Eccoti un tour delle aree marine protette del Salento, posti incredibili fuori dai flussi turistici
Pubblicato il 27 agosto 2023
Ci sono riserve e riserve, viaggiatori!
C’è l’etimologia che fa pensare alla reticenza e poi c’è l’epifania della bellezza, quella cioè delle aree protette, “riservate” e tenute lontane dall’azione antropica scellerata. Anzi curate, cullate, da comunità virtuose che ne preservano le forme di vita, consentendone la proliferazione. Che ne garantiscono radici e rami protesi al futuro, e creano circuiti di viaggio del corpo e dello spirito.
La Puglia conta aree marine straordinarie, se restiamo sulla penisola escludendo l’area isolana con la riserva delle Tremiti, la partita si gioca tra l’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, una delle più importanti d’Europa, che comprende non solo la località di cui porta il nome ma anche le marine di Nardò (Le) e la riserva di Torre Guaceto (Br).
Tal quali per bellezza, tesori nascosti eppure visitabili, attività di promozione e coinvolgimento di turisti e residenti, amanti dell’ambiente e neofiti della cultura green&blue.
E come raccontarle a voi, amici dell’andare leggero dentro la bellezza?
Intanto fornendovi un vademecum su cosa fare, dove, come e quando.
Partiamo dal leccese, con Amp Porto Cesareo e i suoi 32 km di costa, da Punta Prosciutto a Torre Inserraglio, istituita con decreto ministeriale nel ’97, terza in Italia per estensione con oltre 16mila ettari di superficie marina sotto tutela. Sabbia e scoglio, zone A-B-C ovvero riserva integrale, generale e parziale.
Attiva senza sosta la squadra che la guida e promuove progetti volti a coinvolgere cittadini, pescatori, bambini e visitatori esterni. Questa estate è possibile, ad esempio, visitare gratuitamente Mare in Mostra, una rassegna diffusa e itinerante, epifania fisica del percorso con cui l’AMP in collaborazione con il Comune e un partner d’eccezione quale Renzo Rubino, cantautore pugliese che col suo format “Porto Rubino” anima le coste, ha unito e raccontato tutte le marinerie minori della Puglia, anche quelle della riserva di Torre Guaceto.
Otto video sono stati girati da Rubino e sono visibili nel circuito della mostra, all’interno della Torre Lapillo, nell’omonima località.
È possibile inoltre conoscere le storie dei piccoli e grandi pescatori di tutte le località di mare sopra citate, unite in uno straordinario documentario dal titolo “Gente di Mare” visibile in loop in questo caso presso il Museo di Biologia Marina di Porto Cesareo.
Per la stessa rassegna diffusa, aperta al pubblico fino a ottobre inoltre, a Torre Chianca si può visitare “I suoni del mare” di Eleonora Meliadò, ecologa marina ligure attualmente in forze al Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari. In mostra, le riproduzioni dei cetacei e i loro suoni.
Ifine le “Luci del Mare” di Francesca Di Done Paulicelli invece, sono le luminarie a tema marino visibili sul lungomare N.Sauro, presso le torri, il museo e la sede di Amp.
Il progetto complessivo, denominato Ionian Living Fish Labs prevede inoltre proiezioni di film in spiaggia, come quello dedicato ad Angelo Vassallo-sindaco pescatore, e percorsi a pelo d’acqua e sulla costa.
Con il CEA-Centro di educazione ambientale infine, sono numerose le iniziative cui partecipare: l'escursione naturalistica denominata A Spasso nella Riserva con frisellata a seguire; l'osservazione astronomica sul tetto di Torre Lapillo con 1° turno start ore 20.30, 2° turno start ore 21.30 e 3° turno start ore 22.30; l'escursione guidata gratuita nella Riserva Naturale Regionale Orientata "Palude del Conte e Duna Costiera - Porto Cesareo", alla scoperta delle Spunnulate, suggestive doline di crollo ricche di vegetazione autoctona (info e prenotazioni obbligatorie al 3282558560 - chiamare dalle 10.00 alle 12.30 o dalle 18.00 alle 21.00).
Infine, dall’ 1 al 3 settembre torna il Porto Cesareo Film Festival, per promuovere e far conoscere il territorio e il suo patrimonio archeologico sommerso, sensibilizzare al rispetto della natura, denunciare i danni ambientali e le catastrofi causate dall'uomo, indagare i confini tra mare e terra, tornano ad essere i temi portanti dell'evento. Il Festival per il terzo anno consecutivo, rinnova il suo appuntamento con una rassegna cinematografica tra le più suggestive d'Europa, in gara 2700 documentari.
A margine delle proiezioni, tavole rotonde, escursioni, show cooking, momenti d’arte e musica, il tutto gratuito. L’apertura è affidata a Lele Spedicato dei Negramaro e la moglie Clio Evans con la presentazione del libro “Destini”.
Il programma completo è consultabile sul sito https://portocesareofilmfestival.com.
E un po’ più a nord, in questo caleidoscopio di bellezze, possibilità, spunti e offerte di un turismo per così dire parallelo, green, immersi nella natura, raggiungiamo la riserva di Torre Guaceto. Non un luogo chiuso, inaccessibile, anzi, la sua fruizione sostenibile è promossa in vari modi. Qui si possono svolgere numerose attività che vanno dallo snorkeling, alla fotografia subacquea, dalla vela al trekking, passando per le escursioni in bici e a piedi. I fruitori possono vivere la Riserva a 360 gradi, devono solo rispettare i suoi habitat ed i suoi abitanti: gli animali. E non c’è regalo più grande che ci si possa fare del concedersi almeno una giornata in contatto con la natura, lasciarsi andare ai suoi tempi e farsi trasportare dai suoi suoni.
Snorkeling, bird watching, ciclo trekking, instawalk, didattica, trekking, scuola velica e la magia offerta dal Centro Recupero Tartarughe Marine, che è stato realizzato nell’ambito dell’intervento cofinanziato dall’UE-PO FESR Puglia 2007-20013 Asse IV Linea 4.4 Azione 4.4.3. e inaugurato il 29 maggio 2016. Situato a Punta Penna Grossa, il Centro è stato dedicato a Luigi Cantoro, storico attivista brindisino del WWF, scomparso prematuramente nel 2011, che ha votato la sua vita alla difesa di Torre Guaceto.
Il Centro si pone come principale obiettivo la tutela e la conservazione delle tartarughe marine, attraverso il soccorso, la cura e la riabilitazione degli esemplari rinvenuti in difficoltà. Le sue attività comprendono la ricerca, la conservazione, l’informazione e la sensibilizzazione della popolazione sul tema della tutela della fauna marina ed in particolar modo delle tartarughe. È dotato di una vasca da 1.000 litri preposta alla prima accoglienza, 2 da 2.500 litri a testa per lo svolgimento delle terapie delle quali necessitano gli animali recuperati, e 1 da 10mila litri per la riabilitazione.
Gli ambienti naturali più importanti della Riserva sono tre: il litorale, la macchia mediterranea e la zona umida. Sulla sabbia depone le uova il fratino, uccello limicolo di piccole dimensioni; le uova hanno il colore della sabbia, vengono sistemate in una depressione e mimetizzate con conchiglie e foglie di posidonia. Sono tante le specie che frequentano questo ambiente in tutti i mesi dell’anno alla ricerca del cibo o per riposare durante la migrazione. Tra tutti la più caratteristica è la beccaccia di mare, dal lungo e colorato becco. Lungo tutta la linea di costa della Riserva, gli arenili di sabbia si alternano a brevi tratti di scogliera. La macchia mediterranea di Torre Guaceto rappresenta un ambiente con un'elevata biodiversità: arbusti, alberi, piante erbacee, rettili, mammiferi, uccelli, anfibi. Oltre gli arbusti tipici della macchia (lentisco, corbezzolo, mirto) è importante segnalare la presenza del Ginepro Coccolone subspp. Macrocarpa, di cui esiste un esemplare secolare a circa metà del percorso verso la torre.
Inserita fin dal 1981 nella lista della Convenzione di Ramsar, che ha individuato l’importanza a livello internazionale degli ambienti palustri, la zona umida di Torre Guaceto è alimentata da polle sorgive d’acqua dolce. Il suo stesso nome deriva dalla parola araba Al GAWSIT, che vuol dire “luogo dell’acqua dolce”. Essendo posta lungo la costa, però, la zona umida è d’acqua salmastra. La presenza a Torre Guaceto della zona umida e le conseguenti relazioni che si vengono a creare con gli ambienti limitrofi, rappresentano la caratteristica naturalistica tra le più importanti dell’area. Questo è un ambiente ad elevata produttività e ad alta biodiversità perché sono sede di interessanti fenomeni.
La torre di Guaceto, simbolo della Riserva, è la più grande delle cosiddette torri “a base quadrata vicereali” o “tipiche del Regno”; queste furono costruite in Terra d’Otranto durante il Regno di Carlo V a seguito dell’editto impartito nel 1563 dal viceré di Napoli don Pedro Afán de Ribera, Duca d’Alcalà, per difendere le coste dalle scorrerie dei Turchi.
Info visite ed escursioni: 0831989976 - 3478408860, info@riservaditorreguaceto.it
scritto da:
Salentina doc, Giornalista professionista, Premio Daphne Caruana Galizia, attivista per i diritti civili, la legalità e la lotta alla mafia. Mi definisco "giornalista pescivendola", in onore della storica pescheria di famiglia (dove ogni tanto faccio capolino). Da quel posto del cuore ho coltivato fin da bambina il piacere della tavola semplice e genuina. Ho lavorato, tra gli altri, con Milena Gabanelli, Sole24ore, Corriere.it. Oggi scrivo per AGI, GUIDE DI REPUBBLICA, LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, ARTICOLO21, 2NIGHT SALENTO, SALENTO REVIEW.
Tra bignè, macaron, torte e semifreddi l'ingordigia è in agguato. Soprattutto in questo periodo dell'anno.
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