DOLCEVITA: IL PRIMO COCKTAIL BAR DEL VENEZIANO

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Vivere nel triangolo Padova-Venezia-Treviso e non aver mai sentito parlare del Dolcevita è impossibile. Quindici anni orsono ha importato in provincia lo stile lounge milanese, l'happy hour (alla veneziana con lo spritz) e il concetto di pre-disco, tanto che anche qualche gestore di locali jesolani oggi molto famosi è passato di qui. Se chiedi al patron Paolo Michieletto il suo segreto ti risponde con il motto che ha anche fatto stampare sul suo biglietto da visita: "Il miglior minuto che spendi è quello che investi nelle persone".

ALL'APERITIVO: Che sia un cocktail o un calice di vino, che sia servito al bancone o a uno dei tavoli, ogni bicchiere è accompagnato da un piatto degustazione di tramezzini e vari stuzzichini fatti in casa. Diciamo un mini buffet ad personam: freschezza garantita e nessuno sconosciuto che mette le mani nel vostro piatto. E per sottofondo musica lounge.

LE SERATE: Tutti i martedì sera c'è il Karaoke, uno spettacolo fortemente voluto dai gestori, che amano rendere i clienti protagonisti. Tutte le altre sere della settimana l'ambiente è animato da musica house commerciale dal dopocena a notte fonda.

LA CARTA DEI COCKTAIL (e la sicurezza stradale): Tutti i cocktail sono fatti secondo la ricetta ufficiale dell'Associazione Barman italiani, e offerti al prezzo più che ragionevole di 6 euro. Da segnalare un buon sistema per evitare il ritoro della patente: la carta dei cocktail si divide in alcolici da 10, 20 o 30 gradi e analcolici in modo che ciascuno possa brindare anche se si mette in macchina dopo poco tempo. Tra i cocktail light, sotto i dieci gradi, anche una versione alleggetrita del mojito.

IL CONSIGLIO DEL BARMAN (Paolo): All'aperitivo lo spritz shakerato, con arancia, limone, ghiaccio e Aperol nel Boston, e Prosecco aggiunto alla fine. Da prendere sia prima che dopo cena, il cocktail Dolcevita, un analcolico a base di succo d'anans, granatina e gingerino. Del Dolcevita esiste anche la versione long drink: il Barbara, con aggiunta di Gin, Campari e Franciacorta.

L'AMBIENTE: A metà degli anni '90 da un bar di provincia questa famiglia ha costruito un locale in prefetto stile lounge alla Milano da bere. Oggi, le amosfere sono ancora chic, ma rese contemporanee dall'uso del legno naturale e di qualche tocco da archistar, come l'antibagno con parete di cristallo e un lavandino costituto da una colonna cromata.

DA RACCONTARE: Quando il Tg1 ha voluto fare un servizio sull'abitudine veneziana dell'aperitivo con lo spritz, indovinate chi ha intervistato? Ovviamente Paolo Michieletto, il patron del Dolcevita. L'intervista è ancora disponibile nelle teche Rai.

DRESS CODE: Se vi va è una buona idea essere chic (o modaioli, hipster, preppy... e tutto quello che vi in mente). L'importante è non farsi cogliere impreparati: questo è un locale adatto per trovare l'amore, e molti nuovi amici.

(marzo 2013)

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