CAFFE' SAN CARLO - 1822 TORINO
Pubblicato il 15 febbraio 2011
La vita politica piemontese si svolgeva nei caffè di Piazza San Carlo, frequentati da reali, nobili e scrittori. Il più famoso è il “Caffè San Carlo” che fu il primo locale in tutta Italia ad avere illuminazione a gas: serviva a valorizzare gli stucchi e le statue che lo arredano. Inaugurato nel 1842 non è un semplice caffè ma un pezzo di storia. Vi sostavano D’Azeglio, Cavour, La Marmora, Rattazzi, Giolitti.
Il Caffè san Carlo visse i suoi anni d'oro quando, tra il 1920 e il 1925, divenne luogo di ritrovo per Mario Gromo, Giacomo Noventa, Giacomo Debenedetti, Filippo Burzio, Francesco Pastonchi. Proprio qui, venne progettata la storica missione in Antartide con la Stella Polare, ideata dal Duca degli Abruzzi insieme all’ammiraglio Cagni. Crispi vi comprese la necessità di intervenire in Africa; il giovane Gramsci, pare, ebbe qui l’idea di fondare L’ordine nuovo. Alexandre Dumas gustò al Caffè San Carlo il suo primo “bicerin”; Giolitti vi faceva tappa ogni volta che, giunto da Roma, attendeva il treno per Mondovì; Benedetto Croce, Edmondo De Amicis, Sergio Salmi, Lorenzo Gigli, Mario Gromo e Felice Casorati si davano appuntamento nelle sue sale. Luigi Einaudi vi sostava dopo aver acquistato libri antichi dal vicino libraio Bourlot. Anche i “sei di Torino”, Enrico Paolucci, Carlo Levi, Jessie Boswell, Gigi Chessa, Francesco Mencio e Nicola Galante, i pittori che segnarono profondamente la vita
artistica italiana degli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso, sedettero ai tavolini del San Carlo.
CAFFE' SAN CARLO
Corso San Carlo, 156
Torino
Domenica 4 maggio si rinnova l'appuntamento con #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura.
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