Le zeppole di San Giuseppe per la festa del papà: regione che vai, ricetta che trovi

Pubblicato il 14 marzo 2024 alle 06:00

Le zeppole di San Giuseppe per la festa del papà: regione che vai, ricetta che trovi

La storia e le varianti del tipico dolce partenopeo.

C’è chi la preferisce fritta e chi al forno, la prima versione della sua ricetta risalirebbe addirittura al 1837, ed è alla città di Napoli che viene generalmente attribuita la sua paternità. Sì, stiamo parlando proprio delle classiche zeppole di San Giuseppe, il dolce della cucina partenopea che accompagna la ricorrenza della festa del papà ogni 19 marzo dell’anno. E ormai mangiate dappertutto. 

La storia

Ma scopriamo qualcosa di più sulle sue origini. A dire il vero, sono tante le versioni legate alla storia di questa gustosa delizia, ma ciò che è certo è che la famigerata zeppola “made in Naples” un tempo veniva preparata direttamente in strada dai cosiddetti “frittellari”.

E per quanto riguarda il nome che la descrive, non bisogna lasciarsi trarre in inganno. Sì perché l’appetitosa pietanza non trae origine dal comune di San Giuseppe Vesuviano in provincia di Napoli, come erroneamente si potrebbe credere, ma con molta probabilità la sua genesi è legata all’ordine monacale di San Gregorio Armeno o a quello dello Splendore. Quel che è sicuro è che la prima versione della preparazione della classica zeppola napoletana è stata rintracciata nel trattato di cucina napoletana di Ippolito Cavalcanti, risalente al 1837.

Regione che vai, ricetta che trovi...

Ma attenzione la bontà di questa ricetta universale ha valicato i confini della Terra Felix, fino a sospingersi nelle regioni di Marche, Sicilia e Sardegna, dove troviamo diverse varianti del dolce a base di crema, zucchero a velo e amarena.

Partiamo dalla Sicilia, qui le zeppole vengono preparate con farina, riso, miele d'arancio, cannella e zucchero a velo, in Sardegna invece assumono il nome di Tzippulas e vengono gustate soprattutto in occasione del carnevale. In particolare il comune a cui è riconosciuta la più antica tradizione nella preparazione è Narbolia, in provincia di Oristano.

Passiamo per le Marche dove troviamo una netta rivisitazione del dolce partenopeo, che qui assume le sembianze di una ciambella e non prevede l’utilizzo di crema e amarena, bensì l’uso nell’impasto di rum o anice, in aggiunta alla scorza grattugiata di limone.

A Roma sono chiamati Bignè di San Giuseppe e vengono tradizionalmente preparati fritti, sebbene attualmente sia diffusa anche la cottura al forno.

La ricetta delle tipiche zeppole napoletane

Dosi per: 12 zeppole / 24 mini-zeppole
Tempo totale: 50 minuti
 
Ingredienti per la pasta choux:
80 g di acqua
80 g di latte intero
3 g di zucchero
3 g di sale
70 g di burro
90 g di farina 00
4 uova
 
Ingredienti per la crema pasticcera:
500 g di latte intero
1 baccello di vaniglia bourbon
120 g di tuorli
150 g di zucchero semolato
30 g di farina 00
30 g di amido di mais
 
Preparazione:
In un tegame portate a bollore l'acqua insieme al latte intero, lo zucchero, il sale e il burro. Aggiungete in un solo colpo la farina 00 precedentemente setacciata e mescolate fin quando il pre-impasto non si staccherà perfettamente dai bordi. Trasferite il composto in una planetaria e fate girare lentamente, giusto il tempo che l'impasto si raffreddi un pochino. Aggiungete quindi le uova, inserendole una per volta, fino a ottenere una pasta liscia e omogenea. Inserite il composto in un sac à poche e formate delle piccole ciambelline mettendole su una placca rivestita da carta da forno. Infornate nel forno preriscaldato a 180° per circa 16 minuti. Aprite leggermente lo sportello del forno e lasciate asciugare i vostri bignè per circa 4 min a 160°. 
 
Nel frattempo che si cuociano passate alla preparazione della crema.

Riscaldate il latte intero in un pentolino con il baccello di vaniglia. In una scodella sbattete i tuorli con lo zucchero semolato, con la farina e l'amido di mais, fin quando non avrete ottenuto un composto chiaro e spumoso. Versateci una parte del latte caldo per stemperarlo ed evitare la formazione di grumi. Mescolate il tutto, rimettete sul fuoco e cuocete lentamente fin quando la crema non sarà leggermente addensata.
 
Mettete la crema in un recipiente basso e largo, coprite con pellicola a contatto fino a completo raffreddamento. A questo unto non vi resta che assemblare le zeppole, farcendole con la crema pasticcera. Il tocco finale è l'amarena candita sopra


Foto di copertina Andreina Nacca da Pixabay 
Foto di Eugenio Cuppone da Pixabay 

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