Le trattorie in provincia di Verona dove fare una vera cheap-experience

Pubblicato il 14 dicembre 2017

Le trattorie in provincia di Verona dove fare una vera cheap-experience

Chi l’ha detto che la gente chic non mangia nei posti cheap? Il gusto per la buona tavola non fa distinzioni di stile, i ricordi d’infanzia dei pranzi della domenica ci accomunano tutti e dunque può capitare che, in barba alla modestia dei luoghi e alla semplicità dei sapori, anche nelle trattorie più popolari della provincia capitino persone di tutti i tipi... A me piace molto vedere, accanto alle rumorose tavolate di giovanotti, coppie anziane e distinte o famiglie di turisti dall'aria un po' spaesata: è il bello di questi luoghi, perchè dove si mangia bene ci vanno proprio tutti.

Ad Affi 

Osteria Metti è una location molto suggestiva (soprattutto in estate) in cui la gestione ha un occhio rivolto al passato e uno al futuro: gli ambienti sono semplici ma curati e adatti anche a una clientela più giovane, mentre il menù è quello di una steackhouse americana coi fiocchi con in particolare la cowboy steak in edizione limitata, la fiorentina e la Tomahawk. Da bere, oltre al vino della casa e altre proposte in carta, una novità appena inserita è il Bolghieri rosso de Il Seggio.

A San Giorgio in Salici 

Detta “dal Cionca” (ed è meglio usare questo nome da quelle parti, altrimenti non ti sanno dare indicazioni per arrivarci!) la Trattoria al Bersagliere è un luogo modesto ma sempre molto affollato, dove il tempo si è fermato... E il conto pure! Tutti si stupiscono dell’ottimo rapporto qualità prezzo, perché le porzioni sono generose e ben condite in rapporto alla spesa. Qui va forte il pranzo domenicale, si mangia tipico veronese, casalingo e ruspante, e si trovano tutti i sapori dei ricordi dell’infanzia.

A Isola della Scala 

Per farmi portare dal mio cavaliere al Bar Trattoria Triestina, lo ammetto, ho dovuto insistere non poco perché, va detto, non è posto per uscite romantiche. Io però, volevo assolutamente provare un’abbondante porzione del vero Risotto all’Isolana preparato secondo l’antica ricetta tradizionale, e sapevo che questo era il posto giusto: è una vecchia trattoria a conduzione familiare in cui si bada poco alla forma ma molto alla sostanza, dove una scorbutica nonnina tuttofare si aggira ombrosa per i tavoli, controllando che non si avanzi nulla, dove si trova lo spirito di una provincia e di antichi sapori che non esistono più.

A Isola della Scala 

Cosa ci fa un’hamburgheria in un elenco come questo? Niente paura, Borgo Burger by Osteria Borgo Doltra serve 16 tipi di hamburger secondo la moda, ma non ha dimenticato le sue origini e quello che piace a chi viene a mangiare da queste parti: l’ambiente è curato ma informale, le carni sono selezionate (con grandi polpette per niente striminzite) accompagnate da pane artigianale, si servono piadine ferraresi e primi piatti fra cui (ovviamente) il Risotto all’Isolana, e la cucina è anche da asporto.

A Corrubbio di Negarine (Valpolicella) 

Moro Freoni è un hotel, ristorante, pizzeria e bar dall’aspetto un po’ così, spesso chi ci entra è di passaggio e con basse aspettative ma poi si deve ricredere davanti alle portate abbondantissime a base di piatti tradizionali come le trippe (in brodo o alla parmigiana) e alla cucina casalinga e davvero buona. Ultima sorpresa, dopo che avrai fatto fatica ad arrivare alla fine del pasto? L’incredibile rapporto qualità prezzo.

A S. Maria in Stelle (Valpantena) 

La Trattoria Pantheon è senza dubbio la classica trattoria di paese realmente retrò, in cui si serve il vino della casa e i prezzi sono onesti e alla portata di tutti, in cui non si trovano coppiette in vena di romanticherie ma famiglie di una certa età o allegre compagnie di ragazzotti… Ed io, che vado per esplorare e sperimentare la cucina casalinga e genuina! Qui ho scoperto ottima pasta fresca (da provare i bigoli con le sarde) e dolci, tutto fatto in casa.
 
Foto di copertina di Trattoria al Bersagliere dal Cionca
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scritto da:

Camilla Cortese

Due lauree, otto redazioni, sette lavori, un licenziamento, due romanzi. Una casa, due gatti, trenta piante, milioni di parole. Del più brutto libro della storia salvo il titolo: Mangia (tutto), prega (la tua psiche), ama (te stesso e chi lo merita).

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