Banana Republic: un'accoglienza in perfetto stile italiano

Pubblicato il 21 aprile 2016

Banana Republic: un'accoglienza in perfetto stile italiano

Ci sono locali in cui ci si sente subito a casa, locali dall’atmosfera calda e familiare che ti accoglie ed abbraccia, mettendoti a tua agio sin dal primo momento. Il Banana Republic, storico locale del quartiere Prati di Roma, è sicuramente uno di questi. Ancor prima di un’ottima osteria, con cucina espressa e prodotti di qualità, di un eccellente cocktail bar, capostipite della nuova scena romana in fatto di drink, questo bistrot polifunzionale è infatti un vero e proprio salotto di quartiere, in cui clienti abituali e avventori casuali si ritrovano quotidianamente per condividere momenti di gusto e relax.

Questa alchimia, che dura ormai da oltre vent’anni, si fonda, in primis, sulla squadra del Banana, come sono soliti chiamarlo i suoi frequentatori più affezionati; un team affiatato composto dagli storici proprietari, Mizzi e Brambro, dall’head-bartender e anima delle serate Paolo Sanna e dai ragazzi del banco, Peppe Prosperi e Giulia Castellucci,e della sala, Daniele Cecchi, Elio De Rosa e Andrea Pierleonzi.

Il Bistrot


Vent’anni di storia non si costruiscono se non si possiedono delle basi solide; fondamenta che, nel caso del Banana Republic, affondano salde nella sua cucina. Con il passare del tempo, infatti, molte caratteristiche del locale sono cambiate, adattandosi via via alle mode e ai gusti del momento, ma l’offerta culinaria, fatta di ricette tradizionali e materie prime sceltissime, è rimasta quasi immutata. Oggi, che ci si ritrovi per un pranzo veloce di lavoro, una cena o un piatto notturno, l’offerta culinaria propone poche portate ben selezionate, con primi preparati con pasta artigianale di un pastificio locale, magnifiche carni, cotte e crude (con un’ampia selezione di tartare), e piatti pensati per un consumo più veloce, come fritti e gli ormai diffusissimi burgher. Grazie ad una proposta tanto varia ed articolata questo locale ha saputo conciliare le esigenze dei lavoratori della zona con quelle più particolari di chi cerca, magari, un buona pietanza cucinata anche nel cuore della notte. Fra le molte sfaccettature del menù è però la carne il vero fiore all’occhiello, con una tagliata di manzo ed uno spiedino di tagliata da leccarsi i baffi.

Il cocktail bar


Se il menù della cucina, seppur vario, è formato da pochi piatti, quello del cocktail bar è un’enciclopedia del buon bere, con cinque pagine di drink ideati dall’head-bartender Paolo Sanna. Fra i primi a portare l’alta miscelazione a Roma, Paolo ha creato un vero e proprio movimento, sviluppato (e a volte copiato) in tutta Italia: il Perfetto Stile Italiano. Partendo dalla riscoperta delle nostre eccellenze regionali e locali ha infatti reinterpretato i grandi classici internazionali in chiave italiana, sostituendo o integrando gli ingredienti provenienti da tutto il mondo con i nostri cordiali, genepì, mirto, rosoli, amari, aniciati e ratafià. Così un “Bloody Mary”, celeberrimo drink dalle origini incerte, si trasforma nel “Mario Rossi” (Gin Bordiga Smoke, succo di pomodoro, tintura al rosmarino, tintura al peperoncino, limone spremuto, sale affumicato), un cocktail che armonizza le note affumicate di un gin tutto italiano, il Bordiga Smoke, con il gusto di prodotti assolutamente tipici come il pomodoro ed il rosmarino, mentre un sempreverde “Manhattan” viaggia fino a diventare “Un italiano a Manhattan” (Stravecchio Branca, Vermouth Cocchi Amaro, gocce di liquore di gelso rosso, zest di limone), che riscopre uno dei brandy di casa nostra, lo Stravecchio Branca, abbinandolo ad un magnifico vermouth di Torino e ad una chicca ritrovata dallo stesso Paolo Sanna, un liquore al gelso rosso. Ospitando, per anni, tutti i lunedì, i più grandi barman italiani dietro al banco del Banana Republic, questa idea di cocktail, questa filosofia è così cresciuta, raggiungendo, oggi, vette davvero molto alte. Un lavoro abile ed attento che ha portato anche alla creazione di drink divenuti orami quasi dei classici fra gli appassionati, come il “Vendetta” (Campari, Biancosarti, Cinzano 1757, bitter al coccolato, lamponi, spumante brut), miscelato sour e bilanciato, con un perfetto equilibrio fra le note acide e quelle zuccherine, e un top di spumante brut dalla splendida entrata, e divertenti esperimenti, come “Caffè Sospeso” (Mistrà Pallini, velluto alcolico di liquore al caffè e Frangelico) che gioca con le nostre più antiche tradizioni, riproponendo una sorta di twist on classic sul caffè corretto.

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scritto da:

Giampiero Francesca

Un passato da critico cinematografico e televisivo, vissuto a girare l’Italia seguendo festival e film… un presente da appassionato di whisky, cocktail e miscelazione, ancora in giro alla scoperta, ora, dei migliori locali in cui bere un drink

IN QUESTO ARTICOLO
  • banana republic

    Via Giovanni Bettolo 3/A, Roma (RM)

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