Davide&Diego osti veneziani di Terraferma, raccontano della loro Lisca

Pubblicato il 28 luglio 2017

Davide&Diego osti veneziani di Terraferma, raccontano della loro Lisca

Davide e il fratello Diego sono figli d'arte, il padre era direttore d'albergo e li ha allevati al contatto con il pubblico e al savoir faire. Una bellissima cantilena veneziana accompagna le loro parlate, tra battute coi clienti, risposte sagge, e una motnagna di foto da farmi vedere: in pochi mesi hanno creato moltissimi paitti, dolci, e cene a tema. Li guardi e capisci subito che sono due osti come solo nei bacari veneziani se ne trovano.

Raccontatemi da dove venite
Diego: abbiamo lavorato come manager d'albergo nell'impresa di famiglia: gestendo Villa Braida, Villa Giustiniani, l'Holiday Inn. Poi è stato il momento di cambiare lavoro, ma la vita da dipendenti proprio non faceva per noi, ogni volta eravamo lì a dire al titolare cosa si sarebbe dovuto fare per migliorare... Così il 17 gennaio 2017 abbaimo deciso di aprire la Lisca.

Perché il nome "lisca"?
Diego:Abbiamo pensato ad una montagna di nomi, ma volevamo qualcosa di essenziale e che facesse pensare al pesce: presto detto! Noi siamo "la lisca", mi piaceva, era semplice, preciso, pulito.

Come è fatta la vostra giornata?
Davide: facciamo due spese al giorno, io alle 15 del pomeriggio, finito il servizio, parto per andare a comprare il pesce fresco per la cena. Lavoriamo tantissimo, ma è un lavoro che ci paice. Quando siamo proprio stanchi stanchi, tra uns ervizio e l'altro, chiudiamo la porta e ci sdraiamo sui divanetti, testa contro testa io e mio fratello e dormiamo della grossa. C'è stato un momento in cui lo chef era a casa malato, abbiamo avaorato anche 16 ore al giorno, tutti i giorni.

Sala o cucina?

Diego: io mi sono preso il posto dietro al bancone, ho fatto accoglienza per una vita e il contatto con la gente mi piace molto, faccio quasi lo psicologo con alcuni clienti, ma con tutti mi piace trovare qualcosa di cui parlare insieme anche per pochissimi minuti.

Davide: io sto principalmente in sala ristorante, ma quando lo chef chiama vado in cucina e mi diverto un sacco. Nella vita ho fatto lo chef e sono anche sommelier, dunque in questo posto sbrigo tre ruoli in uno.

La cosa di cui siete più fieri?

Davide: La Lisca è un'osteria, ma solo per il prezzo, si mangia bene come in un ristorante.

Diego: il fatto che qui i clienti tornano perché stanno tranquilli, e noi cerchiamo di far di tutto per metterli a loro agio.

La cosa che finora ha avuto più successo?
Le mozzarelle in carrozza a cubetto, preparae senza pane, e con un filetto di acciuga. Sono un’invenzione del nostro chef Tiziano Zampirollo e vanno a ruba: tante ne friggiamo tante ne vendiamo.

Progetti per il futuro?

Diego mi mostra la piccola corte interna arredata per accogliere ospiti con la bella stagione, olte al plateatico su Via Caneve.  vogliamo far riscoprire la bellezza di mangiare all'aperto in centro.

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Rossella Neri

Filologa, ma sto tentando di smettere con una terapia d'urto a base di ristoranti. Per passione cucino, scrivo ricette, (in)seguo gli chef e cerco ristoranti capaci di tenere testa alla mia indole ipercritica da signorina Rottermeier.

IN QUESTO ARTICOLO
  • Osteria Lisca

    Viale Giuseppe Garibaldi 6, Venezia (VE)

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