​A Milano hanno premiato il cuoco dell’anno 2023

Pubblicato il 4 febbraio 2023 alle 08:00

​A Milano hanno premiato il cuoco dell’anno 2023

Dove si è appena conclusa la 18° edizione di Identità Golose Milano.

Sì  sappiamo che vuoi sapere subito chi sia questo cuoco dell'anno ma inquadrare l'importante cornice dove è stato premiato è fondamentale. 
Identià Golose è il congresso di cucina d’autore che riunisce ogni anno i grandi chef italiani e internazionali, di scena al MiCo. In programma incontri, dibattiti e presentazioni che hanno avuto come tema centrale: “Signore e signori, la rivoluzione è servita”


Dalle parole di Paolo Marchi, infatti, si sono snodate le giornate dedicate alla cucina, pasticceria, mixology e servizio di sala: “Tutto quello che è accaduto da tre anni in qua, e che è ancora lontano dall’essere superato, ci obbliga a pensare in maniera assolutamente nuova, a mettere in discussione quanto costruito finora. Nulla sarà come prima dell’autunno-inverno 2019/20, ecco spiegato il tema di Identità Milano 2023”.

Il ritorno dei grandi nomi internazionali


La kermesse ha segnato anche il ritorno degli ospiti internazionali, dopo la fine dell’emergenza sanitaria; Luis Aduriz (Mugaritz), Alex Atala (D.O.M.), Chicco Cerea (Da Vittorio), Giorgio Locatelli, Carlo Cracco (Cracco in Galleria), Davide Guidara (I Tenerumi), Cristiano Tomei (L’Imbuto), Andrea Aprea, Giuseppe Iannotti (Krèsios), Cristina Ceraudo (Ristorante Dattilo) e Corrado Assenza (Caffè Sicilia).  Di particolare interesse l'incontro di tante stelle dell'alta cucina in un momento dove la stampa si sta molto dedicando alle problematiche della ristorazione di alto livello, la miccia che ha acceso l'attenzione come sappiamo è stata l'annuncio della chiusura del Noma di Copenaghen dovuta alla difficile sostenibilità dei costi legati al modello di business. 

Il Cuoco dell'Anno e la Stella Emergente tra i giovani

E dove ci sono le grandi stelle di solito circolano anche i premi. Tra quelli che hanno fatto più rumore c'è come dicevamo il "Cuoco dell'Anno" che in verità è andato a due chef, quelli che guidano la cucina di Enoteca Pinchiorri di Firenze: l'executive chef Riccardo Monco e Alessandro Tommasina (entrambi nella foto di copertina) con queste motivazioni.
A Riccardo Monco e Alessandro Della Tommasina il premio “Cuoco dell’Anno” by Bellavista, perché “non vi è dubbio che la fama dell’insegna precede la straordinaria bravura di questi chef nel proporre una nuova versione di cucina in una struttura iconica per l’Italia”.

Altro premio di rilievo è quello della San Pellegrino Young Chef Academy Competition dedicato ai cuochi under 30. Il premio è andato a Michele Antonelli (29 anni) di GastroBi (Coltivatori in cucina) di Villa Musone in provincia di Ancona. Il premio è stato in questo caso frutto di una vera e propria competizione svoltasi durante il congresso dove lo chef Antonelli si è misurato ai fornelli con altri 9 concorrenti, una selezione nazionale che oltre a proclamare il vincitore italiano serve a selezionare il rappresentante del paese per il prossimo step della competizione internazionale. 

E poi tutti gli altri premiati:  prestigiose conferme e nuove leve


Alla Famiglia Cerea il premio “Radici nel Futuro”, assegnato da Billecart-Salmon ad “uno chef che ha saputo dimostrare con i suoi piatti l’estremo rispetto delle sue radici raccontando il futuro attraverso la sua cucina. Una storia familiare del ristorante affine alla Maison Billecart, una delle poche in Champagne rimasta di proprietà familiare”.

Ad Andrea Aprea il premio “Identità Nuove Sfide”, perché “non è da tutti lasciare una situazione di assoluto prestigio per iniziare in piena pandemia a pensare di mettersi in proprio senza abbassare l’asticella della qualità”.

A Massimo Bottura il premio “No Waste”, con la motivazione che: “si mangia tutto, guai sprecare cibo. Se c’è un personaggio che di questo ha fatto una stella polare con risultati incredibili in tutto il mondo questa è Massimo Bottura”.

A Enrico Bartolini il premio “Identità di Cottura”, perché “quando si hanno ben oltre la dozzina di locali è innegabile che si affrontino ogni tipo possibile di cottura, panini compresi".

Ad Antonia Klugmann il premio “Identità di Territorio”, perché se la chef friulana “dovesse trasferirsi e aprire un ristorante in Puglia o Toscana, questa straordinaria figura dovrebbe cambiare totalmente materie prime perché le sue radici affondano da sempre in una porzione d’ Italia ben precisa”.

A Richard Abou Zaki e Pierpaolo Ferracuti il premio “Creatività in cucina”, perché “ci sono molti ristoratori e cuochi che nel tempo aprono nuove insegne e nuovi formati. In questo caso tutto è stato fatto subito e abbiamo con noi due giovani talenti le carte vini di più insegne sparse in Italia e all’estero”.

A Davide Guidara il premio “Identità Naturali”, con questa motivazione: “siamo felici di premiare un cuoco che ha imboccato una strada particolarmente difficile nel segno del mondo vegetale convincendo tutti, pubblico e critica”.

A Jessica Rosval il premio “Piatto dell’anno” con “Short ribs forever”, che rappresenta “due culture nello stesso piatto, una arriva da oltre oceano, l’America; l’altra appartiene al mondo vegetale che è sempre più importante nella ristorazione di oggi”.

A Richard Abou Zaki il premio “Vent’anni”, perché “di sicuro non è stato lo stellato più giovane d’ Italia ma lo stesso una delle menti più prolifiche che il panorama nostrano conosca, dai piatti più popolari a nuovi modi di pensare il noto, Asia compresa”.

A Sebastien Ferrara il premio “Identità di Sala”, perché “ci sono diversi esempi di sommelier particolarmente bravi in casa loro ma ce ne sono ben pochi in grado di coordinare le carte vini di più insegne sparse in Italia e all’estero”.

A Denis Lovatel il premio “Identità di Pizza”, con la seguente motivazione: “nel premiato ci ha colpito la capacità di pensare nuove forme di pizza in un territorio che certamente vocato alla stessa non è”.


Foto interne dalla pagina Facebook ufficiale di Identità Milano 2023. Foto di copertina dalla Pagina Facebook di Chef Riccardo Monco.

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scritto da:

Maggie Ferrari

I miei ricci parlano per me. Scatenata e bizzarra la notte, frenetica e in carriera di giorno. Toglietemi tutto ma non i miei apericena in centro e la malinconia del weekend, quando mi manca Milano.

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