A Saffi si parte piano: un’estate di cultura, birre calde e amplificatori gracchianti
Pubblicato il 3 giugno 2025 alle 12:00
Tre serate, una casa di quartiere e l’ambizione di far partire l’estate con un’agenda culturale che prova a fare rumore tra le crepe dei marciapiedi di via Berti. Dal 5 al 7 giugno, Casa di Quartiere Saffi apre le porte al pubblico con letture, concerti e teatro. Ingresso gratuito, spirito volontario, casse da trasloco e un palco improvvisato che sembra uscito da un garage degli anni ’90.
Il programma si divide in filoni settimanali – letteratura al giovedì, musica al venerdì, teatro al sabato – un format semplice, quasi liturgico. La settimana d’apertura rispecchia l’impostazione: giovedì 5, il debutto con “Letture Mobili” curato da Associazione Malippo, qualcosa a metà tra reading e occupazione poetica. Venerdì 6, Matteo “Brevi” Breviglieri porta la sua chitarra e le sue pause cariche di riverbero. Poi sabato 7, “La Commedia che Fa Schifo” promette ironia grezza e palcoscenico sghembo con Officine Guitti.
Dietro c’è la Rock Bazar Band, amici, volontari e un certo senso di resistenza culturale locale. Niente cachet stellari, nessuna star da flyer patinato: si punta su proposte elettroacustiche, gruppi teatrali indipendenti e autori che arrivano con le pagine stropicciate nello zaino.
Non c’è merchandising, solo qualche volantino sbiadito. Il pubblico? Probabilmente una mescolanza di habitué della zona, giovani curiosi, e quei personaggi che sembrano usciti dai racconti di Stefano Benni e finiscono per diventare parte dello spettacolo.
Casa Saffi non vuole fare la grande stagione estiva, né essere un’alternativa alle arene centrostoriche. Piuttosto, offre un piccolo palco dove sbagliare è concesso e applaudire è facoltativo ma apprezzato. A margine del circuito ufficiale, ma proprio per questo con un margine di libertà che altrove si è perso.
Via Lodovico Berti, 2/10 – Casa di Quartiere Saffi
5, 6, 7 giugno 2025 – Dalle 18:00
Ingresso gratuito
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I miei ricci parlano per me. Scatenata e bizzarra la notte, frenetica e in carriera di giorno. Toglietemi tutto ma non i miei apericena in centro e la malinconia del weekend, quando mi manca Milano.