Come un'antica residenza fiorentina è diventata meta di pellegrinaggi gastronomici

Pubblicato il 1 settembre 2022

Come un'antica residenza fiorentina è diventata meta di pellegrinaggi gastronomici

Abbiamo incontrato Arianna Cirigliano, l’account sales manager di Villa La Massa.

Provate a fare mente locale e a ricordare le vacanze migliori che avete vissuto nella vostra vita. Ciò che ricordate sono i sorrisi, una gentilezza non richiesta, il sapore di quello specifico piatto, le attività e i tour che vi hanno proposto. Questo è uno dei temi emersi parlando con Arianna Cirigliano, l’account sales manager di Villa La Massa, e con Stefano Ballarino, l’executive chef. “Ciò che si ricorda di più quando si soggiorna in hotel è proprio l’esperienza vissuta, se l’accoglienza non è autentica si percepisce” spiega Arianna. L’ex residenza nobiliare fiorentina, oggi hotel a 5 stelle, è immersa in un parco di 10 ettari tra le colline del Chianti e dista pochi chilometri da Firenze: una punta di diamante dell’hospitality toscana proprio perché “gli ospiti qui si sentono come a casa propria” aggiunge Arianna.

Qual è la storia di Villa La Massa?


Nasce come residenza privata estiva della famiglia Landini nel XIII secolo e nel 1953 avviene la trasformazione in hotel. Nel 1988 la struttura diventa parte del Gruppo Villa d’Este e Arianna precisa che di recente “La ristrutturazione ha permesso di portare il numero delle camere a quota 51. La struttura si compone di diversi edifici situati nello stesso contesto che mantengono i nomi del passato: Villa Nobile, Villino, Mulino, Casa Colonica e Limonaia.”.

Cosa offre Villa La Massa a livello enogastronomico?


La filosofia seguita è quella del rispetto e dell’autenticità che si estendono a ogni ambito: dai nomi degli edifici che sono un chiaro rimando al passato, alla cucina che utilizza solo ingredienti locali e di stagione. Ciò non significa rimanere ancorati al passato, infatti, nell’ex fienile ora sorge il bistrot l’Oliveto, che comprende una saletta interna dedicata agli eventi privati e il Pool bar che serve drink e snack a bordo piscina; il mulino, invece, oggi è diventato il ristorante Il Verrocchio che sotto di sé nasconde la suggestiva cantina risalente al XV secolo. All’interno della Villa Nobile, invece, si trova il bar Mediceo che propone cocktail per l’aperitivo e vanta una selezione di grappe, whisky e brandy.

Che differenze ci sono tra il ristorante Il Verrocchio e il bistrot l’Oliveto?


La prima differenza sta nel fatto che il pranzo viene servito a bordo piscina al bistrot L’Oliveto, mentre la cena si può gustare ammirando l’Arno dal ristorante Il Verrocchio. Il primo punta al rispetto delle ricette tradizionali, ma anche all’informalità, tanto che in carta è presente un cheeseburger (totalmente homemade) con pancetta croccante, pecorino di Pienza, lattuga e pomodoro. Il secondo è il luogo giusto per assaggiare i classici toscani rivisitati dallo chef Stefano Ballarino che racconta: “Ho un grande rispetto per la cucina toscana e continuo a studiare per potermi permettere di giocarci un po’. La panzanella, per esempio, è un piatto de Il Verrocchio che chi abita qua mangia fin da bambino e la mia missione è proprio quella di far riscoprire alle persone sapori già conosciuti, ma in una chiave diversa.”.

Stefano, che filosofia segui in cucina e quali esperienze ti hanno portato a maturarla?


“Ho lavorato a Villa d’Este sul Lago di Como per nove anni. Ho maturato esperienze in questa società e negli hotel 5 stelle lusso. Trattandosi di lavori stagionali durante l’inverno avevo tempo di fare esperienza in altre realtà, anche all’estero.” spiega lo chef trentino Stefano Ballarino. L’America, Londra, Milano, i ristoranti stellati del Trentino sono state le palestre di prova dello chef classe 1988, che dichiara: “La parte vegetale all’interno di un piatto non la vedo come un semplice contorno, per questo la mia cucina ha sempre delle proposte per vegetariani e vegani. Dopotutto, le ricette toscane includono spesso ingredienti del mondo vegetale.”. Un esempio è la cecina toscana con formaggio di mandorla, frutta e verdura di stagione servita a Il Verrocchio. “Si lavora con prodotti che si trovano in stagione e questo viene facilitato anche dalla flessibilità della carta che cambia ogni mese, mese e mezzo” continua a raccontare Stefano, che nel rispetto di questa filosofia, quando è possibile, a inizio cena serve come entreè i frutti dell’orto della Villa. 

Villa La Massa
Indirizzo: Via della Massa, 24 - Candeli (FI)
Telefono: 05562611
 

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Alice Burato

Un nome e un destino: vivere nel Paese delle Meraviglie. Amo la pasta alla carbonara, l'odore delle pagine dei libri mentre li sfoglio e giocare a tennis quando ho bisogno di staccare la spina. La mia attività preferita? Cercare nuovi ristoranti da provare.

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