Cosa mangiano i salentini a Pasqua e pasquetta

Pubblicato il 1 aprile 2021

Cosa mangiano i salentini a Pasqua e pasquetta

Ti sei messa in testa di volerti fare una cultura sui piatti che la cucina salentina porta in tavola a Pasqua e pasquetta? Se provi a chiedere ad amici e parenti scoprirai che avere le idee chiare non è così facile. Rispetto al Natale, le tradizioni in questo periodo dell'anno sono molto meno precise. Qualche nome, però si può imparare... 

Un dolce dai mille nomi



Puddhica, puddhicasciu, cuddhura, palomba o palummeddhra, panareddhra, pupu cu l'ovu... Insomma, puoi chiamarla come vuoi ma è sempre lei: una ciambella di pane con un uovo sodo al centro. È molto simile al corrispettivo pasquale siciliano, la cuddura cu l'ova. Secondo la tradizione, non c'è pasquetta senza puddhrica: prima ancora di uscire di casa per l'annuale scampagnata in riva al mare, in campagna o in pineta, ci si assicura di aver preso la "colombina".

Agnello per carnivori...


Per ovvi motivi legati alla simbologia religiosa, a farla da padrone nel periodo pasquale è l'agnello - è il caso di dirlo - in tutte le salse. La ricetta più frequente è l'arrosto di agnello, magari accompagnato da una bella porzione di patatine fritte. Non è ovviamente una pietanza tipica del leccese, ma anche le tavole salentine si adattano volentieri a questa tradizione che unisce tutta la penisola.

... e agnello cruelty free


Quanto al mangiare la pasta di mandorla sì sa che nell'80 per cento dei casi quando metti davanti a un salentino dolci a base di questo impasto vai sul sicuro. E se a Natale si incartano i pesci artigianali, che forma può avere il dolce pasquale se non quella dell'agnello? Le mamme di famiglia di Lecce e provincia, in questo, fanno a gara di creatività per le guarnizioni. Non ne parliamo, poi, se passi davanti alle vetrine delle pasticcerie!

Foto di copertina di  Isabella e Louisa Fischer su Unsplash

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