Hipster per un giorno all'Aperitivo al Verde di Castello di Godego

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(Questo evento è passato)

"Respiriamo l'aria è la Primavera”
Canticchiare Marina Rei mi dà noia, ma la ragazza con quella sua unica gloriosa hit ci ha preso: io vivo aspettando primavera!
Per di più, al contrario degli Amari, io amo le gite fuori porta e domenica con lo spirito della gonnella sopra al ginocchio a scoprire le gambe mozzarellose mi sono fatta una quarantina di km per un aperitivo.
Pazza! Sì, me lo dicono in tanti, spesso urlicchiando... Ma sentite qua se non avevo ragione?

Come agghindano gli hipster...

Devo ammettere che se all'inizio subivo il fascino del barbone lungo, del pantalone prosciuga-circolazione rigorosamente risvoltinato, dei tatuaggi old school che escono da t-shirt risvoltinate pure quelle, nel tempo l'hipster m'è andato un po' in disgrazia. C'è da dire però che se il loro fascino finto trasandato con me non attacca, il mio animo green non ha potuto resistere alla vista del cordone di lucette che circondava l'area del parco di Villa Caprera che ha ospitato il primo Aperitivo al Verde della stagione. Un parco popolato di poltrone vintage e roba vecchia, tavolini, erba alta e incolta che facilita la foto bucolica, fiori, teli, aquiloni nel cielo, scazzo e pace. Stile da vendere.

Come bevono gli hipster...

Alle 17 in punto ha aperto il bar: sotto il romantico tendone che alle 14 è stato teatro di una sessione di yoga Ashtanga e all'imbrunire si è trasformato in un'accalcata pista da ballo, si estende un bar con un lungo asse di legno come bancone. Qui, con un po' di pazienza potevi ordinare Gelsomini, Lavande, Violette,  ovvero long drink con estratti fiori. Sì, sono una che si fa abbindolare da una fiorellino nel bicchiere.

Lato food, io sono arrivata a stomaco pieno, le mie amiche invece dopo lo yoga si sono rifocillate con delle chicche di Marco Bianchi tipo del riso nero con ceci e lime servito in vasetto Bormioli e salame di cioccolato da coma etilico. 

Come se la spassano gli hipster...

Il pomeriggio è trascorso fra una passeggiata tra le bancarelle del mercatino vintage e l'orto, un Violetta, una carrellata di illustrazioni tragi-comiche dal Diario Cinico di Silvia Scarabello, un Lavanda, qualche video visto distesa su un covone di fieno, un Gelsomino e poi sotto al tendone a ballare. Bis di Violetta.

Ecco, questo era il mio accompagnatore Diego.
Sì è un carlino e gli hipster impazziscono per lui.

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12 aprile

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