I ristoranti dell’entroterra salentino dove mangiare del pesce buonissimo

Pubblicato il 8 luglio 2025

I ristoranti dell’entroterra salentino dove mangiare del pesce buonissimo

Non serve una terrazza sul mare per assaporare il meglio della cucina di pesce. Nel cuore dell’entroterra salentino, lontano dai circuiti più affollati, esistono ristoranti che lavorano il pescato locale con precisione e intelligenza, trasformandolo in piatti capaci di raccontare la doppia anima del territorio: quella adriatica e quella ionica.
Qui, la cucina di mare si fa racconto contemporaneo e molte volte la creatività supera la tradizione. Il risultato è una proposta gastronomica che esalta ogni dettaglio: crudi freschissimi, marinature delicate, cotture attente, accostamenti originali ma rispettosi della materia prima.
Questi locali non rincorrono la vista mare, perché il mare lo portano in tavola. Spesso gestiti da chef imprenditori o famiglie con una solida conoscenza del territorio, offrono un’esperienza diversa: più intima, più sorprendente, spesso più sincera.
In questa selezione andiamo alla scoperta di alcuni dei migliori indirizzi dell’entroterra salentino dove il pesce diventa protagonista assoluto. Cucine che meritano il viaggio, anche senza lo sfondo blu all’orizzonte.

A Lecce


San Pio non è il primo quartiere che viene in mente quando si parla di crudi di mare. Eppure lì si mangia pesce come se fossimo davanti al porto. Capoccia’s è il rifugio di chi cerca la materia prima senza filtri: ostriche, scampi, tartare e carpacci che parlano la lingua del mare. La cucina unisce rigore e inventiva, con primi piatti che spingono sull’equilibrio tra comfort e tecnica. Su tutti, la linguina ai ricci (piatto culto) e i paccheri con tartare di gambero rosso e stracciatella, che giocano tra dolcezza e mare. Le porzioni sono vere, senza minimalismi: le paste, ad esempio, non vengono servite sotto i 120 grammi, perché il gusto deve anche saziare. In carta, circa 250 etichette e una predilezione per le bollicine francesi, che sui crudi fanno miracoli.
Via Alfonso Sozy Carafa 63, Lecce (LE). T: 3286019599

A Maglie


Cambiamo città e arriviamo a Maglie. Joey Bistrot Cafè non si fa trovare subito. Sta lì, mimetizzato tra i vicoli del centro, come certe gemme che non cercano attenzione. Dentro, è un bistrot, sì – ma con la testa da ristorante e l’anima da laboratorio. Con l’arrivo dello chef Stefano Marti, classe e precisione si incontrano in un cortile che profuma di quiete e piatti che sanno osare senza esagerare. La frisella qui finisce in crosta sul tonno, accanto a stracciatella e datterini confit. E funziona. Come funziona la linguina Benedetto Cavalieri con triglia, capperi soffiati e pane fritto: sapidità e memoria, ma con un twist. L’ambiente è elegante ma non impettito, il servizio gentile senza stucchevolezze. 
Via San Giuseppe 21, Maglie (LE). T: 0836308227

A Corigliano d’Otranto


Sinodia non si spiega, si raggiunge dopo essersi addentrati in un ipogeo del 1350, che oggi accoglie la cucina (e la visione) dello chef Samuele Toma, classe ’97. Giovane, sì, ma con idee chiare: chilometro zero senza retorica, tradizione salentina destrutturata con rispetto. Qui si mangiano crudi senza camouflage, e piatti che sembrano scritti su un diario segreto del territorio e del mondo: ogni stagione cambia la musica, ma il ritmo resta fedele a un'identità forte. Il menu non è moda, è memoria reinterpretata. Il team, tutto under 30, accompagna con discrezione in un’esperienza che non è solo gastronomica: è una bolla di tempo sospeso tra pietra viva, vino giusto e quella forma sottile di accoglienza che non si può simulare. Il mare? C’è, tra le righe e nel piatto. Basta chiudere gli occhi.
Via Capiterra 5, Corigliano d’Otranto (LE). T: 0836315036 - sinodia.restaurant@gmail.com

A Copertino


Nel cuore silenzioso di Copertino, Edo Restaurant sfugge alle definizioni facili: non è solo sushi, non è solo cucina di pesce, non è solo fine dining. È un laboratorio di contaminazioni che tiene insieme Mediterraneo e Giappone con la leggerezza di chi sa esattamente dove vuole andare. Lo chef non gioca a stupire, ma ci riesce comunque. Tataki di tonno rosso, sesamo, teriyaki, mayo lime, salsa al basilico e alici del Cantabrico: ogni ingrediente ha una voce, ma parlano la stessa lingua. L’armonia nasce dal contrasto, il sapore dall’intuizione. La carta varia, spazia, si adatta a chi cerca pesce ma non rinuncia all’idea di sperimentare. 
Via Margherita di Savoia 77, Copertino (LE). T: 3491725503 - edorestaurant23@gmail.com

A Gemini


La prossima tappa ci porta a Gemini, frazione di Ugento, dove troviamo Farnari - Conventional Locanda. Nascosto dentro il B&B “Le sei conche”, sembra il tipo di posto in cui finisci per caso e poi ti chiedi perché non ci sei arrivato prima . La cucina è affettiva e precisa, come scritta su un quaderno di ricette lasciato sul tavolo di una nonna moderna. Tra i must da provare la pasta fagioli e cozze, il gazpacho con gamberi viola, il polpo rosticciato ‘alla Luciana’. E ancora la salsa di polpo in pignata che impreziosice la pasta mischiata, con spuma di patate e polvere d’olive nere così come le linguine in salsa di conchigliacei, che hanno l’aroma di un’estate che non finisce. Farnari è ritorno, ma anche andata. È casa, con il mare nel piatto.
Via Chiesa 12, Gemini – Ugento (LE). T: 3760826793

A Tricase


Lemì non riparte, continua. E lo fa tornando alle origini, in via Vittorio Emanuele II, con l’eleganza di chi sa cosa significa crescere senza perdere identità. Lo chef Ippazio Turco, infatti, ha da poco riaperto le porte in una sala che sa di modernariato e intimità, tra pareti color mattone, specchi, velluti e luci calde. La cucina è la stessa che ha segnato una delle storie gastronomiche più riconoscibili del Salento: rigorosa e personale, curata fino all’ultimo dettaglio. È, senza mezzi termini, uno dei locali più interessanti del Salento: perché qui il pesce povero – quello che altrove scivola via inosservato – diventa protagonista assoluto. Ippazio lo tratta con rispetto, precisione e un’intelligenza rara. I piatti sono quadri in equilibrio tra territorio e invenzione, e la mise en place – senza fronzoli inutili – racconta la stessa filosofia. Qui si cena in silenzio o parlando piano, lasciando che il cibo dica tutto. Lemì non è un posto per passare il tempo, è un luogo per dedicarlo. E ogni piatto è un capitolo di un racconto che continua, fedele a sé stesso ma sempre in evoluzione.
Via Vittorio Emanuele II, Tricase (LE). T: 3475419108

A Matino


Chi ha detto che per una cena romantica serva il rumore delle onde? A Matino, tra le ombre fresche dei vicoli antichi, c’è Foscolo: un ristorante che sceglie l’eleganza della pietra e il silenzio della provincia per raccontare una cucina pulita, pensata, rispettosa. Lo chef Francesco D’Aprile lavora come chi ha qualcosa da difendere: ingredienti locali, pescato fresco da Gallipoli e Torre San Giovanni, impiattamenti misurati ma mai noiosi. La carta si muove tra mare e orto con intelligenza, senza mode. Su tutto, da provare le mafalde con ragù di riccola. Il piccolo terrazzino all’ultimo piano, tra tetti e campanili, è il posto ideale per brindare alla luce calda del tramonto. Da non dimenticare, iinfine, che Foscolo è anche cocktail bar, galleria d’arte e, dal 2018, parte attiva di una rinascita culturale discreta ma costante nel cuore del paese. Il nome, che richiama la via su cui si affaccia, è tutto un programma: letterario, sì, ma concreto.
Via Ugo Foscolo, Matino (LE). T: 3668719532

A Melpignano


Melpignano sa parlare sottovoce. E Del Marchesale ne è l’eco più fine. Qui si cena sotto lo sguardo severo del Palazzo Marchesale Castriota, su una terrazza che sembra sognata più che costruita. La cucina, affidata ad Alessandro Sbocchi, è leggera ma salda, con radici ben piantate nella terra e lo sguardo rivolto al mare. Calamari e gamberi AOP (aglio, olio, peperoncino) con salsa al prezzemolo raccontano la semplicità che funziona solo quando è perfetta, mentre lo spaghettone Benedetto Cavalieri con tartare di gambero viola e bisque fa da controcanto più strutturato, ma senza barocchismi. Qui si viene per ascoltare il silenzio, scegliere con calma, e ricordare perché certi luoghi si imprimono. Il ristorante è pensato per chi crede che un pasto possa essere più di un pasto, se vissuto con lentezza, rispetto e un’idea precisa di bellezza. Nessuna fretta, solo ritmo.
Parco Rimembranza, 11, Melpignano (LE). T: 3759259961

A Botrugno


Appena entrati a La Locanda dei Camini, sembra quasi di violare uno spazio domestico. Non per invadenza, ma per intimità. Le cinque salette, scavate in un’abitazione nobile del 1800, accolgono con muri a calce e caminetti, tra quadri dipinti dallo chef stesso e stoviglie che raccontano cura. La cucina parla mediterraneo stretto: crudi preparati al tavolo, in base al pescato del giorno – palamita, sarago, triglia, gamberetti rossi e bianchi – serviti con mostarde dolci come un gesto affettuoso. L’antipasto “della Locanda” è un piccolo rito: parmigiana di pesce, fagottini croccanti, nidi di pasta kataifi al nero di seppia. Primi e secondi vengono scelti direttamente dal carrello del fresco: nulla è scritto, tutto è discusso. Il giardino interno, con angoli nascosti e tendaggi, chiude il cerchio. Un luogo che non vuole stupire, ma ricordarti che ogni pasto è un’occasione per rallentare.
Via Vittorio Emanuele, 36, Botrugno (LE). T: 0836993733 - info@lalocandadeicamini.it

A Ugento


C’è chi dice che il Salento sia terra di semplicità. Ma a volte la semplicità ha bisogno di tecnica, ricerca, ascolto. Duca – Salotto dei Sapori, incastonato nel Monteforte Resort, nel centro storico di Ugento, è un ristorante che conquista con discrezione, senza mai alzare la voce. Aperto nel 2022 in una dimora dell’800, alterna sale eleganti e spazi all’aperto, e ospita una cucina che gioca tra passato e presente con misura e intelligenza. Piatti moderni, profumati di territorio, ma con l'ambizione – riuscita – di dire qualcosa di nuovo. Non manca il rispetto per la stagionalità, né la voglia di osare: degustazioni tematiche, à la carte e... udite udite, un risotto di mare fatto a regola d’arte, cremoso, centrato, equilibrato. Il cuore del Salento qui pulsa più lentamente, ma con voce chiara: niente è lasciato al caso, nemmeno l’accoglienza.
Via Raheli, 13, Ugento (LE). T: 3758260100

Immagine di copertina tratta da gallery 2night per Joey, shooting di Mario Luceri
Immagini interne tratte dalle pagine social dei rispettivi locali

  • RISTORANTE DI PESCE
  • TURISMO

scritto da:

Laura Sorlini

Vanta un’esperienza giornalistica competente e versatile maturata in anni di redazione. Appassionata di enogastronomia e turismo e sommelier, è alla continua ricerca di aspetti ed eventi da raccontare nelle rubriche che cura periodicamente per alcune delle più autorevoli riviste di settore.

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