Il primo evento della stagione del ristorante in cima alla Rinascente di via del Tritone è stato un omaggio perfetto ai sapori e alla cultura siciliana. Protagonisti tre grandi chef, tanti vini e i tesori del mare

Quanto sei bella Roma quando piove, canta Antonello Venditti, anche se a volte ci sono serate in cui pensi che in fondo, anche col bel tempo, Roma sia bella uguale, specie se in una di queste serate devi andare a cena in una delle terrazze più belle della Capitale per un’occasione speciale. Ma, in fondo, anche con il diluvio è andata bene così: serata perfetta e Roma bellissima. L’occasione riguardava una cena degustazione del nuovo programma di eventi del Maio Restaurant & Rooftop alla Rinascente Tritone: Six, Sei Portate. Una serie di cene degustazione dove, come suggerisce il nome, protagoniste sono sei portate curate dalle sei mani di tre importanti chef che mettono in piedi un percorso unico e gourmet dedicato alla scoperta dei vini e delle tradizioni di alcune regioni d’Italia. Per il primo evento della stagione di Six Sei Portate, andato in scena venerdì scorso, 18 ottobre, la protagonista è stata la Sicilia. A curare il menu della serata, invece, sono stati tre chef, di cui due “della casa”, Luca Seveso, Executive Chef del Maio Group, Andrea Biasia, Head Chef di Maio Restaurant Roma e un ospite particolare, Angelo Pumilia, head chef di La Foresteria Planeta di Menfi. Una serata che ha visto la partecipazione, inoltre, di due partnership: la cantina Planeta, che ha proposto alcune delle sue etichette migliori per l’occasione e le conserve di mare Testa, che hanno dato l’opportunità di assaporare alcuni dei tesori dei mari siciliani.

Equilibrio perfetto


Tutta la cena, dall’aperitivo al dessert, è andata “in onda” con un equilibrio assolutamente perfetto. Nulla stonava (se non il diluvio universale che imperversava fuori e che ci ha privati della vista della città più bella del mondo): servizio impeccabile, tempi azzeccatissimi, porzioni giuste, un crescendo di sapori equilibrato e bilanciato in armonia totale. La Sicilia ci è stata raccontata piatto dopo piatto e calice dopo calice come meglio non si poteva fare.

Si comincia con l’aperitivo e le tapas degli chef


Appena accomodati viene servito un aperitivo con tre tapas d’autore, ognuna delle quali firmata da uno degli chef, innaffiate da un ottimo Brut Metodo Classico Carricante di Planeta. Le tre tapas erano in ordine una rivisitazione in chiave salata del dolce tradizionale menfitano, la Ruota, proposta da Angelo Pumilia, con mousse di acciughe Testa, gel di limone, mascarpone e salvia. Poi la Cagliata, peperone alla brace, fico d’india e ventresca di tonno rosso Testa, dello chef Luca Seveso, ed infine il delicatissimo pan brioche con maionese all’olio evo Testa Conserve, carciofini e mentuccia di chef Andrea Biasia.

Con gli antipasti si comincia a fare sul serio


La cucina siciliana tradizionale ha due rami principali paralleli – ci spiega lo chef Pumilia durante la cena – uno “popolare” ed uno “nobiliare”, quest’ultimo risente moltissimo delle influenze straniere che hanno governato l’isola per secoli, come la Francia e la Spagna. Ecco il perché della scelta di presentare una terrina di carni miste e castagne da parte dello chef menfitano, piatto di sicura provenienza transalpina, ma colmo di tradizione sicula. Un’estasi di bosco e terra, un piatto autunnale delicato, poetico, dove la carne si sposa con una pasta sfoglia perfetta, accompagnato da un calice di Eruzione Carricante. Il secondo antipasto, invece, è un omaggio al mare di Sicilia ed ai suoi tesori preziosi, il Cannolo di Seppia di chef Seveso farcito con “muddica atturrata” e gambero rosso di Mazara e accompagnato da una strepitosa versione “liquida” della tradizionale caponata, abbinato ad un calice di Alastro 2023.

I primi, tra semplicità ed eleganza


A parer nostro i due primi piatti della serata sono stati le portate migliori in assoluto che hanno reso questa cena uno degli eventi gastronomici più riusciti di questo ultimo periodo a Roma. La prima portata è firmata dallo chef Luca Seveso, ed era una riproposizione della classica Pastina siciliana, qui proposta con vongole affumicate al legno di faggio, tenerumi (le prime foglie della pianta della zucchina) e polvere di cipolla. La qualità principale di questo piatto è stata l’assoluta armonia tra gli estremi di sapori (vongola affumicata e amaricante della verdura), uniti dalla delicatezza di un aroma di limone che rendeva tutto perfetto al palato. Qui il vino servito in abbinamento è stato un Cometa 2022. Il secondo primo, invece, è stato creato dallo chef Pumilia ed era una riproposizione dei Ciciri, i ceci, qui diventati gnocchetto, con funghi porcini e demiglace vegetale, anche qui un trionfo di autunno siciliano, un piatto povero, ma di un’eleganza unica, accompagnato da un calice di Chardonnay Planeta del 2023.

Il secondo, dove si gioca bene con il gusto e con la tradizione


Non poteva non essere uno dei protagonisti il tonno rosso di Sicilia, riproposto qui in occasione nella quinta portata, cucinato dallo chef Andrea Biasia. Il pesce, stavolta in versione roastbeef con tre tagli differenti, veniva accompagnato da una salsa di arrosto di vitello, un gioco simpatico e azzeccato con la tradizione del vitel tonnè, qui servito in qualche modo “al contrario”, con grande abilità ed equilibrio: il sugo d’arrosto accompagnava ed esaltava perfettamente la carne del pesce, specie con la più grassa ventresca, che si squagliava letteralmente in bocca. Curiosa ed altrettanto azzeccata qui la scelta del vino in abbinamento, un setoso e vellutato e rossissimo Merlot Sito dell’Ulmo del 2020.

Il dessert, la vera regina di Sicilia


Sempre dello chef Biasia il dessert che ha chiuso in bellezza questa meravigliosa cena. E non poteva non essere Lei la protagonista, la regina assoluta della pasticceria siciliana: la Cassata. Qui in realtà riproposta in versione scomposta con l’aggiunta di un piccolo elemento fuori contesto, un pan di spagna al pistacchio di rara bontà, unito ad una crema di ricotta perfetta, al cioccolato e ai canditi di agrumi fatti in casa. Come di rara bontà è stato l’ultimo vino Planeta che l’ha accompagnata, un Passito di Noto del 2023 delicato e profumatissimo.

Maio Restaurant & Rooftop Roma
Via del Tritone, 61 - (centro commerciale La Rinascente, 6° e 7° piano) Roma
0687916653
 

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