La Pinsa del Borgo è l'unica pinseria certificata della città e ti farà scoprire una favolosa alternativa alla pizza

Ogni tanto capita, girando per locali, che si scorga sul menu la voce “pinsa”. Quando si chiedono spiegazioni, si liquida il problema dicendo semplicemente, «è una specie di pizza». Per chi non si rassegna a risposte semplici e vuole assaggiare quella vera, leggera, saporitissima e fantasiosa, abbiamo scoperto un posticino a Bisceglie che vi darà tutte le risposte che cercate. Torniamo sui banchi di scuola e godiamoci la versione certificata da La Pinsa del Borgo.

Cos’è La pinsa


Intanto cerchiamo di capire cos'è la pinsa. Si tratta di un rivisitazione di un’antica ricetta che risale al tempo dell’ Antica Roma, rielaborata grazie a ingredienti e tecniche di lavorazione odierne. La nascita della “pinsa romana moderna” la dobbiamo a Corrado di Marco. Nato in una famiglia di panificatori, ha rispolverato l'antica ricetta del suo territorio, mettendo insieme un mix di farine con lievito madre essiccato: troviamo farina di grano tenero 0, farina di soia e farina di riso. Questa formula permette di assorbire più acqua, creando un impasto più leggero.

Vien da chiedersi: e cosa cambia rispetto alla pizza? Molto! Intanto, la pinsa ha una forma più allungata e una grammatura più importante, che solo la leggerezza dell'impasto permette di consumare senza appesantirci troppo. In più, viene creata a partire da un processo di lavorazione completamente diverso.

La vera pinsa a Bisceglie


Corrado di Marco ha anche creato l'Associazione originale pinsa romana, che certifica i veri produttori di pinsa in tutto il mondo. Innamoratosi di questo prodotto, ha voluto indagarne tutti i segreti fino a raggiungere la certificazione anche Vincenzo Cosmai. Poi, diventato un vero pinsaiolo, con il fratello Pino ha deciso di portare la vera, l'unica, l'originale cultura della pinsa anche a Bisceglie. Ne è nato un locale da perderci la testa: La Pinsa del Borgo.

Una volta entrati, si ha la sensazione di essere in un caleidoscopio intimo e divertente. Il murales di Domenico Velletri anima l'ambiente, con le immagini coloratissime del porto di Bisceglie accostato al Colosseo. Tra i 40 posti a sedere, il tavolo migliore è quello a sinistra, in fondo al locale: in questo modo potrete guardare sempre chi entra e chi esce, tenendo sotto controllo la sala e l'arrivo della vostra pinsa.

Cosa c'è nel menu


La regina del menu è naturalmente la pinsa. Tra le ricette della tradizione e quelle pensate da Vincenzo per il suo locale, c'è da perdere la testa. Ogni pinsa ha il nome di un piatto o di un luogo tipico della cucina romana, tanto che – almeno per gli stomaci più capienti – si può ipotizzare un tour enogastronomico a base di pinsa. Partendo dalla Quirinale (filetti di San Marzano dell'agro sarnese nocerino dop, fior di latte, foglie di basilico fresco, olio evo pugliese) si può arrivare fino a Piazza Navona (fior di latte bio, pomodorino ciliegino, bresaula punta d'anca Igp, rucola, scaglie di grana padano Dop e olio evo pugliese).
Ma quella da non perdere è la Campo dei Fiori: sontuosa crema di pistacchio homemade, morbido e candido fior di latte, profumatissima mortadella artigianale, stracciatella, fiori eduli e granella di pistacchio. Non è solo buonissima, ma anche altamente instagrammabile. Già dal primo morso, vi renderete conto che sugli ingredienti i fratelli Cosmai fanno sul serio. Mozzarelle e affini sono targate Querceta. La mortadella è la Favola. Ogni minimo tocco gastronomico viene prima testato e poi calibrato. Il marchio fa la differenza? A volte, come in questo caso, sì.

Hai mai mangiato un Sorriso?

I sorrisi non sono solo belli da vedere al tavolo con gli amici. Qui a La Pinsa del Borgo scoprirete che sono anche buoni da mangiare. Il Sorriso non è altro che un panino da circa 100 grammi, fatto con lo stesso impasto della pinsa. Vuoi sorridere davvero? Ordina il Remo: capocollo di Martina Franca, caciotta stracchinata del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, crema tartufata, rucola.

Spazio alla vera cucina romana


Ma dato che la pinsa fa pensare alla nostra Capitale, in cucina è nata un'idea che farà felici gli appassionati della tradizione culinaria romana. Infatti, con l'arrivo della bella stagione, si potrà anche pranzare con Trippa alla romana, filanti Supplì e ricchi piatti di rigatoni all'Amatriciana.
Spazio anche ai taglieri di salumi e formaggi, frutto di un'attenta selezione gastronomica fatta su tutto il territorio nazionale (con un occhio di riguardo alla Puglia, s'intende!). In più, grande attenzione anche a tutte le alimentazioni “senza”. Vincenzo ha fatto un corso per creare la pinsa senza glutine e, in attesa di poterla lavorare in un laboratorio separato, si lavora con basi ad hoc. Grande attenzione per tutti i tipi di intolleranze e per le scelte alimentari etiche. C'è un intera sezione del menu dedicata a vegani e vegetariani, che potranno soddisfare le loro voglie tra pinsa e mozzarella vegane, straccetti di seitan, würstel e hamburger veg.

Non perderti l'Aperipinsa

Se hai voglia di fare un aperitivo romantico ma gustoso, a La Pinsa del Borgo ha la formula magica che fa per te. A soli 15 euro si può ordinare uno Spritz o una birra artigianale targata Birra del Borgo e stuzzicare la fame con dell'ottima pinsa gourmet, che cambia con le stagioni.

Cosa si beve a La Pinsa del Borgo

La Pinsa del Borgo mutua il suo nome anche dal sodalizio effervescente stretto con Birra del Borgo. Qui si viene anche solo per una buona pinta, da scegliere tra una delle sei vie della spina. Ampia scelta anche tra le birre in bottiglia e il beverage analcolico (da provare la Cola Baladin, vi cambia la vita). Per chi ha voglia di un bel calice di vino, anche qui la risposta è sì: il bianco, rosso o rosato delle Cantine Ferri, disponibili sia in bottiglia che al calice, aggiungeranno quel tocco sofisticato alla vostra cena.

E ora, il dolce!

Come tutto ciò che esce dalla cucina de La Pinsa del Borgo, anche i dolci sono fatti in casa. Da provare il Tiramisù del Borgo, che è anche senza lattosio e gluten free. La carta contempla alcune contaminazioni, come quella con i veri cannoli siciliani, riempiti al momento, e l'autentico tartufo si Pizzo Calabro, disponibile sia bianco sia nero.

Cosa non chiedere mai a La Pinsa del Borgo

Vincenzo e Pino vi avvertono: mai chiedere la birra senza schiuma e la pinsa tonda.


Pinsa del Borgo Via Bruni abate, 134 - Bisceglie.T: 0808093517

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