5 cucine fusion di Venezia che piacciono anche ai veneziani

Pubblicato il 18 marzo 2022

5 cucine fusion di Venezia che piacciono anche ai veneziani

Sai tutto di fusion e approfitti di ogni occasione per assaggiarne le declinazioni? Pensi di conoscerne tutte le sfumature e credi che ormai nulla possa stupirti? Ebbene, sappi che a Venezia puoi tranquillamente, ma soprattutto golosamente, essere smentito: ci sono infatti 5 tappe gastronomiche che rappresentano non solo il meglio dell’offerta cittadina in fatto di contaminazioni, ma che sanno anche proporre piatti e ricette assolutamente non scontate. Pronto ad assaggiarle?

Sudest 1401


Chi l’ha detto che il termine fusion debba essere sempre riferito a contaminazioni gastronomiche che guardano all’Oriente? Le commistioni e il dialogo in cucina rappresentano l’essenza del fusion e una declinazione inedita rispetto all’accezione più diffusa può essere assaporata all’interno della Fondazione VAC Zattere, al ristorante Sudest 1401. In uno spazio in cui la dimensione del cibo si intreccia con quella artistica, l’idea è quella di far fare ai clienti un viaggio tra le regioni italiane e le loro tradizioni. Il menu – e il viaggio – cambia ogni 2 mesi: accanto alla laguna, proposta in “Mare Nostrum”, ci sono le regioni, che nelle mani dello chef Andrea Sgaravatto presentano il meglio di sé. Un esempio? Riso giallo con l’ossobuso, Gnocco fritto con Prosciutto di Parma.
Calle Trevisan, Dorsoduro, 1401, tel: 0410996843

La tecia vegana


E’ una vera e propria sfida quella della Tecia Vegana: non solo fusion ma vegan fusion. E la sfida, quella di Thomas e Cinzia, è assolutamente vinta perché in un contesto molto accogliente e collocato in una Venezia “minore” (la zona è quella di Santa Marta, con edifici che risalgono a ‘800 e ‘900), hanno saputo dare vita ad uno spazio unico in cui la cucina sa dimostrare di rivolgersi non solo a chi ha fatto del veganesimo una scelta ma anche a tutti quelli che amano sperimentare e sono curiosi. Dal menu, imprescindibili la zuppa di miso e shiitake e lo stufato di tempeh con verdure, crema di arachidi, riso basmati con zenzero.
Calle dei Sechi, Dorsoduro, 2104, tel. 0415246244

Algiubagiò


In zona Fondamente Nove, con una splendida vista sulla laguna Nord, ecco un locale che ha saputo trasformarsi da semplice osteria rustica in contesto elegante e raffinato. La crescita è avvenuta in modo graduale e il definitivo salto di qualità c’è stato recentemente con l’arrivo in cucina di Daniele Zennaro, alle spalle anni di lavoro in città e profondo conoscitore delle materie prime e dei prodotti migliori che la Laguna sa offrire. Il suo estro creativo sa unire sapori e profumi veneziani con suggestioni orientali: se le spezie rappresentano forse il collegamento più immediato con il passato della città, meno scontato è l’uso di ingredienti che guardano a Thailandia, Taiwan, Giappone e alle relative tradizioni e usanze. Un esempio? La capasanta thai con latte di cocco, chili e lemongrass. 
Fondamente Nove, 5039, tel. 0415236084

Laguna libre


Un luogo che coniuga cibo, cultura, arte e musica facendo della sostenibilità il terreno comune: assieme ai piatti si possono gustare mostre d’arte, fotografiche e concerti, inseriti all’interno di una dimensione più ampia che ha come punto di partenza l’ecosistema lagunare inteso nella sua accezione più ampia. Il menu valorizza il territorio in una dimensione cosmopolita, che intreccia Venezia con Africa e Medio oriente. Qualche assaggio? Insalata con gamberi, misticanza e salsa di karkadè, , risotto al nero e crema di karkadè.
Cannaregio, 969, tel. 0412440031

Zanze XVI


Reduce dal riconoscimento più ambito per un ristorante, la stella Michelin, Zanze XVI è una delle tappe irrinunciabili per chi voglia assaggiare la cucina fusion nella sua versione più raffinata e stimolante. Il merito va a Stefano Vio, forte di esperienze in Nuova Zelanda, Tailandia, Messico. Il suo estro creativo ha messo insieme tecnica e materia prima, valorizzando la dimensione locale e quella globale. Ecco allora ortaggi da piccoli agricoltori, pesce da Chioggia e Caorle e sapori che arrivano direttamente da Oriente, tra cotture innovative, acidità e affumicature. Il menu corre su un doppio binario, affiancando la dimensione veneziana a quella più creativa (risotto miso e cavolfiore, chawanmushi di seppie di barena).
Santa Croce, 231, tel. 041715394

Foto di copertina di Marco Da preda per Sudest 1410
 

  • RISTORANTI E PIATTI TIPICI

scritto da:

Margherita Maggio

Mi piace farmi raccontare una storia, cambiare umore ogni 5 minuti e collezionare stampi per i dolci. Per guadagnarmi da vivere vado a cena fuori la sera, e poi lo racconto su 2night: in fondo mi è andata alla grande.

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