Un super bartender per il nuovo Mucho Macho, il cocktail&discobar di Jesolo

Pubblicato il 9 marzo 2019

Un super bartender per il nuovo Mucho Macho, il cocktail&discobar di Jesolo

Quattro chiacchiere con Paolo Cinotti

Bartender acrobatico famoso in tutta Italia, docente di lungo corso nelle scuole di barman, e oggi bar manager del Mucho Macho. Paolo Cinotti è arrivato a Jesolo per rimanerci, e ha scelto il locale più esplosivo del litorale, un locale che quest’anno vanta una veste completamente rinnovata, proiettata nel futuro della city-beach. Dopo essersi rifatti il look e aver raddoppiato le dimensioni originali, all’unico vero cocktail&discobar della città mancava soltanto un grande fuoriclasse della miscelazione: per il nuovo Mucho Macho, Paolo è la vera ciliegina sulla torta. Anzi, le ciliegie nel Manhattan...

Paolo, tu sei famoso in lungo e in largo per il Belpaese.
Beh, abbastanza sì, anche grazie al fatto che spazio molto, anzi, ho sempre spaziato molto. Da 14 anni insegno alla scuola per barman, ho alle spalle collaborazioni con Heineken, Campari, Red Bull, Bottega, Havana 7, Ducati… Sono passato per l’Havana di Treviso, dove contribuito alla sua grande rinascita negli ultimi anni. E infine la decisione di accettare la sfida Mucho Macho: tra ospitate ad Uno Mattina ed esibizioni a Hit Parade sul TG2, ha lavorato per trasformare quello che era lo street bar giovanile di Jesolo in un più trasversale, esclusivo, autentico discobar&cocktailbar.

Una combo micidiale.
Credo, anzi crediamo tutti noi della squadra Mucho Macho che questo sia il primo vero discobar&cocktail bar della città. Secondo noi tutti gli altri locali ora devono rincorrerci, a Jesolo.

Per l’occasione avete rifatto il Mucho Macho da cima a fondo.
Sì, rispetto agli esordi le dimensioni sono oggi raddoppiate. Con la profonda ristrutturazione invernale abbiamo rivoltato il locale come un calzino, aggiungendo e rivitalizzando gli spazi, ricostruendo le strutture, potenziando lo stile che oggi è davvero molto avveniristico, ma senza opulenza. E’ un design “pulito”. Siamo usciti con il colore argento acciaio, mentre molti sono ancora lì sputare fuori il solito oro.

Un bartender di fama nazionale, un look tutto nuovo… Come cambiano ora le prospettive del Mucho Macho?
Guarda, senza false modestie, secondo me il locale ha fatto un passo avanti rispetto a tutta Jesolo. E in confronto al primo Mucho Macho di 5 anni fa, oggi l’effetto è tutta un’altra cosa, è più grande, più moderno, più metropolitano, più adulto. Oggi è un locale strutturato per tenere il ritmo di Jesolo da Pasqua fino a settembre. E’ un locale adatto a sostenere determinate sfide… Sfide che a me, a noi piacciono molto.

Avete riaperto in pieno inverno, giusto per il rodaggio in vista dell’estate.
E che rodaggio…! A dicembre, appena riaperto, abbiamo fatto subito il +40% rispetto al medesimo periodo di un anno prima. A gennaio, +50%.

Jesolo è in fase di trasformazione. Siete qui per cavalcare l’onda?
Crediamo che oggi più che mai il Mucho Macho strizzi l’occhio a ciò che Jesolo vorrebbe e potrebbe diventare in futuro… La città balneare delle archistar. Staremo a vedere se succederà, ma intanto noi almeno ci siamo.

Sento una sfumatura d’incertezza in queste parole.
Diciamo che Jesolo sta cambiando, ma deve cambiare molto di più. Di locali come il nuovo Mucho Macho a Jesolo ne servono 10, 20… Mica uno solto. Il nocciolo della questine è che a Jesolo le potenzialità ci sarebbero tutte quante: bisogna sfruttarle.

  • INTERVISTA

scritto da:

Alvise Salice

Con lo pseudonimo di Kintor racconto da anni i miei intrattenimenti. Sport e hi-tech gli amori di gioventù; mentre oggi trovo che viaggiare alla ricerca di culture, gusti e sapori della terra sia la cosa più bella che c'è. O magari la seconda, via.

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