​NoLo, SouPra, NaPa: i quartieri emergenti di Milano e i locali da conoscere

Pubblicato il 3 gennaio 2024

​NoLo, SouPra, NaPa: i quartieri emergenti di Milano e i locali da conoscere

La movida di Corso Como oppure sui Navigli? Sì d’accordo ma ormai sono cosa più che nota. Stessa roba, vista, rivista, bevuta e ballata per anni. Milano è una città che non sta mai ferma, figuriamoci. Gli piace innovare, reinventarsi, allargarsi, ridisegnarsi. Negli ultimi anni non mancano i quartieri che da poco desiderabili sono diventati tra i più cool della City. Un esempio su tutti? Sì, lo so che stai pensando a NoLo. E ci sta perfettamente come immagine. Quando ero piccolino, nessuno pensava di acquistare una casa da queste parti per svariati motivi che non stiamo qui a raccontare, perché mica siamo in un’agenzia immobiliare, ma oggi appena dici: “Vivo a NoLo”, la gente ti guarda come se fossi un privilegiato che vive la città cosmopolita e si adatta all’alternarsi dei tempi e delle mode. Una sorta di guru urbano 3.0. Adesso, lungi da me entrare nel merito della questione, perché io poi mica sono un vero Noler - eh sì, è così che amano farsi chiamare da qualche anno gli abitanti di North of Loreto, tra piazza Morbegno, Rovereto e Turro - ma l’idea è quella di fare un giro nei quartieri milanesi in ascesa, diciamo che potrebbero diventare i NoLo di domani, e fermarci a bere una sciocchezza o magiare una cosa al volo, ammirando l’evoluzione urbanistica come se fosse un miracolo del progresso.

NoLo

Non si poteva che partire da qui. Gli abitanti di NoLo non sono milanesi ma Nolers. Vivono in un quartiere frizzante, culturalmente in movimento, tra murales, negozi e un’aria molto International. Il Comune chiude le vie per farle diventare delle strade pedonali dove sedersi sulla panchina o giocare a ping pong, tra vasi di ulivo e posti auto sacrificati in onore di non ho ancora ben capito cosa, ma loro, i Nolers non si lamentano perché tanto “la macchina se vivi a Milano non ti serve”. E si ritrovano nei tanti locali molto fluidi della zona, con un senso di appartenenza che negli anni è cresciuto come il prezzo delle case al metro quadro.

Dove bere una birra: Ghe Pensi Mi

Se siamo a NoLo non si può non fermarsi al Ghe Pensi MI per bere una birra. Ma non solo. Per fare una chiacchiera, rigorosamente all’esterno, in piazza Morbegno, e in tutte le stagione dell’anno, quindi anche se fuori ci sono -3 gradi, si deve stare lo stesso sul marciapiede. Ci sono anche i cocktail, ma io qui mi prendo una birra, assaggiandone una delle sei alla spina a rotazione. Nelle sale interne si organizzano serate di stand up comedy ed eventi a tema.
Ghe Pensi MI - piazza Morbegno 2, Milano - tel. 3519744469

Dove mangiare: Silvano - Vini e cibo al banco

La scelta per mangiare qualcosa a NoLo è sconfinata. Ci fermiamo da Silvano per comodità, visto che è proprio di fianco al Ghe Pensi MI e ha lo stesso civico, e perché è l’ultimo locale ad aprire i battenti, in ordine cronologico, nel fervido e pulsante quartiere. Nato da una costola di Ratanà, si può mangiare un piatto di lasagne o una focaccia. L’approccio è molto easy, con un tocco vintage, seguendo una formula che ai Nolers piace dannatamente.
Silvano - Vini e cibo al banco - piazza Morbegno 2, Milano - tel. 0272193827

SouPra

Il miracolo lo ha fatto la Fondazione Prada. Da quando ha aperto, la zona tra corso Lodi, viale Ortles e via Ripamonti, è diventata un “place to be”. E come si conviene in questi casi di rigenerazione urbana, come direbbero gli addetti ai lavori ma quelli bravi, a contribuire alla trasformazione intervengono anche nuovi studi di architettura, spazi culturali, locali ovviamente molto alla moda e hub digitali. E se non sai esattamente cosa sono, poco importa. È il miracolo urbano, bellezza. Ah, il nome: SouPra, South of Prada. Ma c’è chi lo chiama anche Scalo Romana. L’eterna lotta tra l’idioma italico e gli anglismi, che proseguirà senza mai vedere un vero vincitore negli anni a venire. 

Dove bere un caffè: Bar Luce

Il Bar Luce, siamo all’interno della Fondazione Prada pare disegnato per qualche fiaba. Si torna indietro nel tempo, diciamo negli anni Sessanta, con particolari in formica e altre amenità retrò, frutto del tocco del regista americano Wes Anderson che per l’occasione è diventato un interior design. C’è anche un flipper e un jukebox che catapultano indietro di mezzo secolo e oltre, creando un’atmosfera assolutamente sospesa, da assaporare insieme a un caffè o a un panino al salmone.
Bar Luce - Largo Isarco 2, Milano - tel. 0256662611

Dove mangiare (come una volta): Casottel

Dopo una scorpacciata di design, passiamo in una trattoria storica di Milano. In un certo senso, anche qui il tempo si è fermato, con la location che resta autentica e la cucina “come una volta”. La Trattoria Casottel, una ex bocciofila in zona Porto di Mare, propone piatti della tradizione milanese ma non solo. La cotoletta offre la possibilità di effettuare un viaggio nel tempo. Quando passerà il freddo, mangiare nel giardino diventa quasi un obbligo.
Casottel - via Fabio Massimo 25, Milano - tel. 0257403009

NaPa

Avanti con gli acronimi. Tocca a NaPa, ossia Naviglio Pavese. Semplice semplice. Come il mood, meno impostato di quello del cugino, il Naviglio Grande. Qui ci spostiamo quasi al confine con la periferia, con la zona sud di Milano. Se il Naviglio Grande è una delle zone della movida ormai da decenni - mi ricordo quando in Darsena si poteva ancora posteggiare l’auto - il nascente quartiere del Naviglio Pavese è più un distretto del cibo, ma molto più slow. Si tratta di un territorio d’affezione degli chef, altro che architetti, che hanno deciso di creare una sorta di distretto gastronomico. Da queste parti, quindi, non mancano certo i ristoranti dove prenotare una cena.

Dove mangiare: Motelombroso

Motelombroso trova spazio in un’ex casa cantoniera di fine ‘800 ed è uno degli indirizzi assolutamente da provare di NaPa. Per mangiare in giardino, attendiamo tempi migliori. La serata parte dall’aperitivo, con un cocktail ben miscelato oppure un bicchiere di vino, accompagnati da taralli e qualche oliva. Location di impatto, con il design che conquista l’occhio. Per far innamorare anche il palato, oltre al menu degustazione, quello alla carta propone uno spaghetto limone e pecorino, pesce spada alla brace e, per finire, una torta ai funghi. Il conto è allineato alla location.
Motelombroso - Alzaia Naviglio Pavese 256, Milano - tel. 3331855267

Dove mangiare 2: Erba Brusca

Lo spirito è quello dell’osteria, ma con un tocco assolutamente contemporaneo. Erba Brusca è un indirizzo bucolico, al confine tra la città e la campagna, in fondo al Naviglio Pavese, con una cucina che premia gli ingredienti a chilometro zero, per quanto riguarda le erbe dell’orto, circa 4mila metri quadrati a 50 metri dal ristorante. I piatti sono curati dalla chef Alice Dalcourt, con un menu degustazione da quattro portate (2 antipasti, un primo a scelta e il dolce), oppure con un secondo al posto del primo o, ancora, da sei portate (2 antipasti, 2 primi, il secondo è il dolce), con prezzi fino a 49 euro. Cucina non banale e molto personale. La carta dei vini completa splendidamente la cena.
Erba Brusca - Alzaia Naviglio Pavese 286, Milano - tel. 0287380711

Foto di copertina dalla pagina Fb di Erbabrusca

  • VITA DI QUARTIERE

scritto da:

Fabrizio Arnhold

Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.

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