Le cucine regionali "sincere" di Roma: ristoranti non turistici dal Tirolo alla Sardegna

Pubblicato il 29 gennaio 2023

Le cucine regionali "sincere" di Roma: ristoranti non turistici dal Tirolo alla Sardegna

Buona e ricca di sfumature come poche, la cucina italiana è tanto amata in tutto il mondo proprio per le sue infinite declinazioni regionali, che la rendono così unica e speciale. E’ l’Italia dei campanili e dei prodotti tipici, dei microclimi, dei prodotti Doc e delle tradizioni millenarie, tutte cose sublimi che finiscono nel piatto in un caleidoscopio di ricette e materie prime che il mondo intero ci invidia. Bello vero? Poi arrivi nella Capitale con qualche ospite straniero e in posti bellissimi come il Vaticano, i Fori o Fontana di Trevi la tentazione di celebrare cotanta bellezza con un piatto all’altezza è massima. Dopo l’ennesima  cacio e pepe, vorresti dare ai tuoi ospiti anche un assaggio della tanto celebrata cucina regionale italiana, ma le insidie sono ovunque. Ti guardi intorno e sei circondato da ristoranti turistici con menù a dieci euro, kebbabari, tavole calde che fanno la pasta scotta, o sadici che violentano la carbonara con la panna e fanno piangere San Gennaro con le pizze congelate. In un girone infernale così come fai a orientarti e ad evitare fregature? E come fai capire ai turisti che Roma offre molto di più di tutto questo? A lustro della mia città voglio dimostrarti allora che Roma non è solo amatriciana e pajata, ma la vera capitale gastronomica dello Stivale. Nella Città Eterna a dispetto di quel che si potrebbe credere, puoi assaggiare le altre grandi cucine d’Italia senza nemmeno allontanarti dal centro, e la cosa migliore è che se sai dove andare, trovi pure piatti e ingredienti autentici. Se dunque hai voglia di tortellini come a Bologna, di seadas come a Cagliari, di fiorentina come in Toscana e di altre delizie regionali, con i miei consigli preparati a gustarli anche nelle zone più turistiche di Roma e senza rinunciare alla Grande Bellezza. Non ci credi? Ecco allora 8 ristoranti e un’enoteca con cucina, dove gustare ottime cucine regionali non turistiche. Pronto a partire per un viaggio in Italia senza lasciare il Colosseo?

La cucina toscana autentica al Pantheon

Alle spalle del Collegio Romano, a due passi da Montecitorio e dal Pantheon, il Buco dal 1901 è un meraviglioso avamposto della vera cucina toscana nella città Eterna. Piacevolmente vintage da 120 anni questo elegante ristorante porta in tavola prelibatezze che negli anni hanno ammaliato artisti, politici e personaggi storici. Dal 1970 è gestito con sapienza dalla famiglia Cipriani. Senza mai piegarsi alla banalità dei menù turistici ma ricercando invece sempre la qualità, il Buco propone tuttora ricette antiche e prodotti originali toscani. Cacciagione fresca di piuma e di pelo, funghi porcini, ovoli, crostini ai fegatini, e tante altre delizie vengono cucinate ogni giorno con la stessa passione dallo chef Martino, nel rispetto assoluto della tradizione. In carta rimane qualche concessione alla cucina romana per onorare il genius loci, ma è la toscana la vera anima di questo locale. Secondo i clienti più affezionati affondare il cucchiaio nella loro ribollita è un’esperienza quasi mistica, tanto quanto gustare le loro pappardelle al ragù di cinghiale. Ottime le carni e i salumi, ma quando è stagione, trovi anche veri porcini e il tartufo nero, che sulle uova è un vero piacere. E vedrai come ti verrà naturale chiudere gli occhi e sentirti a Firenze, mentre seduto ai loro tavoli gusti l’iconica bistecca fiorentina o la deliziosa faraona alla cacciatora. E per finire non puoi non ordinare i cantuccini della casa e brindare col Vin Santo, alla gioia di aver trovato questo indirizzo. Una certezza.
Via di S. Ignazio, 7/8, Roma. Tel. 06/80079696

L’Emilia Romagna a piazza Barberini

A due passi da fontana di Trevi e piazza Barberini in un vicoletto defilato, ogni mattina, dietro una vetrina affacciata sulla strada, si ripete lo spettacolo della sfoglia tirata a mano come una volta. Qui mani sapienti forgiano tortellini, tagliatelle, ravioli, tagliolini e altre meraviglie di pasta fresca. Ammirare le mani delle sfogline lavorate da Colline Emiliane è sempre una gioia per gli occhi. Ma la gioia è ancora più grande al palato: senza prendere il treno per Bologna, quando si varca la soglia, qui si assapora tutto il gusto e il calore dell’autentica cucina emiliana. Un indirizzo storico imperdibile, che dal 1931 è un punto di riferimento per i buongustai, inserito anche tra le buone tavole della guida Michelin. Antipasti con salumi tipici e gnocco fritto (o al forno) ti allargano lo stomaco, mentre i primi abbondanti e gustosi a base di pasta fresca, come le mitiche tagliatelle alla bolognese, i tagliolini col culatello o i tortellini in brodo ti spalancano il cuore. Cullato sull’onda dei migliori sapori casalinghi, ti sarà inevitabile ordinare anche i secondi: mitico il carrello dei bolliti, assolutamente imperdibili il Giambonetto di vitello magro e cotto nel latte per ore con purè di patate e il loro Brasato. Dulcis in fundo lascia spazio per il tiramisù e la crema allo zabaione col Marsala e chiederai il bis, oppure aggiudicati, quando disponibile, una fetta di torta di meringa e limone accompagnata da una pallina di gelato e mi ringrazierai.
Via degli avignonesi 22, Roma. Tel. 064817538

Al Colosseo la vera cucina romana di casa

A due passi dalla maestà del Colosseo, tra tante insegne anonime c’è un ristorantino sorto in una vecchia stazione di posta per i pellegrini dove poter riscoprire tutto il piacere della vera cucina romana di una volta. Tra piatti introvabili, ricette veraci e ingredienti d’alta qualità a “km buono” il Bocconcino è l’ideale per gustare l’essenza della romanità in punta di forchetta. Nato 10 anni fa dalla passione di Giancarlo Pragliola, ex farmacista e grande cultore della cucina italiana, il Bocconcino nello spirito e nell’ offerta onora le osterie romane d’un tempo. Qui il menù è a calendario e stagionale e proprio come le vecchie osterie, Bocconcino è un luogo di ritrovo, dove mangiare o fare due chiacchere davanti a un’ombra di vino, o giocando a carte. Ciò che lo rende unico, è che a pranzo e a cena propone una cucina “introvabile”: ricette originali romane e laziali recuperate da antichi testi culinari, come Ada Boni, Pellegrino Artusi o Livio Jannattoni. Il menù si incentra sui piatti storici della vera cucina romana di casa. Non solo carciofo alla giudia, amatriciana, cacio e pepe o carbonara, ma rarità come ‘ngozzomoddi, tordo matto, fettuccine con ragù di rigaglie di pollo, anatra alla Cesanese e animelle al Marsala. Vere chicche del menù, i memorabili supplì con rigaglie e le polpette di bollito e mortadella con salsa verde, eccellenti pure le tagliatelle con ragù di anatra e timo. La sorpresa è che la vera cucina romana non è pesante: qui a tavola si gode molto, ma ci si alza da tavola leggeri e rinfrancati. Servizio puntuale e cordiale che ti fa sentire a casa, e carta dei vini tutta laziale. E’ anche caffetteria e pizzeria. Una vera perla.
Via Ostilia, 23, Roma.Tel. 0677079175

La Sardegna a via Veneto

“Porceddu”, “malloreddus”, “sa fregula”, i misteriosi piatti sardi ti riveleranno tutti i loro golosissimi segreti, in questo ristorante tradizionale, tutto incentrato sulle delizie della meravigliosa isola dei Mori. Qui la famiglia di Mauro Casula saprà deliziarti con le ricette tipiche della sua terra, conducendoti per mano alla scoperta dei più veraci sapori della cucina marinara sarda, proprio nel centro di Roma. Ostriche, crudi di pesce, insalata di polpo, murici al pomodoro: la scelta fra gli antipasti non manca, ma saranno i primi a conquistarti per la loro autenticità. Un esempio? La vera fregola con cozze vongole e bottarga, mentre a soddisfare la tua voglia di pasta ci penseranno i loro malloreddus (gnocchetti sardi) con l’astice, i raffinati ravioli di cernia fatti in casa, gli spaghetti vongole e bottarga. E per chi preferisce i piatti di terra ci sono i tradizionalissimi culurgiones. Oppure vai dritto al secondo e non sbagli mai: tra un bel filetto di orata o dentice con olive e vernaccia, un pesce al sale “fiammeggiante”, o una grigliata di pesce ogni volta sarà come stare in riva al mare. Se poi hai voglia di mangiare il tradizionale maialino sardo da latte arrosto, senza neanche prendere il traghetto per Olbia, sappi che da Sapori sardi nei pressi di Via Veneto puoi farlo. Basta prenotarlo con anticipo, e ne vale assolutamente la pena: con la sua crosticina croccante e le carni che si sciolgono in bocca è il fiore all’occhiello del menù. Vini sardi da bere, seadas e mirto per concludere. Rapporto prezzo qualità favorevole.
Via Piemonte, 79, Roma. Tel. 064745256

L’Abruzzo a due passi da Porta Pia

In quel melting pot della stazione Termini tra piazza Indipendenza, via nazionale e piazza della Repubblica mangiare bene non è facilissimo, ma tra tavole calde, ristoranti turistici e trattorie anonime e bar c’è ancora una trattoria di quartiere “dura e pura”, che tiene alta la bandiera dei sapori genuini delle montagne abruzzesi. La Trattoria Al Camoscio D’Abruzzo dal 1975 propone lo stesso calore, ospitalità e qualità delle materie prime di sempre. Nel piatto ricette tipiche, dimenticate e non, che ci parlano di questa terra forte e gentile. A partire dai taglieri con la ventricina e altri salumi e formaggi artigianali abruzzesi abbinati a confetture fatte in casa e non mancano altre specialità come le Pallotte Cacio e Ove, Pizz e Foje, o il Cacio Fritto. Il menù varia spesso e segue le stagioni ma la pasta fresca è sempre regina: tutta fatta in casa dalla chef Rita che impasta ogni giorno chitarra, tonnarelli, fettuccine, pappardelle, gnocchi, ravioli. Tra i primi da non perdere le sagnette con pecorino, le pappardelle al cinghiale e la pasta alla chitarra alla teremana con il sugo di polpettine. I secondi piatti sono principalmente di carne e accanto alle cotture a bassa temperatura non proprio tipiche, ci trovi anche brasati e stracotti della tradizione. Ad esempio talvolta trovi anche La pecora a lou cuttour(stracotto di pecora in bianco con erbe di montagna).  I dessert sono tutti home made come le buonissime ferratelle o la tipica pizza dolce. Completa l'offerta una cantina di vini abruzzesi molto ben fornita e pensata per soddisfare i più esigenti.
Via Castelfidardo 74/76, Rome. Tel. 064462183

La Costiera Amalfitana a Fontana di Trevi

Appena dopo aver lanciato la monetina nella vicinissima Fontana di Trevi se imbocchi i vicoli del centro storico capitolino potrai inaspettatamente affacciarti su un piccolo angolo di Costiera chiamato Nanà sito in via della Panetteria. Piccolo e curatissimo Nanà cucina costiere campana è il ristorante della famiglia Lombardi originaria della Costiera, che da 20 anni con questo ristorante porta avanti la missione di far gustare le delizie campane ai romani. Qua  tra coloratissime stoviglie di Vietri e verdi atmosfere costiere è possibile respirare e gustare una deliziosa cucina di mare e prodotti tipici come vera mozzarella di bufala e prosciutto nero casertano. Le loro Eliche ai pomodori schiattati di Corbara e gli Spaghetti alla Nerano ti faranno sentire in un’ assolata terrazza coperta dai limoni all’ora di pranzo sul mare di Amalfi. Ma è soprattutto per il pesce che devi segnarti questo indirizzo. Crostone provola e alici di Cetara, Scialatielli allo scoglio, Spaghetto "Vicidomini" a’ vongole  Calamaro 'mbuttunato e crema di zucchine alla scapece, grigliata di pesce e frittura  i piatti di cui non potrai fare più a meno. La tradizione regna sovrana pure nei dolci fatti in casa come la meravigliosa torta Caprese e il soffice babà farcito con una crema profumata al limone. Carta dei vini soprattutto campana. In una zona di ristoranti spennaturisti, un vero faro di buona cucina campana.
Via della Panetteria 37, Roma. Tel. 0669190750

La Puglia dietro a Castel Sant’Angelo

Metti che sei venuto a Roma a vedere Castel Sant’Angelo e poi ti sei fatto un giretto fino a piazza Cavour in quel di Prati e ti imbatti in un locale di chiara identità pugliese. Beh sei fortunato, Orecchietteria Banfi è il locale del mitico Lino e questo posto non è solo un inno alla sua carriera, ma soprattutto è un ristorante pugliese coi fiocchi. Con una proposta casalinga e a conduzione familiare, vede coinvolti “nonno” Lino, figli e nipoti di Banfi. La figlia Rosanna è la fantastica padrona di casa. 30 tavoli per 70 coperti, più qualche altro nel dehors è anche take away “porta a chesa”. Ma se la prima volta entri attratto dalla simpatia di Lino, le volte seguenti ci torni per i piatti della tradizione del “Tacco d’ Italia”, realizzati con materie prime rigorosamente made in Puglia. La carta varia stagionalmente, e propone ricette tipiche e qualche innovazione. Puoi iniziare con taglieri di salumi e formaggi tipici, come le freschissime burrate di Andria per passare poi alla classica focaccia barese, ai panzerotti tra cui spiccano il “papele papele” con pomodoro, mozzarella e basilico, l’“Aristoteles”, pomodoro, olive, capperi e cipolla. Immancabili le Friselle in tanti gusti favolosi e i classici taralli pugliesi. Ovviamente però il piatto forte sono le orecchiette, in tantissime deliziose preparazioni: alle cime di repa, al sugo d’agnello, di grano arso con cozze e stracciata, ma ci sono pure quelle “delichete” al basilico e pomodoro o le “veghène” solo per farti degli esempi. E se sei carnivoro invece devi assaggiare le mitiche bombette di Martina Franca, con formaggio canestrato e riduzione di Nero di Troia. E i dolci? Sono tutti fatti in casa. Da provare il suadente Tiramisù a base di burrata e il Banficiotto, un’autentico e golosissimo pasticciotto. Qui tutto è fresco, genuino e sa di Puglia.
Via Giuseppe Gioachino Belli, 116, 00193 Roma.Tel.06 320 1505

Il Tirolo a due passi dal Vaticano

Dal 1971 La cantina Tirolese della famiglia Macher, è l’ideale per ritrovare tutto il gusto dei piatti tipici altoatesini in un’atmosfera autenticamente tirolese all’ombra del Vaticano. Tutto in legno, caldo e accogliente, come solo una tradizionale Stube con le tovaglie tirolesi può essere, questo ristorante fa tutto in casa e cucina ognuna di quelle delizie per cui queste montagne meravigliose sono famose. Tutto è originale e home made: dal pane nero ai canederli, dai Käsespätzle al formaggio e speck agli Spinatspätzle(Gnocchetti agli spinaci fatti in casa con formaggio Bergader) dai Ravioli Carinziani alle patate fritte fino a tutti i dolci e molto altro ancora. La proposta è frutto di un’appassionata ricerca tra valli ed alpeggi dell’Austria e del Tirolo italiano alla ricerca dei prodotti migliori e dei sapori più autentici di quel territorio. Se ti mancano le atmosfere montane ti basterà venire qui e degustare il vero gulasch, lo stinco di maiale con i crauti e le patate, la fonduta di formaggio e la fondue bourguignonne, accompagnati dai pretzel caldi homemade e dalla migliore birra alla spina, per ritrovarti in un solo morso dritto in baita. Wiener Schnitzel, manzo alla Stroganoff, e Tiroler Platte con Costolette, collo di maiale, Würstel, Cevapcici, crauti e patate in cartoccio poi ti faranno saltellare di gioia, come la capretta di Heidi. Per concludere i numerosi dessert sono magnifici: Apfel Strudel e Kaiserschmarrn sono da manuale. Tutto è servito dal gentilissimo personale in costume tradizionale e con sottofondo musicale in tema. Jolledi- jolledi huuuuuu!!! 
Via Giovanni Vitelleschi 23 Roma. Tel. 0668136804

Il Piemonte nel quartiere Monti


A passeggio nel pittoresco quartiere Monti, nel cuore della Roma turistica, proprio a qualche traversa dai Fori Imperiali, è possibile fare un’esperienza di gusto tutta piemontese. Sin dalla vetrina tra Baroli e Barbareschi di pregio si capisce che nell’ enoteca con cucina” Fafiuchè”, non solo si beve benissimo, ma anche a tavola si parla proprio sabaudo. Con una carta vini con 800 referenze e una solo di Baroli e Barbareschi con 300 etichette è chiaro che il vino qui è il pezzo forte, ma la cucina piemontese vale altrettanto. E’ vero, c’è qualche piatto di cucina pugliese, come fave e cicoria o la tiella barese, in omaggio alla terra d’origine della mamma di uno dei titolari, ma qui soprattutto mangi tanti veri piatti piemontesi eseguiti come si deve, cosa rarissima nella capitale. La carta varia spesso e non è vastissima segno di poche cose ma ben fatte. Puoi gustare deliziosi crostoni al tartufo, con la salsiccia di bra o al fois gras, taglieri misti di salumi e formaggi tipici come il Castel Magno anche di alpeggio. Tra i primi c’è da innamorarsi tra tajarin al ragù e agnolotti del plin serviti nel tovagliolo come nel Monferrato mentre le carni (il fornitore è Martini Carni di Boves), ti ammalieranno: dalla tartare di fassona con scaglie di tartufo, al loro Brasato al Barolo, di una bontà commovente, fino al Vitello tonnato tradizionale di carne piemontese doc. E non farti sfuggire la tipicissima bagna cauda o nelle serate più fredde lo spezzatino su un letto di polenta. Per finire il pasto in gloria infine devi prendere il loro squisito bunet mentre la bruschetta con cremino e olio è un unicum che trovi solo qui. Esci felice sognando le Langhe e con le tasche piene di Gianduiotti e Giacomette Giordano.
Via della Madonna dei Monti, 28 Roma. Tel. 066990968

Foto copertina dal sito della Cantina Tirolese
Foto interne dalle pagine Fb dei rispettivi locali

  • RISTORANTI E PIATTI TIPICI

scritto da:

Valentina Franci

Giornalista freelance, romana e sommellier Fis, scrivo da anni su varie testate enogastronomiche online, tra cui Mangia&Bevi. Ho iniziato occupandomi di cultura, spettacoli, viaggi. Folgorata dalla cucina gourmet, sono un'edonista che esplora il mondo in punta di forchetta e ve lo racconta.

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