L'anima musicale del RAL8022: 'Un vinile lo scegli e ti resta per sempre'

Pubblicato il 12 settembre 2018

L'anima musicale del RAL8022: 'Un vinile lo scegli e ti resta per sempre'

Diggler Smith gestisce il Vinyil Culture il negozio di dischi al RAL8022. E si prepara al Vinyl Culture Market

Quante cose accadono al RAL8022? Un sacco. Ogni volta che passo scopro qualcosa di nuovo. Il fatto che si bevano ottimi cocktail ormai è assodato, ho messo alla prova più volte l’abilità dei bartender, ma c’è un elemento di sottofondo che concorre a formare la personalità del locale: la musica. Entri, fai due passi verso la sala di sinistra e finisci al Vinyl Culture, il negozio del disco in vinile, ospitato nello stesso locale. E se Paco è il deus ex machina del RAL8022, dietro al bancone del negozio troviamo Diggler Smith.

Il suo è un nome d’arte perché in realtà si chiama Paco Terio, ma non vuole che si sappia troppo in giro. Artista, musicista, esperto di vinili, nato a Bari 46 anni fa, durante la sua vita ha girato in Italia - Roma, Firenze, L’Aquila - e all’estero, passando da Londra e New York. Ordino da bere, lui no perché ha mal di testa, e mi siedo di fianco. Un’occhiata ai tanti dischi e la prima domanda arriva da sola, con un moto di spontaneità.

Perché un negozio di dischi in un locale?
“Prima di tutto per differenziarci e poi anche per una questione economica. Avviare un’attività ha costi importanti, dividere lo spazio con il RAL8022 li fa scendere e poi mi piace l’idea di influenzare la playlist”.

Merito anche di Paco?
“Sì. L’ho incontrato e ho apprezzato subito la sua umanità. Al RAL8022 ognuno può fare quello che si sente, ciò che davvero lo rappresenta. E’ un posto che non cambierei per nessun negozio al mondo”.

Il vinile sta tornando di gran moda. Complice il rigurgito retrò - ma non dirò mai che il merito è anche della moda hipster -, il disco in vinile sta vivendo una seconda giovinezza, dopo il tracollo di vendite registrato all’inizio degli anni Duemila.

Perché questo ritorno alla puntina?
“Credo che il vinile sia un mondo a parte, il mercato del disco è anche collezionismo. La voglia di scoprire un nuovo artista e scambiare i propri dischi ai mercatini: comprare un disco è qualcosa che va oltre l’ascolto”.

Voglio capire meglio.

Perché si dovrebbe compare un disco in vinile nell’epoca dello streaming musicale?
“Non prendi un brano in affitto, come succede con i servizi di streaming. Se ti porti a casa un vinile è come se un pezzo di quel gruppo diventasse tuo. Non lo puoi cancellare come un file audio, il disco ti deve piacere davvero, lo scegli e ti resta nel tempo”.

Per la prima volta nel cuore della città, il 23 settembre in via Corsico sbarca il Vinyl Culture Market. Si tratta di un vero e proprio evento dedicato al disco in vinile che ospiterà bancarellisti professionisti, negozi specializzati, collezionisti privati che avranno l’opportunità di proporre la propria collezione di dischi a chi ama o vuole avvicinarsi a questo settore.

Come mai proprio in via Corsico?
“La via è diventata il centro nevralgico dei Navigli anche grazie a noi. A Milano un evento come questo, un mercatino di dischi con tanti eventi collaterali tra arte e musica, non c’era. La nostra idea è quella di creare qualcosa di esclusivo”.

Ho praticamente finito il mio drink. Prima di spostarmi nei tavolini fuori e ordinarne un altro, perfettamente in orario per l’aperitivo, sto pensando di comprare un giradischi e un vinile da appoggiarci sopra. Magari proprio al Vinyl Culture Market.

Diggler, ma qual è il tuo disco preferito?
“Impossibile dirtene uno solo. Tra i primi 33 giri che ho comprato, però, mi ricordo quello dei Tangerine Dream”.

Nella foto di copertina Diggler Smith 

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  • INTERVISTA

scritto da:

Fabrizio Arnhold

Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.

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