Dove andare il venerdì sera a Verona (anche se sei vegano)

Pubblicato il 12 gennaio 2016

Dove andare il venerdì sera a Verona (anche se sei vegano)

Bella l'estate, quando si esce tutte le sere e si sta fuori a bere drinks e a fumare cicchette (non si dovrebbe dire perché non è politically correct ma pazienza). Ma ecco dove andare in un venerdì sera veronese qualora, sebbene sia inverno, non si ha deciso di optare per il letargo.

Ovviamente a Verona si sta in centro, come in tutte le piccole città e come in tutte le piccole città la gente che ha più o meno senso vedere è tutta sempre negli stessi posti. Ma da un po' di tempo la blasonata Piazza Erbe ha lasciato spazio a qualche locale che era partito come meno mainstream ma che è diventato patria della gente che esce abitualmente e che fino ad un po' di tempo fa sceglieva la Piazza e null'altro.

Il nuovo "tradizionale"


Prima tappa del venerdì sera è ora l'Offline in Via 4 Novembre. Li parcheggiare è piuttosto comodo. Si beve bene, i ragazzi sono molto simpatici e si respira ancora l'entusiasmo di un locale nuovo che si vuol far funzionare. Buffet sempre fornito di pane, affettati e una pasta (ormai sono cliente affezionata e per me c'è sempre un piatto vegano). Lì le birrette si susseguono velocemente e in men che non si dica, passa quello che te ne offre una, entra una tua amica con la quale ne bevi un'altra, arrivano le undici e ti rendi conto che ti è volata la serata. Sì perche Verona è cosi. Quando ci piace un locale, diventiamo tradizionalisti perché ci piace avere dei punti di riferimento e questo per i veronesi doc sta già diventando un must.

Le tapas di Perbellini


Dopo la tappa aperitivo, più o meno lungo, dovrai ben mangiare qualcosa, ma il venerdì non è serata da cena vera, ma da “sbeccolo” come diciamo noi e qual è il posto perfetto? Il Tapasotto in Galleria Pellicciai, che è una garanzia visto il nome di Perbellini che c'è dietro. Lì sono specializzati in tapas per cui ti portano questi piccoli piattini di caesar salad o un ovino o una burratina, tutto ino. Di vegan nulla ma una misera insalatina alla fine la trovo sempre. Però si sta bene ed è come un po' proseguire la serata senza creare stacchi e grandi cambiamenti che potrebbero essere rischiosi quando ti stai divertendo e qualcuno salta fuori proponendoti un locale che nessuno ha mai sentito nominare.

Il miglior Moscow Mule della città


E dopo il Tapasoto non può mancare l'ultimo drink o l'ultimo bicchiere di vino. E quindi finisci all'Archivio di Via Rosa che fino a pochi anni fa era un baretto anonimo che chudeva alle sette di sera. Ora resta un buco grande come il bagno senza finestra di un bilocale ma bevi il miglior Moscow Mule della città. Praticamente la gente va lì per bere solo quello. Così a naso, su 100 cocktail azzardo che 98 siano Moscow Mule. Ed è stato lì che a Verona si è visto per la prima volta un cocktail servito in un barattolo da confetture che è una cosa che mi ha fatto innamorare a prima vista.

Un buon bicchere...


Se invece non hai voglia di un cocktail ma preferisci un bicchiere di vino vai a 100 metri dall'Archvio: al Bacarin. Un altro buco, questa volta grande come un tana di tassi ma lì il vino sanno bene cosa sia e anche se non conosci la differenza tra Tavernello e Sassicaia, basta che ti affidi e vai sul sicuro.
Beata la mia amica Cri che abita di fronte al Bacarin, cosi finito il giro dei bar, sale le scale e ciao e grazie.

Ah dimenticavo.... se vuoi essere scambiato per un veronese doc anche se non lo sei ti serve qualche pezzo di outfit che non può mancare nel tuo guardaroba: un cappellino di Carhartt e una sneaker (meglio se comprata da Double Five).

Foto di copertina: Pagina Facebook di Tapasotto

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