Diego Cesarato: il bravo ragazzo che ha dato vita al piccolo impero della Gineria

Pubblicato il 22 maggio 2018

Diego Cesarato: il bravo ragazzo che ha dato vita al piccolo impero della Gineria

Diego a 30 anni porta con sé molti bei tatuaggi e la fierezza di essere riuscito a creare una cosa importante, ma il suo animo resta delicato e gentile, e lo capisco quando mi racconta di aver ricoverato tutte le aromatiche che stavano seccandosi nel giardino della sua amica, per farle vivere e prosperare.

Come hai cominciato?
Avevo 23 anni quando ho aperto il mio primo bar, lavoravo già in questo settore, e facevo 12/15 ore al giorno. Allora mi sono detto "se lo faccio per qualcun altro posso farlo anche per me stesso"! All'inizio ci sono andato con calma, ho preso un affitto aziendale, poi ho visto che si poteva fare anche di più e ho aperto La Gineria, il primo posto che ho creato io dall'inizio alla fine.

La Gineria è bellissima, chi ti ha aiutato a darle questo aspetto finale?
L'interior design è la mia seconda passione: ho fatto tutto da solo, anche perché dovevo tenere sotto controllo il budget.

la Gineria a Mirano


E l'idea delle piantine sparse ovunque?
L'ho fatto per rendere omaggio al gin, un distillato che nasce dalle erbe, e che ha molta della sua essenza nel suo profumo.

Quando è accaduto che ti sei innamorato così del gin?
Ho fatto un corso di sommelier, e lì è scoccata la scintilla per questo preparato che ha così tanta storia e così tante varianti. Mi ha affascinato la varietà, l'originalità, ma anche la cura dei dettagli come lo studio che si mette nella realizzazione delle bottiglie adatte a preservarne l'aroma e i profumi.

Dacci un consiglio da esperto del settore: qual è il cocktail che secondo te funzionerà questa estate?
Funzioneranno i mule, come da qualche anno a questa parte, ovvero i cocktail a base di ginger beer e di un distillato bianco: sono freschi, sono di moda, non ce li dimenticheremo tanto facilmente per i prossimi due o tre anni.


Ma veniamo a te: quando vuoi proprio prenderti una pausa cosa bevi?
The last world: gin, Chartreuse, maraschino e lime.

E il tuo piatto preferito?
Tra quelli che servimo, adoro i tagliolini all'uovo artigianali conditi con pesto, stracciatella e pistacchi. E poi la tartare di manzo alla francese.

E quando sei finalmente rilassato, nel tuo tempo libero, cosa fai?
In realtà nel mio tempo libero studio tanto, vado agli eventi di settore e le mie vacanze sono sempre pensate per visitare una qualche distilleria.

Ora hai aperto altri tre nuovi locali, la Gineria di Padova, la Gineria Gourmet, e Crudo.
Sì, anche se su Padova mi sono sbizzarrito. Prima ho aperto una seconda sede della Gineria di Mirano,anche lì proponiamo 700 etichette diverse di Gin. Poi è venuto il momento della Gineria Gourmet, un ristorante propriamente detto: facciamo il brunch tutti i giorni, e proponiamo piatti preparati con tecniche originali e all’avanguardia. Per finire, sempre quest’anno è nato anche Crudo, un ristorante dove si mangia solo crudo, di pesce, di carne, di verdura: proviamo tutte le tecniche: dalla semplice marinatura all’osmosi.

Dopo tutti questi progetti non posso che chiederti: dove ti vedrai tra 5 anni?
Sto lavorando a due nuove aperture: una a Milano, l'altra all'estero, ma per scaramanzia non voglio ancora dire dove [n.d.r fa anche un gesto scaramantico, al che metto un freno alle altre cinque domande che vorrei fargli sulla nuova avventura]

Quando ci congediamo mi ferma per dirmi che nella foto che accompagnerà questa intervista vorrebbe essere circondato dal suo staff, perché senza di loro non potrebbe fare quello che fa. Te l'avevo detto che è un tipo dal cuore d'oro, no?
 
Le foto di Diego sono di Martina Zilio
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  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Rossella Neri

Filologa, ma sto tentando di smettere con una terapia d'urto a base di ristoranti. Per passione cucino, scrivo ricette, (in)seguo gli chef e cerco ristoranti capaci di tenere testa alla mia indole ipercritica da signorina Rottermeier.

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