​Mai come ora, festeggiamo la giornata internazionale della felicità

Pubblicato il 18 marzo 2022 alle 15:50

​Mai come ora, festeggiamo la giornata internazionale della felicità

Organizzata dall’ONU, si festeggia domenica 20 marzo.

Lo sapevi esistesse la Giornata Internazionale della Felicità? Ebbene sì, è una ricorrenza dedicata all’essere felici per riconoscere l’importanza della felicità nella vita delle persone in tutto il mondo. 

La Giornata si celebra il 20 marzo di ogni anno a partire dal 2013 e la data è stata stabilita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La proposta è stata avviata dal Bhutan, un Paese che ha riconosciuto il valore della felicità nazionale rispetto a quello del reddito nazionale fin dai primi anni ’70. Il Bhutan infatti ha addirittura adottato l’obiettivo della Felicità Nazionale Lorda sostituendolo al Prodotto Nazionale Lordo (PNL). Potrebbe far sorridere, ma è una scelta bellissima. 

Il tema di quest’anno

Il claim è “Resta Calmo. Sii Saggio. Sii Gentile”. Nello specifico… 

Resta Calmo. Sono molte le cose al di fuori del nostro controllo. Ricordiamoci di respirare e concentrarci su ciò che conta davvero in modo tale da poter rispondere in modo costruttivo.

Sii Saggio. Fare scelte sagge aiuta tutti. Scegliamo azioni positive che sostengano il nostro benessere e aiutiamo gli altri a fare lo stesso.

Sii Gentile. Siamo tutti sulla stessa barca, anche quando siamo costretti a separarci. Restiamo in contatto e cerchiamo di aiutare gli altri che ne hanno bisogno.

I libri consigliati

Apprendista di felicità. Una vita in giardino è una raccolta curata da Emanuela Rosa - Clot, direttrice della rivista Gardenia. Perché la cura del proprio giardino prende la forma di esercizio filosofico e spirituale;

Come non citare Marie Kondo, creatrice di un metodo per mantenere l’ordine nelle proprie case (e nella propria vita) tramite l’eliminazione di tutto ciò che non apporta gioia. Il suo sistema, già approfondito nel bestseller Il potere magico del riordino, è espresso in pillole e consigli nel manuale 96 lezioni di felicità (Vallardi, traduzione di Maddalena Togliani);

Secondo Ecologia della felicità di Stefano Bartolini (Aboca), la via per la salvaguardia dell’ambiente passa da approcci forieri di felicità, come rallentare, condividere, e rifarsi a principi di solidarietà e comunità;

La felicità sul comodino (TEA), che passa dal riconoscimento degli ostacoli che noi stessi ci poniamo e che ci impediscono di gioire realmente;

Ilaria Gaspari in Lezioni di felicità. Esercizi filosofici per il buon uso della vita (Einaudi) si occupa di esplorare in chiave contemporanea le idee sul tema di filosofi come Parmenide, Epitteto e Epicuro, rivivendole in un percorso affrontato con serietà, ma anche con un po' di ironia;

Un altro approccio è quello esposto in Hygge. La via danese alla felicità (Mondadori, traduzione di Manuela Faimali), che descrive un’idea di gioia legata all’intimità e al calore da ritrovare nella propria casa e nei propri affetti;

Francesco e Luca Cavalli in La scienza della felicità (Rizzoli) indagano il significato di questa parola attraverso gli strumenti messi a disposizione da discipline come la chimica, biologia, e genetica, senza dimenticare il percorso storico di questo tema.

… e i cibi che rendono felici

1. Cioccolato fondente ricco di triptofano;
2. Frutta a guscio e semi fonte di Omega 3;
3. Cibi fermentati che stimolano la produzione di serotonina;
4. Banana: rimedio naturale antistress;
5. Uova: fonte di vitamine del gruppo B e di vitamina D;
6. Yogurt: grazie al calcio favorisce il funzionamento del sistema nervoso e il buonumore;
7. Cocco: fonte di energia;
8. Spinaci e verdure a foglia verde ricche di vitamina C e magnesio;
9. Pomodori: importante fonte di licopene dal potere antiossidante;
10. Lenticchie: i legumi della felicità;
11. Mirtilli e frutti di bosco che attivano risposte positive nel cervello.


Foto by Cande Westh on Unsplash
 

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scritto da:

Maggie Ferrari

I miei ricci parlano per me. Scatenata e bizzarra la notte, frenetica e in carriera di giorno. Toglietemi tutto ma non i miei apericena in centro e la malinconia del weekend, quando mi manca Milano.

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