Giuseppe Romanazzi porta la ricercatezza gastronomica in uno spazio in cui condividere golosità ed emozioni

Per chi bazzica Giovinazzo il nome di Giuseppe Romanazzi potrebbe suonare familiare. Il successo di Romanazzi’s Apulian Restaurant ha attirato bongustai alla ricerca di porticcioli insoliti da tutta la provincia. Così insieme a sua moglie Sonia ha deciso di raddoppiare con SoSo’ Vineria & Cucina. Qui hanno messo tutta la passione per il fine dining in un contesto più easy, dove le tovaglie bianche lasciano il posto a tavoli in radica e gazebi o pochi passi dal mare. Ma non aspettatevi piatti elaborati o voli pindarici gastronomici: qui l’atmosfera è rilassata, fatta per trascorrere una serata in allegria insieme agli amici più cari, quelli che per mesi non abbiamo potuto vedere.

Niente taglieri salumi & formaggi da SoSo’

Ci accomodiamo e tra le nostre mani plana una carta dei vini che ha una bottiglia giusta per tutti. In più, per chi ama la birra o la mixology dinner, non rimane a bocca asciutta. Si inizia a fare sul serio già dagli antipasti. Il menu - essenziale e stagionale - li divide in crudi e cotti. Noi ne abbiamo fatto incetta, ricoprendo il tavolo di piatti da poter condividere con i commensali. Unica avvertenza: al contrario di ciò che accade in tutte le vinerie, sui taglieri di SoSo’ non ci sono né salumi né formaggi. Troverete piuttosto scioglievoli tartare di manzo o di spigola, tonno alla barese o speck d’anatra con fiorone salato e barbabietola.


Il mare resta una solida coordinata per la carta di SoSo’, espressa in modo concentrato e diretto nella Ceviche di pesce spada, marinato a secco con sale e zucchero, a cui poi viene aggiunto del succo di agrumi, finocchio alla curcuma e cipolla rossa caramellata.


Romanzzi e il suo team di cucina hanno valorizzato l’elemento polpetta in tutte le forme possibili. Gli appassionati avranno di che divertirsi. Addentare una delle Polpette di tonno che planano al centro del tavolo, calde, confortevoli come un abbraccio, bellissime nell’impiattamento curato al millimetro può diventare un’esperienza personale che, anche senza scattare alcuna foto, si può condividere all’istante con i propri commensali.


Dedicarsi agli sfizi e fritti di SoSo’ è un divertimento che vale il viaggio. L’idea di Romanzzi in cucina è quella di giocare con le consistenze e con i nomi dei piatti. Ecco che ad un certo punto le Pettole alla finta carbonara occhieggiano dal centro del tavolo. Il miracolo della consistenza è dato dalle proteine del formaggio, cotte al punto giusto, e colorate come finto tuorlo dalla curcuma.

Fare sul serio: i piatti da non perdere

Il tagliere torna soprattutto per le portate principali, mai banali e sempre legate a un ricordo di vita della coppia di ristoratori. Infatti, dentro la cucina giovinazzese battono tanti cuori: uno di questo è spagnolo. Il Secreto iberico arriva in tavola assieme a una riduzione di primitivo e a delle rinfrescanti verdure grigliate. Si tratta di un taglio di carne commovente, che viene cotto alla piastra in modo da lasciare la carne morbida. Merito della particolare alimentazione di questo animale selvatico, alimentato a ghiande.


Un altro tagliere che ci mette in viaggio da seduti è l’Orata al finto pil pil. Questa tecnica di cottura, tipica della cucina basca, accompagna solitamente il baccalà con una salsa bianca a base di aglio, olio e peperoncino. L’orata viene cotta a bassa temperatura, senza la classica pentola di terracotta, e accompagnata da salsa e verdure grigliate.


Come avviene da Romanazzi’s, anche da SoSo’ non si può andar via senza aver assaggiato uno dei dolci in carta. Secondo lo chef patron del locale se fino al dolce si è soddisfatti al 100%, il dessert deve portarci oltre. E lo fa: il Cubo White mantiene la promessa della bellezza estetica e della bontà gastronomica.


La freschezza della frutta secca si infrange contro il sablè al cioccolato su cui svetta il cubo di semifreddo al cioccolato bianco, bagnato dalla salsa al caramello salato. E con l’ultimo boccone la soddisfazione schizza oltre ogni percentuale di piacere possibile.

Il fine dining da tovaglie bianche vi ha stufato? Non perdete tempo ad inseguire le stelle: meglio quattro amici, il piacere della condivisione e del cibo pensato per sedurre e conquistare.

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