Pubblicato il 18 novembre 2015
La ricchezza della cucina veneta è un dato di fatto. Per questo abbiamo provato a spingerci oltre: "E' possibile organizzare un banchetto dall'antipasto al dolce in cui ogni portata sia tipica di una zona del Veneto?" Ebbene sì, è possibile.
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Con l'antipasto è davvero semplice, noi veneti siamo così forti nei cicchetti! Ma per una cena casalinga la cosa migliore sono i crostini di polenta con le fette di soppressa tagliate grosse e un pezzetto di Asiago, ovviamente accompagnate da uno o due bicchieri di un buon Merlot. Un antipasto che tiene insieme almeno le provincie di Treviso, Vicenza e Padova.
Anche tra i primi piatti c'è una abbondanza incredibile, ma anche se la pasta e fagioi ci attrae abbiamo pensato che per una cena conviviale fossero meglio bigoli in salsa della tradizione veneziana.
Con il secondo ci siamo spostati in provincia di Verona perché lì c'è quella cosa buonissima che passa sotto il nome di salsa peverada e con cui si accompagnano le carni bianche, soprattutto di volatili e soprattutto la faraona, un grande classico.
Prima del dolce una leccornia: le patate americane coltivate nel distretto della "patata merica" in provincia di Rovigo, il consiglio è di non perdersi la sagra di Anguillara o di Stroppare.
Ancora in provincia di verona per il dolce, certo, il Re tiramisù non lo spodesta nessuno, ma perché non trovare qualcosa di altrettanto tipico e un po' meno conosciuto? Per questo fanno al casa le sfogliatelle di Villafranca, un dolce veronese inventato nell’800 da Marcello Fantoni.
Il prosecco di Valdobbiadene resta speciale, ma con un menu di carne si può usare solo all'aperitivo. Meglio un Rosso dei Colli Euganei, ce ne sono di squisiti e vanno tutti riscoperti.
Foto di Copertina: M@rcello;-) su Flickr CC
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