Senza di te come faremmo? Ma il caffè che azioni esercita sul nostro corpo?
Pubblicato il 22 gennaio 2024 alle 08:00
Il caffè, e la caffeina, alleati quotidiani di milioni di persone; per molti il primo pensiero alla mattina appena scesi dal letto, senza contare quanto dia beneficio psicologico anche solo l'odore che circola per casa e, già da solo, istantaneamente la carica e la sveglia. Una sveglia olfattiva e meno shockante.
Tiene svegli? Neutralizza il sonno? Dà energia ed è un corroborante nelle prestazioni sportive? Quanto se ne può bere? Due o tre caffè al giorno hanno gli stessi effetti d’una droga? Molte le domande che si è posto Il Guardian, interessanti le risposte. Scopriamole.
Scrive Il Guardian che: “gli effetti possono iniziare prima ancora di prenderne un sorso” perché “il solo inalare il profumo del caffè può migliorare la memoria e stimolare la vigilanza”, secondo i risultati d’uno studio datato 2019, testato su 80 giovani tra i 18-22 anni.
Una ricerca del 2018 sostiene, invece, che le persone che ne hanno inalato il profumo “hanno ottenuto risultati migliori nei test relativi al ragionamento analitico”.
E com’è invece bere un caffè vero e proprio? "C'è la possibilità che abbia un effetto placebo", afferma il dottor Mike T. Nelson, ricercatore specialista delle prestazioni che ha di recente sottoscritto la posizione dell'International Society of Sports Nutrition sul caffè: sotto l’effetto della caffeina di una tazza di caffè le nostre prestazioni migliorano. Anche solo 10 minuti dopo l’ingestione mentre 45 minuti dopo si ha il picco di concentrazione nel sangue. Insomma, “la caffeina agisce come stimolante del sistema nervoso centrale, rendendo più vigili e concentrati, ma potenzialmente anche più irritabili e ansiosi” perché è “uno stimolante dell’umore”.
Una recente ricerca del 2020, applicata a ciclisti dilettanti, ha certificato che “il caffè ha migliorato le prestazioni in media dell'1,7%”. E “Per agli atleti che lo usano esclusivamente per migliorare le prestazioni, il consiglio è di assumere la caffeina sotto forma di pillola, perché possono controllare meglio gli effetti della sua assunzione”.
Ovvero, le miscele più scure, oltre ad aver meno caffeina, “tendono a contenere meno antiossidanti e livelli più bassi di acido clorogenico, composto che può proteggere il corpo da infiammazioni e danni cellulari”. Quando si macinano i chicchi non ha importanza, ma lo ha quanto li si macina, perché “una macinatura più fine rilascia più polifenoli, dando effetti leggermente più benefici”. Il caffè filtrato attraverso la carta può essere più salutare del caffè fatto con un filtro metallico (la caffettiera) o senza filtro.
Che “Fino a tre tazze al giorno probabilmente vanno bene, filtrate se possibile, tostate scure se si sta cercando di ridurre la caffeina, ma leggere se si cerca di trarre beneficio dagli altri ingredienti”.
Foto di Fabian Blank su Unsplash
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I miei ricci parlano per me. Scatenata e bizzarra la notte, frenetica e in carriera di giorno. Toglietemi tutto ma non i miei apericena in centro e la malinconia del weekend, quando mi manca Milano.