A stomaco vuoto non si dorme: guida definitiva per mangiare a Bologna di notte

Pubblicato il 27 aprile 2025

A stomaco vuoto non si dorme: guida definitiva per mangiare a Bologna di notte

Hai presente quando è l’una passata, hai finito di bere, ridere, vivere e BAM! ti colpisce quella fame bastarda che non ti lascia scampo? Bologna, per fortuna, non è una di quelle città che alle 22:30 ti sussurrano “ciaone, ora solo criceti e senso di colpa”. No, Bologna ti capisce. È quella zia cool che ti infila venti euro in tasca per “una cosina da mangiare dopo”, quella che ti fa trovare il frigo pieno anche alle 3 del mattino.
Che tu stia uscendo da un rave o semplicemente da una sessione notturna di pianto post-esame, qui sotto trovi la nostra mappa del tesoro: una selezione disordinata, saporita e godereccia di posticini notturni dove placare la fame chimica, emozionale o semplicemente GIGANTE.
C’è il kebab che ti salva l’anima, la brioche che profuma di miracolo, la trattoria old school che non ha paura dell’ora, e anche qualche sorpresa che non ti aspetti. Non importa se sei team “zozzeria” o se preferisci una crêpe elegante alle 2:45: qui c’è tutto. E tutto vuol dire tutto.
Fatti un favore, salva questo articolo. Potrebbe diventarti più utile di un amico sobrio.
Pronti a farci venire fame insieme? Si parte.

Le crepes della buonanotte


Nel ’78 nascevano i REM, ma a Bologna nascevano i BOMBO. Avete presente quella fame nera post balera, quando hai ancora la disco negli occhi e l’alito che sa di Negroni? Ecco, in zona universitaria spunta un buco di locale che fa una cosa rivoluzionaria: crêpes, ma non quelle tutte chic alla francese. No, qua si farcisce come se non ci fosse un domani. E ci si abbuffa, ridendo, sui motorini, aspettando l’alba.
Il nome è Bombocrep, ma tutti lo chiamano BOMBO, perché fa più Bologna. Poi arriva Bombo Due, in via San Felice: stessa farcitura generosa, più spazio per i fanatici della notte. Due sedi, una sola missione: spalmare mascarpone come se piovesse.
Dietro il bancone c’è un profumiere visionario, poi un amico fidato, poi Renato e Luciana, i veri maestri. La svolta? La crêpe al mascarpone. Luciana la pensa, Renato la serve, Bologna impazzisce. Mascarpone e nutella, mascarpone e fragole, mascarpone e basta: qui il mascarpone è sacro, portato fresco da due produttori locali.
La crepe con crema e fragole? Inventata qui. Nel 1980. Quando nessuno ci pensava. Ora la trovi ovunque.
Renato e Luciana un giorno vanno pure in Francia “a vedere come la fanno loro”. Ne escono a testa alta: la crepe del Bombo batte (quasi) tutti. Rennes e Saint-Malo escluse.
E intanto Bologna cambiava, le disco esplodevano, i motorini sgasavano e Bombo era lì, a sfamare studenti, fuori sede e nottambuli affamati d’amore e zuccheri. Una storia lunga 45 anni, che sa di crema pasticcera fatta con le uova vere, di cioccolato olandese preparato a mano (prima di arrendersi alla Nutella), e di colate di mascarpone che ancora oggi creano dipendenza.

Bombocrep dal 1978 
Via delle Moline 4/A, Bologna
Tel. 0519844623

Bombocrep dei fondatori - Bombo Due
Via San Felice 93/B, Bologna
Tel. 051555060

Quella voglia di kebab all'alba


C’è chi la notte la vive e chi la subisce. E poi c’è Babilonia, che la notte la governa. In via del Pratello, tra bicchieri rovesciati e risate a mezz’aria, questo kebabbaro mitologico è l’ultimo baluardo prima del blackout. Altro che panino al volo: qui si celebra il culto del mangiare tardi e bene, fino alle 5, mentre il resto della città dorme e sogna meno di te.
Il gyros è poesia sporca e croccante: pita calda, patate dentro, tzatziki che sbrodola dove vuole. Ti macchi la maglietta ma chi se ne frega. Poi c’è la baguette – la più pericolosa delle scelte – che sfida i limiti dello stomaco con una dignità che solo la fame vera può giustificare. Se vuoi osare, buttati sulle pakora, frittelle speziate che fanno Oriente e botta di sapore.
Ma Babilonia è più di uno spuntino. È un microcosmo in cui si incrociano studenti ubriachi, amici persi, baci veloci, racconti improbabili e panini col cuore. Ogni notte lì dentro ha un retrogusto di caos felice. E se c’è un posto dove puoi ancora sognare a stomaco pieno, è questo.

Babilonia Kebab 
Via del Pratello 17/A, Bologna
Tel. 3467317116

Senza fermarsi mai


Al Mi Furner è il rifugio notturno dove tutto può succedere. È il punto di incrocio, quel limbo magico dove chi torna dalla serata si mescola con chi sta per iniziarne una. Immaginate una scena quasi surreale: da una parte c’è il gruppo di chi, a quest’ora, ha già salutato la pista da ballo con un paio di step incerti, stanco ma con un’energia che potrebbe durare fino all’alba. Dall’altra, c’è chi si sta appena svegliando, armato di caffè e capelli spettinati, pronto ad affrontare una nuova giornata di lavoro. E, nel mezzo, c’è Al Mi Furner, sempre acceso, con la sua pizza a lievitazione lenta e quella crescenta al gorgonzola che ti salva la vita. Le automobili parcheggiate lungo il marciapiede sono le prove di un’epica transizione tra il giorno e la notte, e la gente che scivola dentro, tra uno sbadiglio e un ultimo brindisi, è la testimonianza di una città che non si ferma mai.
Nel forno che sforna meraviglie non c’è mai un orario sbagliato: aperto dalle 21 alle 6, è il regno della “fame chimica” a Bologna, quella voglia di mangiare che si impossessa di te a orari improbabili, quando la tua mente non ha più filtri e il corpo ti chiede a gran voce qualcosa di fritto, saporito, che metta d’accordo ogni parte di te. E qui, tra un bombolone farcito e una focaccia al prosciutto, capisci che l’intero concetto di “late night snack” è stato elevato a qualcosa di più. Un luogo dove le tradizioni del nonno si mescolano con l’innovazione dei fratelli Simone e Leonardo. La pizza con stracchino e mortadella? È roba da non credere. E tra una fetta e l’altra, ti ritrovi a guardarti intorno, a incontrare chi ha appena passato la notte danzando e chi, invece, sta per iniziare a lavorare. E non è solo un incontro casuale. È un incrocio mistico, dove le notti di Bologna si fondono in un’unica, lunga, irresistibile ora.

Al Mi Furner 
Via Aurelio Saffi 1/C, Bologna
Tel. 051550054

Fame nella notte


Ti svegli da un sogno e ti rendi conto che la tua mente è persa in un loop di golosità. “Devo mangiare. Adesso.” E dove vai? A un posto che sa esattamente come farti sentire il top della serata, anche se fuori è già quasi l’alba: il Mulino Bruciato. Qui non si fa fatica a riconoscere che siamo nell’unico tempio delle notti bolognesi che non ha paura di spingere sull’acceleratore, anche quando tutti gli altri dormono.
Tra le luci fioche e l’odore di piatti che ti fanno sentire come a casa (ma una casa dove la panna regna), il Mulino Bruciato è l’ultra-cult dei tiratardi, un must per chi non si arrende mai. Anzi, in queste notti insonni, dove la voglia di mangiare è direttamente proporzionale a quanto hai voglia di fare tardi, qui trovi tutto: gramigna, tagliatelle, e quel coso che, ammettiamolo, ti fa sorridere solo a sentirlo nominare: panna a pioggia!
Ma non è solo il menù che ti fa brillare gli occhi. È il fatto che, sì, la gente in fila fuori è un po’ come il pubblico di un concerto, tutti a caccia della stessa cosa: un tavolo dove sbaffarsi cibo senza pensarci troppo. Perché se è tardi, e la fame ti urla dentro, qui trovi la risposta giusta, che sia per un dopo partita o per una serata che proprio non vuole finire.
E per i secondi? Tranquillo, anche loro non scherzano. Cotoletta alla bolognese da urlo. Più grande di te, croccante e inzuppata di panna e parmigiano. Un trip in un’altra dimensione culinaria dove il tempo si ferma e tu sei lì, che ti godi ogni boccone.

Il Mulino Bruciato
Via della Selva Pescarola 50, Bologna
Tel. 0516343072

Panini ed esoterismo

Ore 2:27, fame brutale, occhi lucidi (per colpa del vento, giuri). Ti infili in una traversa di via Saragozza e la trovi lì, con l’insegna un po’ sbiadita e quell’aria da posto che ha visto cose. L’Osteria dello Scorpione non ti dà solo da mangiare: ti ospita, ti legge dentro, ti accoglie come solo certi luoghi a metà tra sogno e bettola sanno fare. Atmosfera mistica, luci basse, pareti in legno, carte da gioco e un cartonato di Valentino Rossi che ti osserva con la saggezza di chi ne ha viste più di te.
Qui si gioca, si chiacchiera, si beve Cynar come se non esistesse il domani e, soprattutto, si magnano panini che non sono panini, ma creature. C’è il famigerato Rotolo Gigante, impastato come una pizza, farcito di cose sante tipo crudo, formaggio, rucola, sogni e trip interiori. Poi taglieri, cocktail, birre e un menu che cambia a seconda dell’umore del locale (e forse della luna). Ti siedi, ordini, e nel mentre ti perdi tra vinili, discussioni astrali e brindisi con sconosciuti che sembrano amici da sempre.
Aperto fino alle 3, è l’ultima fermata prima dell’alba. Lì capisci che mangiare di notte non è solo sfamarsi, è un rito. Uno strano, splendido, bolognesissimo rito.

Osteria dello Scorpione 
Via Santa Caterina 75/B, Bologna
Tel. 051585057

Uova, vino e misteri notturni


Ci entri che è già buio pesto, ne esci che hai perso il conto dei bicchieri e guadagnato almeno due amici nuovi. A due passi da Piazza Maggiore, in una traversa quieta che sa di altri tempi, si trova Casa Borgonuovo, dove si mangia fino a tardi con la stessa cura di una domenica in famiglia (ma con più speck e meno parenti indiscreti).
L’aria è gotica, sì, ma più alla Tim Burton che alla Edgar Allan Poe: candele, legno scuro, atmosfera che ti fa venire voglia di parlare piano. In cucina, però, non si scherza: pane con lievito madre, orto sperimentale, zero sprechi e uova da sballo. Tipo quelle in terrina con speck e sedano rapa, che sembrano uscite da un incantesimo culinario.
Se sei il tipo da “solo una cosina leggera” alle 2 di notte, qui ci trovi anche cicheti veneziani, taralli al peperoncino e grissini autoprodotti con gli esuberi della pasta madre (sostenibilità +1). Il vino? Si sceglie al calice, si beve all’ombra del XIV secolo. E sì, qui ci si sente davvero a casa. Una casa con un bacaro dentro e l’anima fuori.

Casa Borgonuovo
Via Borgonuovo 18, Bologna
Tel. 3403359567

Schimico mode: on


Esci da un locale con la bocca impastata, lo stomaco in rivolta e un bisogno urgente di qualcosa di caldo, unto e rassicurante. In via Emilia Levante c’è un faro nella notte: si chiama forno Atlas, ma tra i veri nottambuli è semplicemente il forno. Quello che apre alle 23 e non si ferma più, con gente che fa la fila anche prima che alzino la serranda.
È piccolo, è spartano, ma è leggenda. La Carla e Ali sfornano tutto: croissant fragranti, ciambelle da perderci il controllo, cannoli, pasticcini alla frutta e, il sabato, i calzoni che valgono il pellegrinaggio. E poi c’è la pizza. E la crescenta con la mortadella. E i paninetti assassini.
Dentro ci trovi tutto il mondo: studenti col sonno in faccia, infermieri di rientro dal turno, residenti svegli per colpa del caldo o del cuore. E tutti lì, occhi lucidi e nasi all’insù, ad annusare il profumo di zucchero e farina che dice: sei salvo.
Un consiglio? Vienici affamato. E con un po’ di pazienza, che il weekend è guerra.

Forno Pasticceria Atlas 
Via Emilia Levante 35/D, Bologna
Tel. 051545976

La cotoletta di Cesare

Non la vedi, La Tigre. La intuisci. Dietro un ingresso discreto in via Orfeo, accanto a Porta Castiglione, si nasconde un posto in cui la Bologna vintage non è mai andata via. Luci basse, quadri girati verso il muro (true story), un pianoforte tra le salette e quell’atmosfera anni ’50 che sa di chiacchiere fitte e bicchieri pieni. Si mangia, si sta bene, si resta fino a tardi. Ma tardi tardi: La Tigre è una delle pochissime osterie storiche aperte fino alle 2 di notte. Quindi se ti prende la fame da biassanot, quella vera, qui c’è la salvezza.
La cucina? Tradizione bolognese con qualche mossa alla Cesare Cremonini (sì, è lui il socio): la “sfilata di salumi” con tigelle, crescentine e piada alla zucca ti rimette al mondo, la gramigna ti coccola, ma è la cotoletta La Tigre a rubare la scena — con crema al parmigiano e prosciutto crudo messo solo alla fine, per lasciarti tutto il sapore e zero pesantezza. I dolci cambiano, ma la crema al mascarpone è una costante divina. È uno di quei posti dove torni per il cibo ma resti per l’energia: semplice, allegra, bolognese inside.

Osteria La Tigre
Via Orfeo 5/B, Bologna
Tel. 051231385

Poesia e cannonau


Aperto nel ’79 da tre ragazzi con il cuore tra Bologna e la Sardegna, l’Osteria del Montesino è diventato un punto fermo per chi ama le osterie vere, quelle senza troppe luci, ma con l’anima. Dentro ci trovi ancora Ahmed che ti accoglie col sorriso di chi ne ha viste tante, un arredamento che è un collage di vite passate e poesie che un tempo venivano stampate sulle tovagliette. Prima ancora del menu, si servivano i versi.
La cucina oggi è un mix nostalgico e saporito: crostini che ormai sono diventati un culto, malloreddus e pane frattau, ma anche lasagne e – udite udite – mortadella. I vini? Predilezione sarda, ma con derapate intelligenti. Il bello? A differenza di tanti altri posti del Pratello convertiti alla sola mixology, qui si continua a mangiare sul serio. Non fino all’alba, certo, ma neanche da anziani: si tira fino all’una e mezza, alle due se c’è clima buono. Il che lo rende l’osteria perfetta per i biassanòt col cuore poetico, quelli che non cercano la bolgia ma neanche il camomillismo post cena. Qui si brinda, si chiacchiera, si mangia bene e si lascia un pezzettino di anima, tra una seadas e un bicchiere di Cannonau.

Osteria Del Montesino
Via del Pratello 74/B
Tel. 051523426

Tagliatelle fino a notte fonda


Vàgh in Ufézzi non è solo un nome intraducibile per chi non parla bolognese stretto: è un imperativo esistenziale. Un invito a “andare in ufficio”, sì, ma con la fame da biassanòt, mica con la 24 ore. Perché questo ufficio qui, in via de’ Coltelli, tra i portici che odorano di storie e umidità, timbra cartellini molto particolari: tortellini in brodo, lasagne scomposte, tagliatelle come Dio comanda. E sì, c’è anche da bere. Fino alle 2 e mezza di notte.
Sotto un’insegna ironica, con la silhouette di un omino alla Olivetti e la barba da hipster post-adunata, si cela una delle osterie più vive e genuine di Bologna. Dentro, luci basse, un arredamento spartano che sa di osteria 2.0, e una colonna sonora che mescola Lucio, Mina e i Baustelle. L’atmosfera è quella dei posti che si riempiono all’improvviso, tipo quando ti arriva tutta la compagnia senza aver prenotato e ti trovi a ridere di gusto davanti a una bottiglia di Sangiovese.
Il menu è un omaggio dichiarato alla tradizione, ma non ha paura di smontarla e rimontarla. I piatti cambiano spesso, ma i capisaldi restano: i tortellini, la cotoletta, la zuppa inglese. Tutto fatto come si deve, senza sbrodolature nostalgiche né voli gourmet: solo comfort food bolognese, in formato post-serata.
Perché qui ci si viene dopo un concerto, una festa, un cuore spezzato o una risata troppo lunga. Ci si viene per non andare a dormire a stomaco vuoto, ma pieni di una Bologna vera, senza fronzoli.

Vàgh in Ufézzi
Via de' Coltelli 9/C, Bologna
Tel. 0512961446

Inizio e fine corsa


Lo trovi lì, piazzato strategicamente all’imbocco del Pratello se arrivi da via Marconi – come una specie di benvenuto unto e accogliente. O, se stai facendo dietrofront verso il centro, come l’ultimo bacio prima di chiudere una serata storta. Tanta Roba è uno di quei posti che non promette niente ma ti dà tutto: pizze, panini, calzoni e una botta di Calabria che ti rimette in sesto pure alle quattro di notte.
È aperto solo da dieci anni ma le mani sanno dove mettere l’impasto e dove esplodere i sapori: panino Calabria con salsiccia, peperoni e patate; vrasciole piccanti di carne e ’nduja; pizza con sfilacci di cavallo o la Kimera, un caos ragionato di tartufo, tartare e pomodori secchi. Tutto da mangiare rigorosamente con le mani, ovvio.
Se ti va bene, ti becchi anche una brasilera, che non è una ragazza ma una bevanda introvabile a Bologna. Se ti va male… vabbè, almeno hai mangiato da dio.

Pizzeria Tanta Roba
Via del Pratello 17/C, Bologna
Tel. 0510395766

Mangiare tardi è legale


C’è una porta a Bologna che, se la varchi, rischi di non tornare più a casa. Si chiama Osteria di Fuori Porta e sta all’ingresso di via Andrea Costa, ma non lasciarti ingannare dalla geografia: questo è un mondo parallelo, una dimensione alcolico-sentimentale dove il tempo si dissolve come una bottiglia di Barolo a fine serata. Tu passi di lì alle 3 e mezza e vedi ancora tavolini pieni, risate, gente che brinda come se non ci fosse un domani (e in effetti, il domani è già oggi), e pensi: “Saranno i dipendenti, staranno smontando”. Invece no: sono clienti. Vivi. Allegri. Liberi. Libertà è la parola che ti si stampa in fronte quando li guardi, e ti viene voglia di mollare tutto e unirti a loro.
Dentro è una tana accogliente, rustica, dove il vino scorre più della conversazione e ogni angolo sembra progettato per favorire la balotta. Il menù è un inno all’eno-divertimento: puoi partire soft con un Inzolia siciliano o spararti un Barolo Montanello che spacca (letteralmente) a 9 euro al calice, roba da veri esploratori del nettare. E poi bollicine che manco Capodanno: dal Pignoletto di casa nostra al Bellavista Pas Dosé che è Champagne nell’anima, senza bisogno di passaporto. Se vai per bottiglia, ti aprono mondi interi: Gewürztraminer altoatesino, Amarone da meditazione, Etna Rosso che sa di lava e rivoluzione.
E se proprio vuoi vivere il sogno fino in fondo, ti dico solo questo: qui c’è anche un Recioto della Valpolicella, passito, dolce, intenso, servito in dose da 50ml come se fosse veleno da alchimisti. Spoiler: crea dipendenza.
Ah, hanno pure una sede in Vicolo Ranocchi, ma lì fanno i bravi: chiusura alle 2 massimo. Il vero delirio succede fuori porta, dove chi resta fino alla fine ha diritto a un brindisi con l’alba.

Osteria La Frasca
Via Andrea Costa 8/A, Bologna
Tel. 3314473121

Osteria La Frasca Al Vicolo
Vicolo Ranocchi 4/A, Bologna
Tel. 3756025643

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