6 spiagge nudiste in Toscana dove fare il bagno come mamma t'ha fatto

Pubblicato il 17 luglio 2017

6 spiagge nudiste in Toscana dove fare il bagno come mamma t'ha fatto

Naturismo. Questo strano fenomeno. Il genere umano ha impiegato ere ed ere per vestirci, al punto da creare un altro strano fenomeno chiamato moda, eppure esiste tutto una filosofia di vita di umani che amano liberarsi dei loro vestiti e vivere esperienze totalizzanti a contatto con la natura. Per cultura e retaggi familiari personalmente ho qualche problema con il nudismo e qualche riserva per quello che ritengo eccessivamente freak, al contrario del mio compagno che, se potesse, andrebbe pure a lavoro nudo. Ma non mi disturba assolutamente quello altrui, anche perché si sa, soprattutto in estate ed al mare la propensione generale è quella di scoprirsi il più possibile e lasciarsi più andare, per cui ben vengano le spiagge nudiste, soprattutto in un paese fin troppo bigotto come l'Italia. Con mio grande stupore, ho scoperto che la Toscana è ricca di spiagge nudiste, dune selvagge ed incontaminate dove anche i più pudici e non necessariamente naturisti per vocazione possono disinibirsi e liberarsi di vestiti e costumi da bagno. Eccone alcune:

La spiaggia dell'isola dove il naturismo è regolamentato

L'Isola d'Elba comprende diverse spiagge nudiste. In primis Acquarilli, dove il comune di Capoliveri nel 2015 ha regolamentato la pratica del naturismo. Arrivarci non è semplicissimo, in quanto, lasciata l'auto al parcheggio, bisogna percorrere uno scosceso sentiero in discesa e non ci sono servizi, ma ripaga una spiaggia sorprendente, con sabbia e ciottoli neri ed acqua trasparente. 

La spiaggia dove il nudismo è praticato dagli anni '70

Spiaggia nudista molto gettonata anche quella di Nido dell'Aquila, a pochi chilometri a sud di San Vincenzo, nel Parco Naturale di Rimigliano, dove il naturismo è praticato fin dagli anni '70. Anche il comune di San Vincenzo, con una delibera del 2010, ha ufficialmente destinato questo tratto di spiaggia alla pratica naturista.

La spiaggia per famiglie e nudisti

Anche Marina di Bibbona, nonostante sia molto frequentata dalle famiglie, nella sua zona più a sud, è una meta ambita dai nudisti, complice anche la pineta che rende più piacevole un'intera giornata al mare. Per raggiungere questo tratto di spiaggia sabbiosa, bisogna parcheggiare nel piazzale antistante il campeggio, seguire a piedi il sentiero che conduce al mare e proseguire in direzione sud per una quindicina di minuti.

La spiaggia nel parco naturale

All'interno del Parco Regionale della Maremma, circondata dalla macchia mediterranea del Parco dell'Uccellina, si trova un'altra spiaggia nudista, quella di Marina di Alberese. Nella sua zona più a sud, raggiungibile percorrendo un tratto di spiaggia a piedi, trovi, infatti, una spiaggia frequentata dai nudisti con sabbia molto fine, piuttosto selvaggia e priva di servizi.

La scogliera nudista

In località Romito, a sud di Livorno, si trova la piccola spiaggia di Sassoscritto, altra meta amata dai nudisti. Più che di una spiaggia si tratta di una scogliera praticabile, dove gli scogli sembrano disegnati dall'acqua, da cui il nome del luogo, per raggiungere la quale bisogna parcheggiare e scendere lungo un ripido sentiero. 

La spiaggia nudista nell'oasi del WWF

Anche la spiaggia nei pressi dell'oasi naturale del WWF di Burano, tra le località Chiarone e Macchiatonda, a Capalbio, è meta di nudisti, grazie al suo carattere selvaggio e lontano da occhi indiscreti. Raggiungibile percorrendo a piedi un tratto di spiaggia, si tratta, infatti, di una duna sabbiosa riparata dalla macchia mediterranea. Capalbio è stata anche la prima località italiana ad aver ospitato nel 2014 il primo Festival del naturismo.

(Foto di copertina di Armando Lobos da Flickr CC)
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scritto da:

Maddalena De Donato

Lucana di nascita e fiorentina di adozione, ho scoperto in Toscana i veri piaceri della vita: mangiare bene, bere ancora meglio, viaggiare, condividere, ma soprattutto scrivere. L'unica arma che tollero è il cavatappi e scoprire nuovi locali è una dipendenza da cui non riesco ad uscire. Non a caso il mio blog si chiama Mad Tasting.

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