I 2 anni di Fuoriporta: tra successi e idee innovative

Pubblicato il 19 novembre 2019

I 2 anni di Fuoriporta: tra successi e idee innovative

A pochi e piacevoli passi dalla maestosa e suggestiva Porta San Biagio di Lecce, da due anni ha preso vita una realtà che merita di essere scoperta. Prende il nome dalle vicinanze con l’antico ingresso nella città di Lecce: Fuoriporta. Solo che Angelo, il titolare, ha deciso di aggiungerci una tag-line per dar ragione sin da subito della proposta estremamente eclettica e variegata: Caffè, Market & Gourmet.
 


In due anni di attività, il Fuoriporta è riuscito a farsi strada grazie all’originalità dell’offerta e soprattutto grazie alla straordinaria attenzione per le esigenze e i bisogni di tutti.
Una formula decisamente vincente, quindi, che abbiamo deciso di indagare con curiosità scambiando due chiacchiere con Angelo.

Hai aperto quest’attività due anni fa, esattamente il 2 ottobre, quindi avete spento le prime 2 candeline appena da qualche settimana. Come ti senti a riguardo? Qual è il bilancio?
Sì, abbiamo festeggiato proprio il mese scorso. Sicuramente avere e gestire un’attività richiede tanto impegno e sacrificio, oltre che un amore incommensurabile per questo lavoro. Ma i risultati non tardano ad arrivare se si ha la pazienza e la tenacia di lavorare sodo e di tirare dritto verso il proprio obiettivo, nonostante le prime avversità. E soprattutto non bisogna lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà che un mestiere come il nostro ha per sua natura. Il nostro è un lavoro molto soggetto ai trends e ad alti e bassi dovuti anche al periodo dell’anno: d’inverno si lavora molto di più con la caffetteria, tra colazione e pausa caffè, d’estate più nel tardo pomeriggio. E così bisogna essere bravi a intercettare i cambiamenti, le abitudini, le esigenze dei propri clienti.



Parli di esigenze e bisogni dei clienti. Sei e siete molto attenti nei confronti dei gusti di tutti. Qual è il concept di Fuoriporta?
Be’, ho e abbiamo cercato di pensare a qualcosa di nuovo, di veramente originale. La nostra proposta spazia dalla caffetteria all’aperitivo, passando per la pausa pranzo, perciò sarebbe riduttivo appellarci con un solo sostantivo, come bar o caffetteria, anche perché credo che il bar tradizionalmente inteso sia ormai una cosa desueta e ormai superata. Quindi abbiamo intercettato questo trend e abbiamo guardato al futuro, con una formula più eclettica e versatile, meno soggetta a etichette univoche. Da qui il nome “Caffè, Market & Gourmet."

So che siete attenti anche ai menù, dando la possibilità a tutti di provare i prodotti che preferiscono.
Sì, siamo molto attenti alle cosiddette “problematiche”: allergie, intolleranze e disagi che portano le persone a doversi limitare. Ma non è solo questo: in realtà siamo attenti a trasmettere la cultura della buona alimentazione, del nutrirsi bene e del prendersi cura di sé senza dover per questo rinunciare al cibo buono e gustoso. Quindi sì, cerchiamo di proporre un’offerta healthy, ma allo stesso tempo allettante.

Come ci riuscite? Cioè, cosa si trova da voi?


Si inizia dal momento colazione, quindi largo alla pasticceria di ogni tipo, da quella classica con croissant farciti con crema, nutella, marmellate, creme di frutta secca alla pasticceria vegetariana e vegana, senza glutine, senza lattosio. Per quanto riguarda la pausa pranzo l’offerta varia tantissimo, strizzando sempre l’occhio ai suggerimenti light, dal momento che si tratta di ritagliarsi una pausa dal lavoro e quindi meglio non appesantirsi. Quindi consigliamo insalate di riso venere con verdure croccanti, carote e sedano, mango e melograno; oppure un’insalata mista di cereali con orzo, farro, riso, a cui abbiniamo la raffinatezza dei funghi e della stracciatella. Poi ancora una proposta etnica declinata ai prodotti locali: cous-cous con verdurine, arancia, fichi secchi e mandorle. Per il resto largo a insalate verdi, Caesar salad con pollo, carpaccio di bresaola e rosticceria. Ovviamente lavoriamo tanto anche con il servizio d’asporto, ma siamo ben attenti a servire tutto, anche in loco, in coppettine e contenitori di bamboo. Al momento dell’aperitivo concediamo ovviamente qualcosa di più composto con salsine agrodolci, polpettine classiche, chips con crema di formaggi etc…


Ma non è tutto. Esiste un corner, nel vostro menù, dedicato alla cioccolateria.
Sì, esatto, di tutti i tipo e di altissima qualità. La linea a cui ci affidiamo è la nota Vinchi, garanzia di gusto e genuinità. Ma serviamo anche la cioccolata di Modica e la linea Alda, un’azienda locale. Per il resto abbiamo anche tante e valide proposte di tè in foglia magari abbinato a erbe e spezie.

Fuoriporta strizza l’occhio anche all’eco friendly, questa è una cosa molto bella. Anche l’arredamento è di ispirazione green, con dettagli shabby e atmosfere urban. Ma non è tutto, manca ancora una cosa molto importante. Se ti dico “estratti” cosa rispondi?


Che ne abbiamo davvero a decine, di qualsiasi tipo e per qualsiasi gusto. Se dovessi consigliarne qualcuno, però, ti direi quello con zucca, perfetto per questa stagione, con carota rossa e arancia. Oppure col finocchio, mela verde e il tanto rinomato zenzero. Poi ancora con bietole, mele e spirulina; rapa verde, mela verde, ribes e uva bianca. Per il resto centrifugati ed estratti sono molto personalizzati e cambiamo i menù a seconda dei ritmi stagionali.

Quando usi il plurale, a chi ti riferisci?
A Riccardo, mio fratello nella vita e in quest’avventura. Io nasco come cuoco, ho lavorato tanto e in molti posti: Roma, Milano, Modena… Riccardo si occupa della drink list.


Ti manca cucinare?
Molto, moltissimo. Ma non è detto che la formula di Fuoriporta non accolga al suo interno il format “cucina”: per ora mi consolo lavorando sinergicamente con il nostro fornaio di fiducia, a cui commissiono i nostri piatti e mi concedo twist creativi. Molti clienti sono curiosi di vedermi alla prova, chissà, forse in futuro…
 

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Federica Miggiano

Ho iniziato prima a scrivere poi a parlare e camminare. Mi piace l’inchiostro, ma non ho tatuaggi. Da bambina volevo fare la ballerina, poi sono finita a studiare Filosofia. Nel tempo libero mi chiedo cosa voglio fare da grande. Amo il cinema, la fotografia, la musica live e i carboidrati.

IN QUESTO ARTICOLO
×