Max Morandi, il guru del drink perfetto: "Con i miei corsi dono la mia esperienza ai giovani"

Pubblicato il 21 febbraio 2024

Max Morandi, il guru del drink perfetto: "Con i miei corsi dono la mia esperienza ai giovani"

C'è chi parla con la bocca e chi parla con gli occhi. Perché la passione è qualcosa che non puoi nascondere e, anzi, a volte non puoi nemmeno controllare. È la sensazione che si prova a parlare con Max Morandi, uno dei bartender più noti a livello nazionale. Uno che dietro al banco non solo ci ha trascorso una vita ma ha anche mostrato la via a generazioni di colleghi più giovani che hanno poi costruito carriere luminose. La sua è un'esperienza pluriennale (e a 360 gradi) nel mondo del bartending, della miscelazione e della caffetteria che viene messa a disposizione di chiunque desideri intraprendere una strada difficile ma piena di soddisfazioni. Per questo ha fondato la sua Accademia del Barman: ci si entra semplici appassionati e ci si esce professionisti o quasi. Il cammino inizia con un corso base di 20 ore (ecco le prossime date a Padova) e poi si affina via via con masterclass e corsi di livello più elevato.

Max, di corsi di formazione è pieno il mondo. Perché i tuoi sono sempre pieni?

Credo che il curriculum conti e l'esperienza pure: è da quasi 15 anni che insegno mettendomi continuamente in gioco studiando e analizzando nuove tendenze e tecniche. Nel mio settore ne ho viste tante e ho giocato sempre in "serie A". Così, a un certo punto, ho deciso di mettere a disposizione il mio bagaglio professionale ai giovani. Ne hanno bisogno, perché il mondo del bartending è una realtà non facile ed essere formati garantisce decisamente una marcia in più. Chiaramente poi ci sono vari livelli di approfondimento e le tematiche sono tante: partiamo da un corso base per poi, volendo, continuare un lungo cammino insieme.

Che mondo si scopre grazie ai tuoi corsi?

Si entra in contatto con un mondo davvero fantastico e, magari, ci si stupisce all'inizio della sua complessità. Se però si custodiscono dentro di sé curiosità e intraprendenza si ha la possibilità di coltivare sul campo una passione che non ti lascia più. Si parte dalla teoria, tra formule matematiche e concetti basilari, ma poi si impara direttamente al banco, in prima linea. Ed è questo ciò che conta. Come fondamentale è allargare lo sguardo non solo ai prodotti da usare ma anche alle regole per gestire al meglio un locale o alle strategie per valorizzarlo. Nel corso base, in 20 ore totali, si impara tutto questo e molto di più. Dall'allestimento della work station alla scelta dei bicchieri, dai metodi di dosaggio ai rudimenti del drink cost, dal calcolo del grado alcolico alla conoscenza dei vari tipi di distillati. Al termine delle 4 lezioni hai già la possibilità di camminare sulle tue gambe, affidandoti agli esperti del settore, in un ambito dove ora c'è grande richiesta. È un investimento veloce e in un certo senso "sicuro" per chi intende fare carriera.

Qual è il profilo tipico di chi frequenta i tuoi corsi?

Parliamo di giovani e appassionati. Ragazzi che in molti casi poi hanno avuto una carriera importante, come Erica Rossi o Elisa Favaron. C'è chi vuole affinare le proprie competenze e chi vuole costruirsi un nuovo futuro, chi desidera solo trovare il modo di pagarsi le tasse universitarie e chi, invece, desidera allargare i propri orizzonti. In tutti i casi ci si ritrova in un gruppo in cui si parla la stessa lingua e dove, anzi, si acqisisce il lessico del settore. Il che è un importante biglietto da visita nel momento in cui inizi a lavorare in un locale dove magari vieni letteralmente catapultato dietro a un banco senza alcuna formazione.

C'è modo di esprimere la propria personalità dietro a un bancone?

È la base. Tu devi essere sempre chi sei e non qualcun'altro. La sincerità arriva subito, le menzogne altrettanto. Ai corsi c'è chi è più estroverso e chi è più timido e io non posso che rivedermi in questi ragazzi. Tento di instillare in loro la consapevolezza che quelli che magari consideriamo dei punti deboli possono diventare invece dei veri punti di forza. Se non sei un chiacchierone è ok, stai tranquillo. Siamo tutti diversi l'uno dall'altro e ciascuno ha la propria strada da percorrere, lontana dagli stereotipi. Questi corsi aiutano proprio a capire che tipo di persona sei circondato da una work station e che tipo di percorso puoi intraprendere.

Non sembrano nemmeno lezioni, sembrano quasi delle sedute psicologiche...

In un certo senso è così. Il bartending è un modo di essere, un modo di esprimere ciò che abbiamo dentro. Si parte da lì, e il divertimento deve esserci sempre. In più ci aggiungiamo altri livelli, come l'aspetto "manageriale" o quello "strategico". Senza dimenticare l'importanza della tecnica, del gusto e dello studio. Insomma, essere dei veri bartender significa avere una visione a 360 gradi, una visione che ti assicura una carriera di successo.

Anche perché questo mondo è diventato sempre più complesso.

Vero. Nel corso base che inizierà tra poco a Padova (qui le date), al Laboratorio Alchemico di via Squarcione (a mio parere il locale esteticamente più bello di Padova) approfondiremo i 3 cardini del settore: qualità, velocità e interazione. Sono i capisaldi da tenere sempre presente e su cui avere il controllo. Da qui si aprono mille rivoli che emergono in modo naturale, quasi fosse un racconto. Come destreggiarsi tra centinaia di etichette di gin? Come allestire un bar? Qual è la formula matematica del drink perfetto? Renderemo semplice ciò che a prima vista non lo sembra. Sarà in quel momento che in tanti vedranno già il loro futuro davanti agli occhi.

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