Il Prohibition si cambia d’abito

Pubblicato il 28 luglio 2020

Il Prohibition si cambia d’abito

Tutte le novità del cocktail bar di Lecce in occasione del suo quinto compleanno.

Reinventarsi continuamente, porsi nuovi obiettivi, imparare dalle vicende della vita senza mollare la presa sono gli ingredienti che in un drink firmato Prohibition non mancano mai, sin dal 2015. Una ricetta vincente ancora di più oggi, a cinque anni da quella fatidica inaugurazione.
In ogni angolo di questo cocktail bar situato nel cuore di Lecce si respirano infatti un’atmosfera rilassante, la freschezza del cambiamento e un’inequivocabile voglia di ripartire alla grande più che mai, dopo l’interminabile stop che ha tenuto tutta Italia con il fiato sospeso per più di due mesi.


E li ritrovi così, questi cinque ragazzi che del locale sono la vera anima, barricati dietro il loro bancone con un sorriso stampato in faccia. Il sorriso di chi sa che, nonostante le mille sfide quotidiane, porta avanti il suo lavoro con la stessa passione del primo giorno.
“Devi sempre crederci, perché senza la passione non puoi reggere il tiro”. Se ce lo dice Antonio Lecciso, dai cui sogni e progetti è nato tutto questo, ci crediamo davvero.


Come è andata la ripartenza?
La gente all’inizio era più diffidente, nonostante la forte voglia di uscire per ritrovare un po’ di normalità. In più c’erano molte restrizioni, infatti tutti noi che abbiamo l’attività nel centro storico siamo stati i primi a chiudere e gli ultimi a riaprire. D’altro canto non è solo una questione di controlli, che soprattutto nei primi tempi sono stati molto serrati, ma anche di senso di responsabilità da parte di ciascuno. Ancora oggi prestiamo la massima attenzione e mettiamo in atto tutte le precauzioni richieste per evitare assembramenti.

Ma in realtà, pur restando a porte chiuse, non vi siete mai fermati. Anzi, avete approfittato di questo momento per elaborare il restyling del locale e portare una ventata di novità come coronamento di questo primo lustro. Di cosa si tratta?
Le novità, in effetti, sono tante, a partire dall’arredamento che è più pulito, classico e minimal.
Puntare sulla luminosità del locale, con questo stacco netto tra il colore della pietra leccese e le pareti verde petrolio, è stata una vera e propria scommessa. Questa scelta non scontata ha però valorizzato molto di più la location, che è stata anche arricchita con nuovi dettagli e una nicchia molto particolare.
Poi abbiamo aggiunto la birra Agricola, altri champagne, spumanti, bollicine e vini di varie tipologie, oltre alla nuova cocktail list che uscirà subito dopo l’estate.
Un altro cambiamento, figlio di questo momento storico, è stato il menu digitale visualizzabile tramite QR code.


E nell’offerta dei servizi che cosa è cambiato?
Abbiamo attivato la possibilità di eseguire il catering dei drink presso feste, cerimonie e matrimoni. Era da un po’ che, quasi utopisticamente, i clienti ce lo chiedevano. Adesso ci sentiamo pronti per questa nuova esperienza e per ricreare l’atmosfera del Prohibition anche fuori da qui. Insieme all’organizzatore creiamo e concordiamo una drinklist che poi proporremo agli invitati nel corso dell’evento. Sembrava quasi impossibile da realizzare ma ci siamo riusciti: abbiamo dato vita ad angoli cocktail anche in mezzo al “nulla”, ad esempio in spiaggia.


Qual è il bilancio di questi primi 5 anni?
Abbiamo vissuto tante sfide e difficoltà nel corso del tempo, ma è andata sicuramente perfino meglio delle nostre aspettative. Siamo partiti in due e adesso siamo in cinque. Non eravamo il tipico speakeasy in cui bussi e trovi lo staff incravattato, siamo sempre stati alla mano e molto vicini alla clientela, credo che questo aspetto sia stato percepito e apprezzato. Le soddisfazioni sono state tante, abbiamo conosciuto e a nostra volta ci siamo fatti conoscere da personalità importanti del settore, conquistando la menzione in riviste di alto livello come il Gambero Rosso.


A proposito di soddisfazioni, quale metteresti al primo posto?
Il fatto che molti clienti prima sconosciuti siano diventati prima clienti abituali e poi veri e propri amici. Ci sono persone che tornano ancora dopo cinque anni e continuano a richiederci il Sanpietroburgo, uno dei cocktail del primo menu che resta tuttora per noi un cavallo di battaglia molto gettonato.

Che cosa ti piace di più di questo lavoro?
Oltre a far cocktail? Il contatto con le persone. È una scelta di vita stancante e stressante, perché non esistono giorni né orari né pause, ma se c’è la passione non ci si ferma davanti a nessun ostacolo.


Che cosa hai imparato da questi primi cinque anni e, in particolare, dall’esperienza vissuta negli ultimi mesi?
Ho capito che non si deve mai mollare la presa ma, al contrario, occorre darsi nuovi obiettivi, reinventarsi e cercare sempre nuove soluzioni, senza precludersi per la paura che la tua idea possa fallire.
È proprio nei momenti di crisi che si investe in nuovi progetti, senza lamentarsi e pensando sempre al futuro.

E il futuro del Prohibition come lo immagini?
Con nuovi obiettivi da raggiungere e un locale ancora più autonomo, capace di andare avanti da sé pur restando inconfondibile la mia impronta nell’anima del Prohibition.

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Grazia Licheri

Le parole sono gocce che muovono il mondo. Per questo vivo ogni giorno le mie emozioni e lascio che prendano forma attraverso la scrittura. Amo comunicarle agli altri attraverso racconti e articoli creativi, ma soprattutto… amo la musica e il buon cibo.

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