5 motivi validi per cui non conoscere Mamarò Cucina/Emporio è considerato peccato mortale

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IL LOCALE
- Semplice ma ricercato, da tipico bistrot anni ’50 con pavimentazione e arredo in piena regola dell’epoca, volte a crociera che te le sogni e foto in bianco e nero che raccontano la storia del Mamarò incorniciate e disposte lungo tutta la parete principale. È un locale che sa riportare indietro nel tempo e catapultare in un’epoca semplice dove la distanza tra ospiti e padroni di casa non esisteva. E qui è ancora questa la regola!
- Con la bella stagione si vive anche all’aperto, in strada, per abbandonare distanze, “fortini” e formalismi moderni, sapientemente accomodati a tavolini bianchi e neri come diapositive di un passato genuino che si percepisce quasi tangibile in questa location.
 
IL PROGETTO
- Un presidio gastronomico della migliore tradizione pugliese aperto alle contaminazioni
della cucina internazionale che reinterpreta utilizzando solo prodotti Dop e Igp.
- Una selezione di prodotti sempre freschi, provenienti
dalle migliori aziende del territorio e scelti con la stessa attenzione di un tempo per offrire qualità e gusto inalterati.
- Cucina senza segreti grazie allo shop interno al locale in cui è possibile ritrovare tutti gli ingredienti utilizzati dagli chef, una selezione di prodotti delle migliori
aziende del territorio, dall’olio extravergine di oliva ai vini
in bottiglia, che si possono acquistare da consumare a casa o regalare, perché no.
 
IL NOME E LA STORIA
- Mamarò è il nomignolo con il quale Nonna Rosa era solitamente ed affettuosamente chiamata dalle piccole Martina, Marika e Rossana, le cui iniziali curiosamente corrispondono al nomignolo della nonna,  cuoca eccezionale che deliziava il paese con le sue preparazioni e che negli anni del dopoguerra, insieme a suo marito Vito, inaugura una delle prime strutture dedicate ai banchetti di nozze, la sala “Ciccarone”, ancora oggi punto di riferimento nell’arte del ricevimento.
-Una storia gastronomica ereditata dal figlio Erasmo che alla fine degli anni settanta, ancora giovanissimo, parte per Reggio Emilia insieme alla moglie Lidia. Qui rilevano “Il Boiardo”, un ristorante storico della città che gestiscono con l’entusiasmo tipico della famiglia Ciccarone, trovando anche il tempo di crescere tre stupende figlie. Con Mamarò Erasmo e Lidia rendono omaggio alle loro radici, in uno spazio ricco di suggestioni con una forte identità storica e architettonica, disegnato ispirandosi alla tradizionale ospitalità della famiglia pugliese.
 
L’IDEA DI CUCINA
-Si cucina sempre pensando a qualcuno altrimenti stai solo preparando da mangiare (Egyzia, Twitter). È questa una delle frasi cult di Mamarò Cucina/Emporio che stupisce per la varietà di proposte immaginate e cucite addosso ai desideri della clientela.
-Per stuzzicare l’appetito e la fantasia  il locale offre lo spessore della grande gastronomia a piccole dosi, da gustare rigorosamente in compagnia, le deliziose lune in pasta di pizza da accompagnare con i prodotti delle migliori aziende del territorio, gustosissimi hamburger di carne rigorosamente italiana e infine i panini, fatti artigianalmente come la pasta della pizza, farciti con prodotti Dop e Igp.
-Per gli appetiti più impegnativi da soddisfare potrai scegliere antipasti che corrispondono ad una vera e propria degustazione di alta norcineria e di prodotti caseari unici e genuini, primi a base di verdure e ortaggi di stagione, carne scelta con la stessa attenzione di un tempo da allevamenti selezionati e garantiti, insalate inedite e sfiziose e, dulcis in fundo (è proprio il caso di dirlo) dolci realizzati con le ricette di una volta a base di uova, latte fresco, frutta di stagione e segreti dello chef.


COSA SI BEVE
-Per rimanere in tema di “caro vecchio passato non andar più via”, qui si bevono essenzialmente vino e birra, ma non qualsiasi. Le Grotte del Sileno, Perrini, I colli della Murgia, solo per citare qualche etichetta di buon vino, senza dimenticare però quello di produzione Mamarò, Rosso e Bianco, frutto di uve provenienti da vitigni selezionati nelle campagne di Castellaneta e prodotto con metodo biologico.
-Tra le etichette di birra non si possono, invece, trascurare di menzionare la Duan, estremamente digeribile, e le Birre del Borgo.  Se poi sei tradizionalista e affezionato a marchi più commerciali, non  temere che c’è anche la storica Peroni, simbolo del Made in Italy che ci ha reso fieri in tutto il mondo.
 

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