomodoro.
Conosci i cappelletti? Ebbene, gli “anolini” sono la loro versione parmense. Li ho gustati per la prima volta al ristorante Piano e da allora mi sono rimasti nel cuore. Il ghiotto ripieno è ciò che li differenzia dalle altre paste ripiene: un impasto di formaggio Parmigiano Reggiano stravecchio grattugiato, pane raffermo grattato, tuorlo d’uovo, noce moscata e stracotto di manzo. Piano propone diverse versioni di anolini (lisci, al ragù, con la panna…), ma quelli in brodo di carne di manzo per me restano insuperabili, perché il brodo sostanzioso esalta tutta la freschezza e il gusto deciso di questa pasta artigianale preparata ancora dalle “rezdore” (massaie) di Parma. Da accompagnare con un buon bicchiere di Lambrusco.
Non di solo sushi vivono i giapponesi. Uno dei piatti che mi fanno impazzire della cucina nipponica è il ramen, a base di tagliatelle di pasta fresca servite in brodo di carne, pesce o verdure dentro grandi ciotole. Da Zazà Ramen, che ha fatto di questa pietanza la sua specialità, la pasta è fatta in casa con farina di grano tenero tipo “00”, oppure con farina di grano tenero macinata a pietra, mentre il brodo può essere scelto tra tre tipologie (Shoyu, Shio, Miso) diverse per gusto e consistenza. Il Ramen con sette ortaggi giapponesi e polpette di carne è il mio preferito, un superbo mix di aromi orientali e occidentali da far risvegliare tutti i sensi.
Sulla zuppa di pesce si dice di tutto e di più. Ogni regione ha la sua variante e tutti sentenziano su quale sia la migliore. Io più che parlarne preferisco gustarla. E di una cosa sono certa: amo la Gran zuppa di pesce alla romagnola del Ristorante A’ Riccione. Quel suo gusto così equilibrato, delicato e deciso al contempo, che ti catapulta direttamente sulla riviera adriatica... Da innaffiare con un ottimo calice di bianco. E l’inverno, improvvisamente, diventa più mite.
C’è chi ama così tanto le zuppe da avere deciso di aprire una “zupperia”. Già, a Milano da qualche mese c’è Tagliabrodo, un accogliente e intimo ristorantino specializzato in zuppe, minestre e simili. Stagionalità delle materie prime, fantasia e leggerezza sono le parole d’ordine in cucina. Le proposte sono varie e tutte appetitose: dalla piccante Zuppa di Chorizo, patate e ceci con albicocche essiccate agli orientali Noodles di grano saraceno con salmone marinato, funghi shitake, alghe wakame e sesamo nero, dall’intramontabile Zuppa di cipolla (squisita!) fino al corposo Brodo di carni miste con mini choux ripieni di cacio e pepe.
Foto cover dalla pagina FB di Zazà Ramen.
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I miei ricci parlano per me. Scatenata e bizzarra la notte, frenetica e in carriera di giorno. Toglietemi tutto ma non i miei apericena in centro e la malinconia del weekend, quando mi manca Milano.